Quantificati dal dipartimento della Protezione Civile i danni delle continue scosse di terremoto, che hanno colpito il nostro paese dalla fine dell’estate. Essi a sentire la relazione pubblicata quest’oggi, e trasmessa immediatamente ai contabili dell’Unione Europea, ammontano ad oltre 23 miliardi di euro. La stima è importante per quantificare la richiesta di flessibilità economica, richiesta dal ministro dell’economia Padoan a Bruxelles, flessibilità sulla quale nelle settimane passata si è combattuta un accesa battaglia finanziaria che ha quasi portato ad una procedura d’infrazione per il nostro paese. La somma comprende sia i danni ai privati che quelli agli edifici pubblici, nonché quelli alle infrastrutture primarie, (acquedotti, strade, rete elettrica) ed è aggiornata agli eventi tellurici occorsi fino alla metà di Gennaio del corrente anno. 



Un segretario di partito che lascia in vista del congresso straordinario, cosi come aveva lasciato la poltrona di presidente del consiglio dopo la sconfitta elettorale del 4 dicembre scorso. Questa la decisione di Matteo Renzi, che abbandona l’idea di reggere il partito fino alla conclave che deve decidere la leadership del primo partito italiano. La svolta nella notte romana, serve a evitare una scissione che dopo le parole di ieri di Bersani è di fatto vicinissima. Renzi non ha commentato la decisione, ne tanto meno ha comunicato chi reggerà la guida del partito fino al congresso straordinario, l’ipotesi più accreditata è che la poltrona venga occupata dall’attuale presidente Orofini, che tra l’altro è il capo della corrente interna denominata “i giovani turchi”.



Per quanto non del tutto conclusa, l’emergenza legata ad una diga a rischio crollo in California si sta avviando al termine. Le autorità hanno infatti permesso nella notte italiana, il ritorno a casa dei circa 200.000 cittadini evacuati nei giorni scorsi. La diga che sovrasta una grossa porzione di territorio a circa 250 km da San Francisco, durante l’ultima ispezione dei tecnici non ha evidenziato altri principi di erosione, inoltre le acque che sono al suo interno si sono notevolmente abbassate, raggiungendo un altezza di circa 270 metri, una ventina in meno di quando è scoppiata l’emergenza. Le autorità hanno avvertito comunque, che gli abitanti devono essere pronti ad abbandonare le proprie case in caso di pericolo. 



Forse alla conclusione il caso Berdini, l’assessore all’urbanistica di Roma le cui dichiarazioni contro il sindaco Raggi sono finite sui giornali. Ha rilasciato ieri infatti le sue dimissioni definite irrevocabili con una nota ufficiale:  “Mentre le periferie sprofondano in un degrado senza fine e aumenta l’emergenza abitativa, l’unica preoccupazione sembra essere lo stadio della Roma. Dovevamo riportare la città nella piena legalità e trasparenza delle decisioni urbanistiche, invece si continua sulla strada dell’urbanistica contrattata, che come è noto, ha provocato immensi danni a Roma”. Aggiunge di prendere atto che sono venute meno tutte le condizioni per poter proseguire il mio lavoro”. La giunta raggi perde così l’ennesimo pezzo mentre il sindaco commenta: “Adesso basta: abbiamo anche sorvolato sui pettegolezzi da bar, ora prendiamo atto che l’assessore preferisce continuare a fare polemiche piuttosto che lavorare. Noi andiamo avanti”. Al momento ha assunto le deleghe di Berdini.

Eliminate le due donne sospettate di aver ucciso il fratello del dittatore nordcoreano Kim Jong-un, come nei più classici film di spionaggio l’episodio si tinge di elementi sempre più oscuri. Kin Jong-nam, in esilio volontario dal suo paese dal 2001 dopo essere stato il massimo candidato a prendere il mano la guida della Corea del nord, è stato ucciso due giorni fa all’aeroporto di Kuala Lumpur in Malesia da due donne che si sono avvicinate e lo hanno colpito con delle punte avvelenate. Adesso, secondo quanto riportano media giapponesi citando fonti del governo di Tokyo, le due donne sarebbero state ritrovate morte. Il sospetto che siano state eliminate affinché non rivelassero i mandanti è ovvio, mandante che sarebbe lo stesso dittatore della Corea del nord, ossessionato dalla paura di perdere il potere. 

