Sono ancora in corso le discussioni in aula della Cassazione per il delitto di Sarah Scazzi nel piuttosto triste “circo mediatico” di Avetrana. Dopo i primi due gradi di appello la procura generale oggi ha richiesto davanti ai giudici della Magistratura di confermare  anche per il terzo e definitivo grado la sentenza originaria: «Non si distragga oggi il collegio giudicante. Consegnate alla piccola e sfortunata Sarah il riposo eterno che merita. Non è un processo per affermare la responsabilità di Michele Misseri per omicidio, ma per confermare la colpevolezza di Cosima e Sabrina visti i continui ripensamenti di Michele, le corti hanno fatto a meno delle sue dichiarazioni», ha detto il pg Fulvio Baldi nella requisitoria al processo in Cassazione per l’omicidio di Avetrana. Si attende ora la sentenza definitiva, che arriverà presumibilmente non prima della serata di oggi.



La parola fine sull’omicidio di Sarah Scazzi verrà messa oggi dalla Cassazione, che dovrà esprimersi su sei ricorsi. I tempi per la decisione potrebbero, dunque, allungarsi. In ballo il ricorso dei legali Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo per omicidio premeditato e aggravato in concorso: i difensori puntano sulla colpevolezza del padre, Michele Misseri, a sua volta condannato a otto anni di reclusione per occultamento di cadavere e inquinamento delle prove, ma oggi a piede libero. La Cassazione dovrà esprimersi sui ricorsi di Cosima Serrano e lo stesso Misseri, oltre che su quello del fratello di quest’ultimo, Carmine, che è stato condannato in secondo grado a 5 anni e 11 mesi per concorso in soppressione di cadavere, di Vito Russo junior, ex legale di Sabrina Misseri, e di Giuseppe Nigro, condannati entrambi a un anno e 4 mesi per favoreggiamento personale. All’udienza sono presenti il fratello e il padre di Sarah Scazzi, non la madre, che è in contatto telefonico con gli avvocati che la rappresentano come parte civile al processo. «La sentenza d’appello saprà resistere anche in Cassazione e la famiglia potrà finalmente voltare pagina dopo questa dolorosissima vicenda» ha dichiarato Valter Biscotti, avvocato di parte civile, prima dell’inizio dell’udienza, come riportato da Il Giornale.



Alla vigilia della sentenza della Cassazione sull’omicidio di Sarah Scazzi, emergono nelle ultime ore le parole di Michele Misseri, zio della vittima nonché marito e padre delle due donne condannate all’ergastolo. Oggi la Suprema Corte si esprimerà proprio sulla condanna inflitta in primo e secondo grado a carico di Cosima Serrano e Sabrina Misseri, le quali per Michele sarebbero totalmente innocenti in quanto, sempre a sua detta, solo lui sarebbe il responsabile dell’atroce delitto della 15enne di Avetrana. Intanto, la pagina Facebook ufficiale della trasmissione Chi l’ha visto ha riproposto un video con protagonista Michele Misseri abbastanza adirato ai microfoni del programma di Rai 3. L’uomo ammette che la colpa di tutta questa vicenda sarebbe proprio dei giornalisti i quali gli avrebbero attribuito varie versioni. In realtà, incalzato dal cronista di Chi l’ha visto Misseri ammette: “Molte versioni diverse? Me le hanno fatte fare”. Spronato a rivelare chi gliele avrebbe fatte fare, Michele ha spiegato di non poter fare nomi “perché già sono in causa. Non posso parlare”. A detta dell’uomo, in definitiva, le versioni sarebbero tante e contraddittorie perché sarebbero stati gli stessi giornalisti a riferirle tali. Nel frattempo cresce l’attesa per la decisione della Cassazione non solo in merito alle condanne all’ergastolo delle due donne in carcere ma anche in riferimento a quello dello stesso Zio Michele, condannato a 8 anni di reclusione per l’occultamento del cadavere di Sarah Scazzi e l’inquinamento delle prove. Clicca qui per vedere il video con le dichiarazioni di Michele Misseri.



