Manuel Foffo è stato condannato a 30 anni di carcere per aver ucciso Luca Varani il 4 marzo 2016: il giudizio, come riporta l’agenzia di stampa Adnkronos, è stato emesso con rito abbreviato mentre Marco Prato sarà giudicato il 10 aprile davanti alla I Corte d’Assise di Roma perché aveva scelto il rito ordinario. I due sono imputati di omicidio volontario premeditato per motivi abietti e futili. A distanza di quasi un anno dall’omicidio è arrivata quindi la prima sentenza. Luca Varani, secondo la ricostruzione fatta dall’accusa, sarebbe stato ucciso nell’appartamento di Manuel Foffo nel quartiere Collatino a Roma con oltre 100 tra martellate e coltellate. Nell’udienza preliminare, che si è svolta come di prassi a porte chiuse, contro gli imputati sono stati ammessi parti civili i familiari di Luca Varani e anche la sua ex fidanzata. Prima di emettere il verdetto sono stati sentiti i due difensori di Manuel Foffo e Marco Prato. 



I genitori di Luca Varani, il giovane ucciso nel marzo del 2016, hanno chiesto un risarcimento di quattro milioni di euro e un milione come anticipo. Al processo con rito abbreviato contro Manuel Foffo, che ha confessato di aver commesso l’omicidio insieme a Marco Prato, i genitori della vittima si sono costituiti parte civile. Anche la richiesta della fidanzata di Luca Varani è stata accolta, quindi anche Marta Gaia Sebastiani ha chiesto il risarcimento dei danni morali. Il suo legale in un’intervista a Radio Cusano Campus ha spiegato che la situazione non è affatto semplice per la sua assistita, che stava insieme a Luca Varani da quando avevano 14 anni: «Non solo è stato ucciso un ragazzo di 23 anni, il fidanzato storico e con il quale aveva un rapporto meraviglioso. Questo ragazzo è stato anche torturato, massacrato per ore. Vi è una sofferenza aggiunta da parte della mia assistita rispetto a ciò che ha dovuto e potuto conoscere» ha dichiarato l’avvocato Savino Guglielmi. 



Quella di oggi potrebbe essere una giornata decisiva per Manuel Foffo e Marco Prato, accusati di aver ucciso Luca Varani: è in programma l’udienza davanti al Gup del Tribunale di Roma, Nicola Di Grazia, che sentirà i difensori dei due imputati. Già oggi, dunque, potrebbe arrivare una decisione o una sentenza, visto che per Foffo è stato chiesto il giudizio abbreviato e per lui gli inquirenti hanno chiesto una condanna a trent’anni di carcere. Non è da escludere, però, per La Repubblica, che il giudice decida di riservarsi la decisione ad altro momento. I due imputati sono accusati di concorso in omicidio volontario premeditato aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. La madre di Luca Varani intanto chiede una pena commisurata al reato commesso: «Non chiediamo vendetta perché non ci porta da nessuna parte, ma giustizia. Siamo fiduciosi nella giustizia» ha dichiarato nei giorni scorsi la signora Silvana in un’intervista rilasciata a Porta a Porta. 



In attesa di capire se il gup del Trbunale di Roma, Nicola di Grazia, deciderà di emetterà oggi la propria sentenza sul delitto di Luca Varani, il giovane romano ucciso al Collatino al culmine di un party a base di droga e alcol, per cui sono accusati di omicidio volontario premeditato aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi Manuel Foffo e Marco Prato, il legale Alessandro Cassiani, che insieme a Irma Conti assiste la mamma della vittima, come riporta La Repubblica ha parlato nella precedente udienza di “fatto di eccezionale gravità” compiuto dai due imputati che hanno agito “con lucida e fredda determinazione”. Secondo la ricostruzione dell’avvocato Cassiani, Luca Varani non ha potuto difendersi dalle sevizie dei suoi carnefici poiché all’inizio della serata di stordimento verificatasi nell’appartamento di via Iginio Giordani, gli era stato fatto bere a sua insaputa un cocktail contenente dell’alcover, un farmaco che gli ha impedito di opporre resistenza e salvarsi.

