E’ stato depositato stamattina dal Codacons un esposto alle Procure di Roma, Milano e Torino in merito allo sciopero taxi iniziato ieri e che sta proseguendo anche oggi. L’associazione a difesa dei consumatori denuncia che “la protesta dei tassisti, per come si è svolta e senza essere stata annunciata e preavvisata, ha comportato un gravissimo pregiudizio alla collettività e all’utenza dei taxi, privata di un servizio pubblico”. Il Codacons nell’esposto presentato si riferisce “alla categoria taxi rientrante nel servizio di trasporto pubblico non di linea, sottoposto ad obblighi di servizio pubblico al fine di garantire continuità, universalità e copertura territoriale. Pertanto, anche se si volessero condividere le ragioni dei lavoratori, è indubbio che le forme di protesta devono svolgersi nel pieno rispetto e a garanzia dei servizi pubblici essenziali”. Secondo l’associazione si potrebbero evidenziare “diverse responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti quali il reato di interruzione di pubblico servizio ex art. 331 c.p, interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità ex art. 340 c.p., violenza privata ex art. 610 c.p., nonché il reato di blocco stradale che il codice penale indica tra le ipotesi di interruzione di pubblico servizio e prevede sanzioni ancor più severe per i capi e promotori di questa particolare forma di protesta”.



Non solo a Roma, ma anche a Milano lo sciopero taxi vede forti disagi nelle stazioni ferroviarie e presso gli aeroporti della città: la protesta anti-Uber e NCC continua senza sosta nelle due città più grandi d’Italia, con il grado di tensione che purtroppo non viene diminuito e riporta alla mente i problemi degli scorsi anni. A Stazione Centrale e presso Malpensa e Linate, la situazione è la medesima di Roma Fiumicino: i taxi ci sono, gli autisti pure ma i clienti non vengono caricati per protesta, alimentando una fortissima tensione sia con gli stessi clienti che con i conducenti NCC presenti sul luogo per effettuare le loro corse a pagamento. A Firenze il servizio è tornato regolare, salvo qualche astensione dal lavoro individuale. Non si registrano, al momento, particolari difficoltà nel trovare auto bianche a disposizione nel capoluogo toscano.



Non si fermano le proteste a Roma per lo sciopero Taxi che da due giorni sta bloccando mezza città: sono garantiti solo i servizi di massima urgenza, così hanno deciso anche per oggi i tassisti della Capitale, che non fanno placare la loro ira per la norma anti-Uber rinviato dal maxi emendamento del Milleproroghe fino al 31 dicembre 2017. I tassisti sono presenti ma non prendono le corse, “garantendo solo, i servizi in urgenza, come corse per ospedali, da medici o per persone disabili e anziane”, spiega uno dei manifestanti da piazza dei Navigatori. Il Garante per gli scioperi ha però emesso una dura reprimenda per i disagi causati ieri dalla protesta totale delle auto bianche in tutta la città. «In seguito ai “blocchi” del servizio taxi in alcune città», l’Autorità di garanzia per gli scioperi ha scritto alle organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative, «eccependo la violazione della legge sull’esercizio del diritto di sciopero». Lo fa sapere lo stesso garante, che ha anche invitato i sindacati «a porre in essere le iniziative idonee a far cessare ogni disservizio, adoperandosi fattivamente affinché i propri iscritti rispettino scrupolosamente le previsioni contenute nella legge».



Dopo la durissima giornata di ieri, prosegue anche oggi lo sciopero dei taxi nella città di Milano, con altre proteste che vedranno forma tra Stazione Centrale e i principali aeroporti milanesi, ovvero Malpensa e Linate. I disagi sono ridotti rispetto al blocco quasi totale di ieri pomeriggio, in seguito alle notizie che arrivavano da Roma con la norma anti-Uber rinviata dal decreto Milleproroghe fino al 31 dicembre 2017. I tassisti anche oggi si ritroveranno nei maggiori agglomerati di auto bianche, le stazioni e gli aeroporti, anche se la Prefettura garantisce che i disagi saranno ridotti perché sono molti meno gli scioperanti rispetto alla giornata nerissima di ieri. Nonostante lo sciopero ridotto, i passeggeri di Milano comunque oggi si sono riversati sui mezzi pubblici (per fortuna questi senza sciopero) rendendo il venerdì 17 un filino sotto disagio su traffico cittadino. Davanti alla stazione centrale, un tassista portavoce sindacalista ha riferito all’Ansa, «Non siamo noi a non rispettare la legge, bastava rispettare quella che c’era prima». A Torino al situazione invece è regolare, nonostante la giornata di ieri sia stata nera anche sotto la Mole: nessun disagio o sciopero dei taxi nelle stazioni o all’aeroporto di Caselle Torinese. Nei prossimi giorni però torneranno i disagi, già lunedì ci sarà un’assemblea dei delegati di categoria mentre il 21 febbraio una forte delegazione di tassisti andrà a Roma per l’incontro con il ministro Delrio, annunciato ieri.

Le proteste e lo sciopero di massa dei taxi di ieri mattina, ha voluto scatenare l’ira contro le misure sui servizi di noleggio contenute nel maxiemendamento al decreto Milleproroghe. Il maxi emendamento, approvato ieri in Senato, ora passa alla Camera, vede una norma su tutte che sta facendo infuriare la categoria dei tassisti, dopo le notevoli proteste già negli scorsi mesi: in materia di trasporti infatti, il maxiemenamento prevede il rinvio al 31 dicembre 2017 del termine per l’emanazione del decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, finalizzato ad impedire le pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente (NCC). A questo emendamento si è aggiunto, però, un altro emendamento approvato martedì 14 febbraio in commissione Affari costituzionali al Senato secondo il quale la sospensione dell’efficacia delle disposizioni in materia di trasporto di persone mediante autoservizi non di linea operi fino alla data del 31 dicembre 2017. L’ira e le proteste sono state maggiori a Roma anche se per la giornata di oggi al momento non si segnalano particolari problemi nel centro storico romano o presso l’aeroporto di Fiumicino. La tensione però rimane alta e per questo motivo non è da escludere altre azioni di sciopero forzato come quelle di ieri, sempre che le autorità – già inviperite per i disagi arrecati ieri alla circolazione – non intervengano per intercettare eventuali altri scioperi.