Le indagini sullo scandalo a luci rosse che hanno travolto la Chiesa di Padova in seguito alla denuncia a carico di Don Andrea Contin, proseguono al fine di trovare conferma alle parole della donna 49enne, ex amante del prete. Oggi indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione, Don Contin dovrà fare i conti anche con la sua nuova e futura vita da laico e che si prospetta tutt’altro che semplice. La Curia lo ha infatti sospeso a Divinis, prendendo le distanze dai comportamenti immorali dei quali l’ex sacerdote di San Lazzaro si sarebbe macchiato, come uomo e soprattutto come religioso. Nel frattempo, emergono nuovi retroscena clamorosi resi noti dal settimanale diretto da Andrea Biavardi, Giallo. Secondo l’ultima indiscrezione sul caso con protagonista Don Andrea Contin e che vede coinvolto anche Don Roberto Cavazzana, potrebbero aver avuto un ruolo attivo ancora altri sacerdoti. Si legge in merito: “Questi religiosi, avvertiti per tempo dello scandalo, sono stati allontanati dalle rispettive parrocchie molti mesi prima che venisse presentata la denuncia ai carabinieri”. L’inchiesta, dunque, sembra essere destinata ad allargarsi ulteriormente in quanto è possibile che altri preti di varie parrocchie sparse nel Veneto possano aver preso parte ai festini a luci rosse organizzati nella canonica di San Lazzaro. A conferma di tale indiscrezione sarebbe il fatto che la stessa ex amante 49enne di Don Contin e che con la sua denuncia ha fatto esplodere lo scandalo, mesi prima di rivolgersi ai Carabinieri si era recata in Curia per mettere al corrente chi di dovere sui comportamenti scabrosi del religioso. La speranza della donna – la quale aveva iniziato una relazione sentimentale con il prete di San Lazzaro nel 2006 prima di scoprire di non essere la sola amante di Don Andrea – e che ha atteso invano per mesi, era che i vertici prendessero dei provvedimenti prima di rivolgersi alla Legge. Come rivela Giallo, il sospetto a questo punto è che i prelati, venuti a conoscenza dei comportamenti di Don Contin, abbiano pensato di contenere lo scandalo, poi esploso in modo prorompente in un secondo momento. Ancor prima della ricostruzione dei Carabinieri, dunque, è probabile che la Curia in gran segreto abbia condotto nei mesi precedenti la medesima indagine e nel tentativo di ridimensionare lo scandalo, avrebbe provveduto a trasferire alcuni preti coinvolti e ad allontanarli da Padova se non addirittura dal Veneto. Nel frattempo, compito degli inquirenti è ora trovare conferma ai racconti sconvolgenti resi dalla donna e relativi alle perversioni dell’ormai ex prete di San Lazzaro, il cui nome è salito con prepotenza agli onori della cronaca, sebbene in tanti parrocchiani abbiano manifestato solidarietà piuttosto che sgomento.