La superstizione o la tradizione, la jella o la scaramanzia… durante il venerdì 17 tutto è permesso, anche i possibili “ragionamenti” sulla veridicità o meno del giorno più sfortunato per gli italiani. Insomma, ci credete anche voi o no? Un interessante ricerca fatta dal sito di viaggi Kayak.it ha mostrato come negli ultimi mesi le ricerche di voli con partenza venerdì 17 febbraio 2017 hanno subito un calo vistoso del 21% rispetto a qualsiasi venerdì di ogni altro giorno. Vi ricorda qualcosa questa scelta? Già, un po’ come sugli alberghi in cui manca la stanza 17, o come alcune compagnie aeree, tutte quelle con profonde tratte italiane, che non presentano la fila 17 tra i sedili. Insomma, fa “figo” dire che non ci si crede, ma poi in tanti mostrano una certa debolezza nei confronti della sfortuna e tendono a prendere per vero i vari rituali anti-sfortuna. Gurhan Karaagac, esperto di viaggi Kayak, commenta che “a volte le superstizioni sono così radicate in una cultura da arrivare a influenzarne le abitudini in ogni ambito. A chi, per motivi personali o di lavoro, sarà costretto a salire ugualmente a bordo in questa data ‘sventurata’, non resterà che armarsi di un portafortuna».



Il venerdì 17 è la giornata simbolo delle superstizioni e la cosa peggiore che possa capitare oggi a uno scaramantico è vedersi attraversare la strada da un gatto nero. Per questo animale oggi è festa: si celebra infatti oggi il “Miao Day” giunto alla sua ventisettesima edizione. A istituire questa festa tre giornaliste di Tuttogatto nel 1990. che vollero celebrare l’animale proprio un questa data. Marina Alberghini, scrittrice e presidente dell’Accademia Gatto Magico, rivive così quella scelta in un’intervista rilasciata ad Elena Gaiardoni de Il Giornale: “Il numero diciassette in lettere romane è XVII e anagrammandolo si legge VIXI, cioè ‘ho vissuto’, verbo perfetto per un animale che secondo alcuni avrebbe sette esistenze da giocarsi. Febbraio fu scelto per il segno zodiacale dell’Acquario, a cui sono attribuite le migliori caratteristiche del micio”. Per Leonardo Da Vinci il gatto era la creatura più bella della terra e nella lista dei gattofili si annovero anche Picasso, Giovanni Pascoli e Torquato Tasso. Il gatto è un animale magico? Marina risponde così: “Certo che sì. Non si tratta di ritornare agli egiziani, alle streghe, alle donne sagge che avevano capito i doni di questo animale. Si tratta di tenere in braccio una creatura che è fonte di un’energia inesauribile per rendersene conto”.



Sì lo sappiamo, tutti almeno una volta hanno pensato alla superstizione alla guida, con il venerdì 17 che di norma non ispira grandi viaggi o percorrenze al volante: eppure in qualche modo non si può mica bloccare la vita di tutti i giorni solo perché siamo in una giornata considerata da tanti “iellata”. Con un sondaggio effettuato da Facile.it, il portale dell’automobilista e delle assicurazioni più convenienti, solo il 44% ammette di ricorrere amuleti alla guida, portafortuna o varie scaramanzie più o meno seriali. l 56%, invece, non si reputa affatto superstizioso: tutto concluso? Eh mica tanto… Hanno provato a chiedere se un gatto nero attraversasse la strada davanti a loro, cosa farebbero i suddetti “non scaramantici”: ecco, il 17% degli intervistati, ovvero uno su sei, dichiara di cambiare strada, o addirittura di fermarsi e accostare in attesa che passi qualcun altro quando ci si trova di fronte al tanto bistrattato gatto nero. Quasi un automobilista su 10 (8,8%) ricorre alla scaramanzia solo in caso di necessità e se ritiene di trovarsi in una situazione sfortunata comincia a prodursi in gesti propiziatori, uno fra tutti quello, italianissimo, delle corna. Un 7,2%, sempre per il sondaggio di Facile.it, ammette di tenere in auto un amuleto (la percentuale di partenopei qui sale e di molto); fra le altre superstizioni messe in atto dagli automobilisti italiani, il numero 17. «Alcuni intervistati ammettono che se, a fine percorso, il contachilometri segna un numero che finisce con 17 fanno qualche altro metro per arrivare al 18; altri, ancora più radicali, se è venerdì 17 non guidano e lasciano la macchina a riposare in garage fino al giorno dopo», conclude il sondaggio su questo “straordinario” venerdì 17.



