Sono ancora molti i disagi dello sciopero taxi indetto 4 giorni fa dopo l’emendamento “pro-Uber”: ancora questa mattina a Milano sono pochissimi i taxi vigili in tuta la città, con i luoghi più sensibili tra aeroporti e stazioni ferroviarie, che vedono ancora latitare moltissimi tassisti. Sono del tutto ferme le auto in Stazione Centrale, dove tra l’altro questa notte (stando alle notizie di Ansa) un tassista ha chiamato la polizia denunciando di aver subito un’aggressione da parte di due colleghi. Servizio taxi fermo anche a Roma, con Termini e Fiumicino che lamentano praticamente un servizio nullo delle auto bianche e il moltiplicarsi così delle corse di NCC e Uber lungo tutta la città.



Lo sciopero dei taxi di questi ultimi tre giorni è servito ad ottenere un tavolo tecnico con il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, per il 21 febbraio. I risultati verranno esaminati nel corso di un’assemblea che si terrà il giorno successivo e che servirà ai sindacati a decidere cosa fare. Nel frattempo i sindacati hanno chiesto ai tassisti di interrompere la protesta e di riprendere il servizio, pur comprendendo le ragioni della loro agitazione. Alla base della protesta c’è l’emendamento al decreto Milleproroghe che è considerato a favore di Uber e dei noleggiatori con conducente. “La categoria subisce la crisi, l’abusivismo dilagante e l’aggressione da parte delle multinazionali. I tassisti si sono sentiti traditi” ha dichiarato Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi. L’idea è di procedere con un totale riordino del settore, ma difficilmente il ministero interverrà su misure specifiche fuori da un quadro di riordino.



Continua l’ondata di polemiche per lo sciopero dei taxi che in questi giorni ha interessato Roma, Milano e Torino. I lavoratori hanno incrociato le braccia per protestare contro il maxiemendamento Milleproroghe, un’azione che ha coinvolto inevitabilmente tutti i cittadini in molti settori. Stop al trasporto agevolato a Roma con navetta dedicata alla tratta verso l’aeroporto, mentre nelle altre città, come a Napoli, si è registrata una forte tensione, ma il servizio è stato garantito. Il problema principale per il resto della popolazione, che ha riversato le proprie frustrazioni sui social network, è diretto verso il forte rincaro di Uber, che per sopperire all’emergenza richieste è arrivato a triplicare le proprie tariffe. A distanza di cinque anni e dello sciopero selvaggio contro Uberpop, i tassisti tornano a sospendere la propria attività per la presunta agevolazione che l’emendamento garantirebbe ai titolari Uber. A Milano in particolare, gli scioperi hanno richiesto l’intervento delle squadre antisommossa delle autorità, a causa anche di una lite fra un autista Ncc (noleggio con conducente, ndr) ed un tassista avvenuta nelle prosimità di piazza Duca d’Aosta, come riporta Rai News. Giuseppe Sala, il Sindaco di Milano, è voluto intervenire per chiedere ai tassisti di riprendere i turni di lavoro senza creare ulteriori disagi alla città, nonostante abbia manifestato una forte comprensione per i motivi che hanno spinto all’annuncio dello sciopero. “Noi cercheremo di essere parte attiva in questa situazione”, ha sottolineato il Primo Cittadino, unendosi al Garante degli Scioperi che si è espresso in maniera contraria alla volontà da parte dei tassisti di sospendere interamente il proprio turno di lavoro. 

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