Alla vigilia del verdetto finale da parte della Cassazione, che oggi si esprimerà sul delitto di Sarah Scazzi e sulle responsabilità dei tre imputati, Michele Misseri è tornato nuovamente a parlare e ad autoaccusarsi. E’ un fiume in piena, “Zio Michele”, come riferisce La Stampa nella sua versione online. Anche su Misseri la Suprema Corte oggi si esprimerà, confermando o meno la condanna a 8 anni di reclusione per l’occultamento di cadavere della nipote 15enne di Avetrana e per il reato di inquinamento delle prove. Ma l’attenzione è tutta concentrata sulle due donne, che da anni si dichiarano innocenti e sulle quali pende la condanna all’ergastolo in primo e secondo grado e che potrebbe essere confermata anche nella giornata odierna. Michele Misseri, attualmente a piede libero, dopo i vari cambi di versioni, le accuse e le parziali ammissioni, oggi torna ad autoaccusarsi con forza ed a poche ore dalla sentenza della Cassazione, dalla sua villetta di Avetrana, al telefono, tuona: “Sono stato io e spero che finalmente la Cassazione capisca che solo questa è la verità”. A sua detta, la moglie e la figlia sarebbero solo due vittime innocenti: “Come devo dirlo? Ho ucciso io Sarah. Sabrina e Cosima non c’entrano niente. Non mi sarei mai preso la colpa al posto loro”. Alla sua confessione i difensori di Sabrina Misseri, Franco Coppi e Nicola Marseglia hanno dedicato molte pagine evidenziando i “puntuali riscontri”, dal luogo dell’occultamento ad altri particolari che solo l’assassino avrebbe potuto conoscere. I difensori di Sabrina, dunque, sono certi di come la confessione del padre corrisponda a verità e di come invece la successiva ritrattazione sia un falso.

E’ giunta la giornata decisiva in merito al delitto di Avetrana che si consumò il 26 agosto 2010 a scapito della povera Sarah Scazzi, di appena 15 anni. Oggi, infatti, la Corte di Cassazione si esprimerà sulla terribile vicenda di cronaca che a distanza di sette anni continua a sconvolgere l’Italia intera, e lo farà in vista del terzo ed ultimo grado di giudizio per Cosima Serrano e la figlia Sabrina Misseri. Entrambe condannate all’ergastolo in primo e secondo grado per l’uccisione di Sarah Scazzi, rispettivamente nipote e cugina delle due donne in carcere, nella giornata odierna conosceranno l’ultimo capitolo della controversa vicenda giudiziaria che le ha viste protagoniste. La Cassazione, dunque, deciderà se confermare o meno la condanna all’ergastolo inflitta ad entrambe nei due precedenti gradi di giudizio, quando furono condannate con l’accusa di aver ucciso la 15enne, strangolandola probabilmente per questioni di gelosia o vecchi rancori familiari mai risolti. Ma oggi conosceremo anche il destino di Michele Misseri, zio di Sarah Scazzi e che da anni continua a definirsi il vero colpevole del delitto di Avetrana. In merito, la Suprema Corte dovrà decidere se confermare la condanna a 8 anni a carico dell’uomo, accusato di soppressione di cadavere e inquinamento delle prove. Dopo le numerose ritrattazioni, versioni contradditorie, accuse e poi nuove ammissioni, “Zio Michele” si autoaccusa del delitto della nipote Sarah Scazzi, ma nonostante questo i giudici continuano a non credergli. A nulla sono servite, in questi anni, le minacce di suicidio e le spiegazioni rese nel corso di diverse interviste televisive. Allo stesso tempo, ha spesso ribadito la sua disperazione rispetto all’innocenza della moglie Cosima e della figlia Sabrina Misseri, fino a rendere dichiarazioni sconvolgenti, come quella trapelata dall’intervista all’uomo per la trasmissione di Rete 4, Quarto Grado – La domenica, alla vigilia della Cassazione: “Sono uno che non si sfoga, ma quel giorno sono esploso e purtroppo è incappata quella poveretta: se fosse stata mia figlia penso che avrei fatto lo stesso”. In questa occasione, Michele Misseri ha continuano a ribadire la presenza in carcere di due innocenti, delle quali sembra compatirne la loro rabbia ed il loro dolore: “Io vivo come fossi con loro: gli scrivo tutte le settimane, ma non mi rispondono perché stanno soffrendo”. La decisione della Cassazione giunge a distanza di circa un mese dal rinvio a giudizio di dodici persone nell’ambito del processo bis sul delitto di Sarah Scazzi. Tra le persone coinvolte anche Ivano Russo, il ragazzo che avrebbe rappresentato il movente dell’omicidio di Avetrana, oggetto della gelosia di Sabrina, nonché lo stesso Michele Misseri, che dovrà rispondere del reato di autocalunnia. Il secondo procedimento in corso ha a che fare con il clima fortemente omertoso che ha caratterizzato le indagini e il processo sula morte della piccola Sarah Scazzi, in merito alla quale oggi si chiuderà definitivamente un capitolo importante.