Ha seguito con attenzione la direzione nazionale di ieri, ma Pierluigi Bersani da Matteo Renzi ha visto “solo dita negli occhi”. Non è piaciuto infatti all’ex premier toscano l’accelerazione dell’attuale segretario del partito democratico, e oggi in transatlantico non lo manda certo a dire, ipotizzando una scissione che secondo lui è già avvenuta da molto tempo. La paura di Bersani è quella che l’accelerazione imperiosa dettata ieri da Renzi, nasconda la trappola dell’autoreferenzialità, una situazione che di fatto vedrebbe trionfare nuovamente l’ex sindaco di Firenze, e legherebbe dinanzi ai militanti le mani alla minoranza interna. E allora giù sull’acceleratore della divisione, una divisione che comunque per stessa ammissione di Bersani non pregiudica per nulla l’appoggio all’attuale esecutivo Gentiloni, che a questo punto probabilmente arriverà alla naturale fine della legislatura.

Una storia che potrebbe essere la base di un film di spionaggio, quella avvenuta in Malesia, dove il fratellastro di Kim Jong-un, leader incontrastato della Corea del Nord è stato ucciso con una dose di veleno propinatagli da due donne sconosciute in aereoporto. L’assassino è avvenuto lunedì scorso, ma la notizia è trapelata solamente oggi, e vedrebbe Kim Jong-nam essere stato avvicinato da due donne, che probabilmente lo hanno punto con una siringa piena di un potente veleno. L’uomo immediatamente soccorso dalla sanità aereoportuale è stato trasportato urgentemente in ospedale, dove però è già giunto cadavere. Nei giorni scorsi la Corea del Nord aveva conquistato tutte le prime pagine dei giornali, per l’ennesima provocazione del suo dittatore verso la comunità internazionale, il lancio di un missile intercontinentale a medio raggio verso il Giappone.

Forse la fine di un ciclo, la sconfitta di ieri in Champions, dove il Paris Saint Germain ha guadagnato di fatto l’accesso alla fase successiva dell’importante rassegna continentale. Il risultato alla fine dice 4 a 0, un risultato senza attenuanti per Messi e compagni, mai in partita e sempre surclassati nel gioco dalla ben più modesta squadra francese. Ieri al Parco dei Principi è stata proprio una giornata da dimenticare per gli spagnoli, che alla fine possono recriminare solamente per un palo colpito a tempo quasi scaduto. Tra i transalpini in evidenza Di Maria autore di uno splendido goal a giro. Unica delusione per i francesi l’infortunio occorso al nostro connazionale Verratti, che ha dovuto abbandonare anzi tempo il rettangolo verde per un problema al polpaccio. Nell’altra sfida della serata vittoria del Benfica, che piega il Borussia Dortmund con il risultato di 1 a 0.

Un idea folle e sfrontata quella che in queste ore ha attraversato la mente di Maurizio Sarri, allenatore del Napoli che stasera al Santiago Bernabeu sfiderà la corazzata Real Madrid. Sarri non ha intenzione di snaturare la sua squadra, e ha approntato una formazione altamente offensiva, consapevole che l’unico modo di uscire indenne dal catino spagnolo, che si preannuncia caldissimo, è quello di attaccare i “Blancos” nella loro meta campo. La strategia definita non è avulsa da rischi, e questo il coach lo sa benissimo, ma secondo lui è l’unica che può limitare i danni. In tale contesto scontata la presenza in campo del tridente leggero, con l’opportunità che a partita in corso, possa fare il suo ingresso nel rettangolo verde quel Milik che ha lavorato duramente per essere a disposizione. 

Una serata come poche altre quella che ieri a Montecarlo ha visto Bebe Vio vincere l’ambito Laureus Awards, premio equiparabile all’oscar sportivo. L’atleta para olimpica già vincitrice della medaglia olimpica alle para olimpiadi di Rio, è stata infatti giudicata come quella che si è distinta di più nell’ultimo anno, tra gli sportivi con mobilità ridotta. La Vio che ha ricevuto il premio da un altro alfiere dello sport italiano, Alessandro Del Piero, si è detta felicissima del riconoscimento, un riconoscimento che potrebbe dare nuovo impulso non solamente al suo sport, ma finanche a tutto il movimento della disabilità sportiva. 

Il tre volte campione olimpico Grant Hackett è stato arrestato dalla polizia di Melbourne, con l’accusa di violenza domestica. La situazione occorsa nella notte italiana ha visto il forte nuotatore al centro di una lite, mentre si trovava a casa dei suoi genitori in un quartiere bene della città australiana. La polizia subito intervenuta, dopo essere stata chiamata dal padre di Hackett ha provveduto a portare via l’atleta ammanettato. Non è la prima volta che la cronaca nera di occupa del olimpionico, nel 2015 era stato sorpreso con una piccola quantità di droga e mandato in una comunità di recupero, ad Aprile invece era stato fermato per aver aggredito un passeggero su un volo diretto a Melbourne.

