Lo sciopero ei taxi prosegue, con la forte protesta che da nord a sud reagisce al decreto pro-user e NCC che oggi è stato fatto passare al Senato, questa è l’accusa dei manifestanti ovviamente. Servizio taxi bloccato a Roma e proteste a Torino, Milano e in altre città contro quella che i tassisti definiscono la “sanatoria pro Uber”, una norma inserita nel maxiemendamento al decreto Milleproroghe approvato dal Senato. Il traffico è ancora in forte tilt, soprattutto nella Capitale dove il centro storico vive ancora attimi di tensione con i tantissimi tassisti scesi in piazza vicino al Senato per protestare contro la presunta sanatoria. Piazza delle Cinque Lune è stata chiusa al traffico così come via Zanardelli da Ponte Umberto I. Chiusa anche Piazza di Tor Sanguigna da Santa Maria dell’Anima e Sant’Andrea della Valle da Corso Vittorio Emanuele II. Come però riporta l’Ansa, anche la situazione a Fiumicino è da tenere monitorata dopo il doppio incidente avvenuto qualche ora fa: «Un tassista e due vigili urbani investiti in due distinti incidenti allo scalo romano di Fiumicino. Gli agenti della municipale sono stati investiti da un autista Ncc (noleggio con conducente), mentre erano in servizio al Terminal 3 Arrivi dell’aeroporto. I due vigili sono stati trasferiti in autoambulanza all’ospedale Grassi di Ostia in codice giallo».
Dopo lo sciopero taxi contro Uber e Ncc il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha fissato per martedi prossimo 21 febbraio un incontro al Mit con i sindacati dei tassisti. Le sigle Unica Cgil e Uritaxi avevano infatti chiesto, come riporta Rainews, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un incontro in tempi brevi con tutte le sigle sindacali per affrontare le problematiche del settore. Delrio sarà ospite stasera della trasmissione di La7 Piazza Pulita e con tutta probabilità risponderà anche alle domande sullo sciopero dei taxi. Riguardo all’incontro fissato con i sindacati Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, riferisce l’agenzia di stampa Agi, ha sottolineato che “è un pessimo segnale che il Governo, invece di far rispettare le legge sullo sciopero ed i tempi di preavviso previsti per informare gli utenti, premi le proteste di piazza convocando i tassisti, facendosi così palesemente condizionare”. Secondo Dona “il Governo ha il dovere di convocare tutte le parti. In particolare, sia le associazioni dei consumatori, che rappresentano gli utenti, sia i rappresentanti di chi svolge il servizio di noleggio con conducente, costretti a dover rientrare in rimessa dopo ogni singolo servizio”.
Il Codacons attacca il blocco taxi. L’associazione a difesa dei consumatori annuncia che depositerà un esposto urgente alle Procure della Repubblica di Roma, Milano e Torino, chiedendo di aprire un’indagine sulla protesta. Il Codacons punta il dito contro possibili fattispecie di interruzione di pubblico servizio e blocco stradale. “Ciò che sta avvenendo in queste ore è gravissimo e intollerabile – spiega l’associazione dei consumatori – Senza alcun preavviso gli utenti sono stati privati di un servizio pubblico, con immensi disagi per i cittadini che in diverse città non riescono a reperire un taxi. Addirittura a Roma si è arrivati a bloccare la circolazione in centro e sono rimasti scoperti gli scali di Fiumicino e Ciampino”. L’associazione sottolinea anche che si tratta di “una protesta assurda perché coinvolge e danneggia gli utenti, che non hanno alcuna responsabilità, e che potrebbe realizzare ipotesi penalmente rilevanti. Per tale motivo chiediamo oggi alle Procure di identificare i tassisti responsabili delle agitazioni non preannunciate e agire nei loro confronti per interruzione di pubblico servizio e blocco stradale”.
Clamorosa protesta dei taxi nelle principali città italiane: dopo la norma cosiddetta “anti-Uber” che è stata rinviata a fine anno con il Decreto Milleproroghe, i tassisti si sono dati appuntamento nelle principali piazze a Roma, Milano, Torino e Firenze per bloccare il servizio praticamente in maniera totale. La protesta è ancora una volta, come nei mesi scorsi, contro i servizi di Uber e in generale di tutti i servizi online di noleggio con conducente (NCC). Nella Capitale, l’agitazione si è estesa anche negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, praticamente svuotati di auto bianche. Un migliaio di tassisti si è raccolto spontaneamente per un sit-in nei pressi di Palazzo Madama. Duro il rappresentante di Usb taxi Riccardo Cacchione: “Ci siamo radunati al Senato per avere notizie più fresche. La norma del maxiemendamento comporta una deregolamentazione del servizio di noleggio con conducente. Se passa, le limitazioni territoriali per gli Ncc saranno pesantemente ridotte”. E Alessandro Genovese di Ugl taxi: “E’ una sanatoria pro Uber e pro abusivi, lo hanno capito tutti. Il governo si assuma le sue responsabilità”.
Sulla protesta dei Taxi in corso a Roma e Milano, il motivo scatenante riguarda il Decreto Milleproroghe, da poco passato cn voto di fiducia al Senato. Il maxi emendamento, che ora passa alla Camera, vede una norma su tutte che sta facendo infuriare la categoria dei tassisti, dopo le notevoli proteste già negli scorsi mesi: in materia di trasporti infatti, il maxiemenamento prevede il rinvio al 31 dicembre 2017 del termine per l’emanazione del decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, finalizzato ad impedire le pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente (NCC). Come riporta il Sole 24ore questa mattina, a questo emendamento si è aggiunto, però, un altro emendamento approvato martedì 14 febbraio in commissione Affari costituzionali al Senato secondo il quale la sospensione dell’efficacia delle disposizioni in materia di trasporto di persone mediante autoservizi non di linea operi fino alla data del 31 dicembre 2017.