Luigi Di Maio questa mattina ha scritto un post sul Blog di Beppe Grillo diretto contro Tiziano e Matteo Renzi, dopo le notizie sulle indagini a carico del padre dell’ex premier e attuale segretario Pd. Una durissima reprimenda e richiesta di “verità” secondo quanto il Movimento ritiene esserci dietro ai possibili traffici di Tiziano Renzi e il ministro Luca Lotti, entrambi indagati per gli appalti della Consip. «”1. Eri a conoscenza delle attività che stavano portando avanti il ministro Lotti e tuo padre?; 2. Hai mai alloggiato in uno degli alberghi di Alfredo Romeo? Hai pagato regolarmente o sei stato ospitato?; 3. Alfredo Romeo ha mai finanziato la tua fondazione o una delle tue campagne elettorali? A quanto ammontano le sue donazioni?; 4. Hai mai avuto contatti pubblici o incontri privati con Alfredo Romeo? In che occasioni? Quale era la motivazione ufficiale? E’ registrato da qualche parte?; 5. Sapevi del sistema di pagamenti su cui indaga la magistratura e dell’esistenza dell’inchiesta? E’ possibile che a causa tua ci siano state fughe di notizie?», scrive Di Maio. Le accuse mosse sono sui rapporti con Alfredo Romeo (che non è il fratello di Salvatore, indagato a Roma ed ex membro della giunta Raggi) e i presunti traffici che l’ex premier poteva esterne a conoscenza. La replica della famiglia Renzi potrebbe arrivare nelle prossime ore anche se saranno poi le procure e non tanto le accuse a sfondo politico a restituire la verità sulla posizione di Tiziano Renzi come di Luca Lotti e tutti gli altri indagati.



Ha replicato ieri sera dopo l’accusa di traffico di influenze sula vicenda Consip, Tiziano Renzi e lo ha fatto come aveva già affrontato una vicenda simile tre anni fa, quando poi venne assolto definitivamente. «Ho ricevuto questa mattina un avviso di garanzia dalla procura di Roma in cui si ipotizza ‘il traffico di influenza’. Ammetto la mia ignoranza ma prima di stamattina neanche conoscevo l’esistenza di questo reato che comunque non ho commesso essendo la mia condotta assolutamente trasparente come i magistrati – cui va tutto il mio rispetto – potranno verificare. I miei nipoti sono già passati da una vicenda simile tre anni fa e devono sapere che il loro nonno è una persona perbene: il mio unico pensiero in queste ore è per loro». Per un padre sereno, un figlio molto meno per via delle vicende del Pd, anche se non ha dimenticato di riservare un personale commento alle questioni giudiziarie di papà Tiziana al termine del suo appello sul Corriere oggi. «Mio padre è già passato da una vicenda analoga tre anni fa. Dopo venti mesi è stato archiviato. Spero che finisca nello stesso modo per questa indagine sul traffico di influenze. Ma in ogni caso, da uomo delle istituzioni, dico come allora che la mia prima parola è di fiducia totale nella magistratura italiana e di rispetto per il lavoro dei giudici. Guai a chi fa polemica, gli inquirenti hanno il dovere di verificare tutto. E fanno bene a farlo».



Svolta sul caso Consip, con Tiziano Renzi, il padre dell’ex premier, indagato dalla Procura di Roma per il reato di traffico di influenze illecite sugli appalti della concessionaria di Stato, la centrale acquisti della Pubblica amministrazione. Da quanto filtra dalle prime agenzie, Tiziano Renzi avrebbe ricevuto un invito a comparire nel quale si ipotizza il reato di concorso in traffico di influenza. L’accusa viene contestata dal Pm Mario Palazzi, che cura l’indagine sugli appalti Consip, trasferita per competenza territoriale a Roma dalla Procura di Napoli (fonte Repubblica). Come riportano i colleghi de l’Ansa, «La figura di Tiziano Renzi era diventata oggetto dell’attenzione investigativa per i suoi legami di antica amicizia con Carlo Russo, imprenditore toscano del settore farmaceutico, legato a sua volta a uno dei personaggi chiave dell’inchiesta napoletana: l’imprenditore Alfredo Romeo». Il padre di Matteo Renzi, impegnato in ore molto difficili per via della possibile scissione all’interno del Pd di cui è segretario, dovrà comparire forse già settimana prossima a Roma per l’interrogatorio dei pm. 



Il reato di cui è accusato Tiziano Renzi è stato introdotto nel codice penale nel 2012 e mira a colpire anche il mediatore di un accordo correttivo al fine di prevenire la possibile corruzione stessa: sugli appalti Consip l’accusa contro il padre di Renzi è proprio quella di concorso in traffico di influenze. Va ricordato, come per l’inchiesta Consip, a fine dicembre erano stati indagati anche il ministro dello Sport, Luca Lotti, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette e il comandante della Legione Toscana dei carabinieri, il generale Emanuele Saltalamacchia. Nei loro confronti la Procura contesta i reati di rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento. La vicenda di Consip riguarda le indagini sulla corruzione nella concessionaria dello Stato che si occupa degli acquisti di beni e servizi della pubblica amministrazione come l’energia elettrica, il gas, il carburante per le auto, il riscaldamento e i contratti telefonici. «In pratica stabilisce i prezzi delle forniture per lo Stato ed enti locali all’interno di limiti fissati, per evitare che i prezzi pagati alle aziende private fornitrici siano “gonfiati”» riporta l’Unità.