Dopo le polemiche delle ultime settimane, polemiche che hanno interessato anche l’assessore all’urbanistica Berdini, la giunta municipale di Roma va verso il si alla costruzione del nuovo stadio. Nella riunione tenutasi oggi in Campidoglio, a quanto si apprende sarebbero stati fatti molti passi avanti, non solo da parte dell’amministrazione capitolina, ma anche della società presieduta dall’imprenditore americano James Pallotta. A sottolineare che qualcosa sia cambiato, direttamente il vicesindaco della città eterna, quel Bergamo che di fatto ha ereditato la spinosa questione dall’assessore Berdini. Una prossima riunione è stata fissata per il 3 marzo, e sono in tanti a sperare che in quella data possa giungere il si definitivo.

Non vuole rischiare nulla l’esecutivo Gentiloni, che oggi ha comunicato che sul cosiddetto decreto salva banche ricorrerà all’esercizio della fiducia. A chiederlo è stato direttamente il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, che ha cercato anche di rispondere alle tante proteste della minoranza di governo, che cosi si vede di fatto esclusa dal dibattito parlamentare. Il decreto che prevede un fondo di venti miliardi di euro, servirà per supportare le banche in difficolta, non ultima quella Monte dei Paschi di Siena, che negli ultimi mesi ha fatto dannare gli investitori.

Massimo Oddo, ex giocatore e campione del mondo da ieri non è più l’allenatore del Pescara Calcio. La notizia ufficializzata nel primo pomeriggio direttamente sul sito della società, è stata confermata dallo stesso Oddo. L’esonero si è reso necessario allo scopo di responsabilizzare ulteriormente i giocatori, e non certo per demerito del tecnico, che gode comunque della fiducia della dirigenza. La squadra per i prossimi giorni sarà affidata al tecnico della primavera Luciano Zauri. Il Pescara nell’ultima partita è stata sconfitta dal Torino per 5 a 3, e si ritrova desolatamente ultima in classifica con soli nove punti, lontanissima dalla quart’ultima posizione, che significa la salvezza.

Una partita attesa da tutta la città, quella che stasera i giocatori del Napoli giocheranno contro la corazzata Real Madrid. In città non si parla d’altro, e sono veramente molti gli esercizi commerciali che stasera chiuderanno alle 18.00, in maniera tale da poter seguire tranquillamente il match. Intanto i giocatori sono arrivati con un charter nella capitale spagnola, qui hanno preso alloggio nello stesso albergo dove soggiorna Diego Armando Maradona, con l’ex giocatore che ha incontrato brevemente la squadra, allo scopo di caricarla ulteriormente. Attesi a Madrid anche cinquemila tifosi napoletani, molti di essi non hanno il tagliando d’ingresso, ma per nulla al mondo avrebbero mancato la trasferta, che aspettavano almeno da un ventina d’anni.

Un terribile schianto quello che oggi in Slovenia è occorso a Xinyue Chang, atleta cinese che si stava preparando per la gara del salto con gli sci dal trampolino. L’atleta ha sbagliato completamente l’approccio con il salto, ed è caduta alla fine del lungo trampolino, decollando in maniera longitudinale, e atterrando sulla pancia. Per fortuna è stata lei stessa a rialzarsi senza aver riportato grosse conseguenze, se non qualche ammaccatura. Le sue prime parole sono state di ringraziamento verso il Signore, soprattutto in relazione alla velocità di decollo, ben novanta chilometri l’ora.

Pur molto deluso dalla gara contro l’Irlanda, il tecnico della nazionale di rugby Connor O’Shea, conferma in toto i giocatori in vista dell’importante sfida contro l’Inghilterra, che si terra a Londra il 26 Febbraio prossimo. Il tecnico parlando con i giornalisti è stato molto duro verso i suoi giocatori, giocatori che più che tecnicamente devono cambiare completamente l’approccio mentale nelle gare a venire, se non vorranno continuare a collezionare figuracce, in quello che sembra essere il peggior sei nazioni della storia italiana. A parlare quest’oggi è stato anche Sergio Parisse, capitano storico degli azzurri, che si è detto addolorato per una sconfitta, quella contro l’Irlanda, che oltre a sottolineare un involuzione del gruppo, rappresenta con il suo 63 a 10 la peggior debacle dell’Italia contro la nazionale irlandese. Parisse ha assicurato che il 26 i suoi compagni scenderanno in campo ancora più motivati, una motivazione che di fatto finora, a esclusione del primo tempo contro il Galles, è sempre mancata.