Oggi, 21 febbraio 2017, potrebbe essere il giorno giusto per la sentenza del gup su Manuel Foffo e Marco Prato, i due 30enni accusati di aver ucciso Luca Varani lo scorso 4 marzo a margine di un party a base di alcol e droga tenutosi in un appartamento del Collatino, in via Iginio Giordani. Per quanto la linea difensiva dei due imputati sia diametralmente opposta, con Foffo che ha optato per il rito abbreviato sperando in uno sconto di pena, e Prato che ha scelto quello ordinario, vanno tenute in considerazione anche le richieste della famiglia della vittima. Come riportato dalla versione online de La Repubblica, infatti, i genitori di Luca Varani come risarcimento danni hanno fatto richiesta di 4 milioni di euro a titolo di risarcimento danni, e di un milione di euro come provvisionale. Spetterà al gup Nicola Di Grazia, che come parti civili ha ammesso tanto i genitori quanto la fidanzata di Varani, emettere il proprio giudizio anche in merito a questo argomento. 

Potrebbe esprimersi oggi il gup Nicola Di Grazia in merito ai due trentenni accusati dell’orribile omicidio di Luca Varani, il giovane 23enne massacrato lo scorso 4 marzo. Manuel Foffo e Marco Prato sono in carcere con l’accusa di omicidio volontario premeditato aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Furono loro che, al culmine di un party a base di alcol e droga organizzato nell’appartamento di Via Igino Giordani, al Collatino, quasi un anno fa decisero di scegliere, come una sorta di “casting” la loro potenziale vittima tra i vari contatti. Una scelta che ricadde proprio su Luca Varani, coinvolto nelle sevizie durate per ore al solo scopo di farlo soffrire. Una violenza inaudita, quella relativa all’omicidio del 23enne e che a distanza di quasi un anno potrebbe portare alla chiusura del primo importante capitolo giudiziario. Come rivela Repubblica.it, infatti, è probabile che nella giornata odierna il giudice possa emettere una sentenza di condanna, anche se non è escluso che possa riservarsi la decisione ad altro momento. Tutto dipenderà da quanto accadrà in aula, poiché sono attese le aringhe dei difensori dei due imputati. Al cospetto del gup, dunque, interverranno prima Michele Andreano e Corrado Ottaviani che difendono Manuel Foffo. Il giovane ha confessato di aver avuto un ruolo attivo nell’uccisione di Luca Varani ed ha chiesto il rito abbreviato. Il pm Francesco Scavo ha, a sua volta, avanzato la richiesta a 30 anni di reclusione, ovvero il massimo della pena previsto dal rito scelto da Foffo. In sua difesa, i due legali che lo assistono hanno prodotto una serie di documenti di natura medica e contenenti consulenze psichiatriche e tossicologiche con i quali si intende dimostrare la “capacità di intendere e di volere grandemente scemata dall’uso cronicizzato di droghe e sostanze alcoliche”, mirando così ad una ulteriore riduzione della pena. A parlare davanti al giudice oggi sarà anche l’avvocato Pasquale Bortolo, difensore di Marco Prato, che a differenza di Foffo ha preso una strada del tutto differente. Il giovane pr di serate gay romane ha infatti sempre smentito di essere stato lui ad uccidere Luca Varani ed è ora pronto a dimostrarlo davanti alla Corte d’Assise, optando in tal senso per il rito ordinario e decidendo di passare per tutti i gradi di giudizio successivi alla decisione del gup. Quest’ultimo oggi dovrà esprimersi anche sul punto relativo alla richiesta risarcitoria danni avanzata dai genitori di Luca Varani e pari a 4 milioni di euro a titolo di risarcimento e un milione come provvisionale. Un’udienza quindi importante, poiché potrebbe rappresentare quella decisiva in merito ai destini giudiziari di Manuel Foffo e Marco Prato, oltre ad una possibile – seppur limitata dato il contesto – soddisfazione in arrivo per la famiglia della vittima.