Venerdì 17 ed eptacaidecafobia: il termine, derivante dal greco, indica la paura folle del numero 17 e c’è appunto chi ne soffre. C’è chi considera infatti questo giorno particolarmente sfortunato a causa della congiunzione di due elementi negativi: il Venerdì Santo (giorno della morte di Gesù) e il numero 17. La combinazione di questo giorno della settimana con questo numero è ritenuta portatrice di jella in particolare in Italia e in altri paesi di origine greco-latina. Già nella Grecia antica infatti il numero 17 era aborrito dai seguaci di Pitagora perché si trovava tra il 16 e il 18, perfetti nella loro rappresentazione di quadrilateri 4×4 e 3×6. Poi però in Grecia ha preso piede la tradizione di considerare martedì 13 il giorno sfortunato. Il venerdì 17 è quindi ormai una superstizione tipicamente italiana, visto che non si riscontrano le stesse credenze in altri paesi. Anche in quelli anglosassoni, in Spagna e in Sudamerica il giorno sfortunato è appunto il martedì 13.

I superstizioni sapranno già tutto quello che riguarda il fatidico Venerdì 17, da sempre considerato il giorno porta sfortuna per eccellenza. Non sarà quindi un fine settimana come gli altri per gli amanti delle credenze popolari, anche se rimane un fenomeno interessante da scoprire per tutti in generale. Venerdì 17 ha conquistato il titolo di giorno più nefasto grazie alla cultura greca e latina, e di conseguenza quella cristiana. Secondo gli archivi religiosi, infatti, il 17 è il giorno in cui sarebbe morto Gesù Cristo, mentre nel Vecchio Testamento corrisponde al giorno in cui è avvenuto il Diluvio Universale. Nello specifico l’Arca di Noè venne colpita dall’ira funesta divina il 17 febbraio. I pitagorici invece vedono nel 17 un numero da evitare, perchè racchiuso fra due numeri considerati perfetti, ovvero il 16 ed il 18. Per quanto riguarda le epoche latine, invece, il 17 è collegato ad una sconfitta subita da Teutoburgo nel 9 d.C. contro il tedesco Erminio, il numero di una delle navi che affondarono in quell’occasione. In epoca antica, inoltre, i romani non usavano riportare sulla lapide il numero 17 scritto in modo normale secondo il loro alfabeto, ovvero XVII ma con l’anagramma VIXI, ovvero “morto”.

Dal punto di vista spirituale, tutti i numeri hanno sempre assunto un significato ben preciso nella numerologia, divinazione, ed esoterismo in generale. Il numero 17, infatti, ha un significato iniziatico che risale al mito dei Cavalieri Templari. Secondo la tradizione Kabbalah, la Creazione dell’Universo sarebbe invece avvenuta nel 3761 a.C, il giorno 17 ottobre. Curiosità: la somma dell’anno dà 7. Per quanto riguarda i Tarocchi, il 17 rappresente l’equilibrio fra la Creazione e l’Uomo ed ha un valore positivo. Lo stesso significato si incontra nella Cabala, dove il 17 rappresenta un numero benefico ed è il risultato della somma numerica di tre parole ebraiche in tov, ovvero “buono”. Nella tradizione cristiana, il numero 17 è dato dalla somma dei sedici lati della stella a 8 punte che si trova sul capo di Maria più uno centrale. Se invece si scompone il numero, avremo 1, il significato di Essere Unico in relazione con la Potenza Suprema o Centro Mistico, e 17, ovvero la Sapienza.