Il bilancio della guerriglia urbana in corso in queste ore a Roma, per lo sciopero e la protesta dei taxi, è purtroppo tutt’altro che sereno: la polizia dopo numerosi attacchi e lanci di oggetti, ha caricato i manifestanti tassisti e ambulanti, con 7 feriti di cui due seri trasportati in ospedale e anche 4 arresti a far da corredo al tutto. Confermate anche le 6 bombe carta lanciate nel corso della manifestazione fino a poco tempo fa, mentre la situazione al momento vede ancora tantissimi tassisti in piazza, dislocati nelle varie zone del centro storico di Roma, ma senza la pressante tensione delle ore appena passate. Non p stato accolto benissimo l’invito del ministro delle Finanze, Pier Carlo Padoan, che da Bruxelles ha commentato: «il fatto di aumentare la concorrenza nel settore dei servizi aumenta la capacità di crescita; certo bisogna farlo garantendo una transizione soffice ai settori che vengono interessati dalle privatizzazioni».



La situazione non sta certo migliorando a Roma dove è in corso lo sciopero totale dei taxi, giunto al sesto giorno consecutivo: mentre è in corso l’incontro al Ministero dei Trasporti con il ministro Delrio, i manifestanti tassisti assieme agli ambulanti (che protestano invece per la direttiva Bolkenstein) hanno lanciato almeno 6 bombe carta e altrettanti petardi tra Montecitorio, sede della Camera, e largo del Nazareno dove è in corso in questo momento la Direzione Nazionale del Pd. Lo scoppio di una di queste ha mandato in frantumi il vetro del rosone di Palazzo Macchi. Intanto però, dopo gli scontri e le cariche della polizia, due feriti tra i manifestanti sono andati in ospedale, con la situazione che vi assicuriamo essere ancora sotto forte tensione per i tantissimi manifestanti presenti nelle varie piazze del potere nella Capitale.



Continua la protesta dei tassisti, che per il sesto giorno consecutivo scioperano. Il servizio taxi è fermo a Roma e Milano e la tensione è arrivata alle stelle nella Capitale e in particolare davanti alla sede del Pd, dove la polizia ha caricato i manifestanti dopo un lancio di oggetti. Le forze dell’ordine hanno caricato i manifestanti e, come riportato da TgCom24, c’è un ferito. La manifestazione si è spostata poi al Ministero dei Trasporti, dove è in programma l’incontro tra i rappresentati dei tassisti e il titolare del dicastero, Graziano Delrio. In mattinata il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha espresso la sua vicinanza ai tassisti con una nota: «Siamo al loro fianco». L’auspicio della Raggi, che ha incontrato alcuni tassisti in piazza Venezia, è che l’emendamento Lanzillotta-Cociancich venga rivisto. Ma il sindaco di Roma ha lanciato anche un appello «affinché il servizio torni al più presto alla normalità» e affinché vengano evitati «episodi vergognosi come le minacce a chi vuole lavorare: sono comportamenti che non si addicono ad una categoria che svolge ogni giorno un servizio prezioso per la città».



La protesta dei taxi continua, con lo sciopero ad oltranza che non solo sta lasciando a piedi i clienti di Milano, Roma, Napoli, Torino, Firenze e Genova, ma espone anche molti rischi per l’ordine pubblico, specie nella capitale. Continua infatti la protesta in centro storico a Roma, con la sede del Pd assaltata e un gruppo di tassisti ancora appostati in piazza Venezia. Le forze dell’ordine hanno chiuso le vie di accesso che portano al Largo del Nazareno.  I momenti di tensione sono stati preceduti da un lancio di oggetti da parte di un gruppo di manifestanti contro le forze dell’ordine presenti davanti alla sede del Pd. Gli agenti, informa una nota della questura, “hanno dovuto reagire ad un attacco premeditato da parte di un gruppo di facinorosi e il tentativo è stato respinto da un calibrato intervento dei reparti impiegati”. Ci sono feriti dopo le cariche con la polizia e la situazione prima della Direzione Pd in sede ancora è purtroppo presente una forte tensione che non trasmette sicurezza per le prossime ore. Il ministro Delrio poco prima dell’inizio dell’incontro con i sindacati proprio per la vicenda protesta anti-Uber, fa sapere «giusto mediare e trovare soluzioni, ma non con la violenza».

La protesta dei taxi con lo sciopero a Roma e in tutte le città italiane raggiunge vette di tensioni in questi minuti assai preoccupanti: nel centro della Capitale, davanti alla sede del Partito Democratico in largo del Nazareno, sono arrivati centinaia di tassisti per protestare contro l’emendamento Lanzillotta che ricordiamo sospende le norme restrittive sul noleggio con conducente fino al 31 dicembre 2017, in attesa che venga varato finalmente il piano del trasporto atteso dal 2009. Verso le 12.30 i manifestanti sono arrivati davanti alla Sede del Pd che tra qualche ora vedrà la Direzione Nazionale sul problema Congresso, sperando così di dare un segnale forte nella lotta contro le decisioni del Governo per le norme su NCC e Uber. Alle 15 ci sarà l’incontro con Delrio e l’inizio parallelo della Direzione Pd, ma gli scontri al mento fanno temere il peggio per le prossime ore con i quartieri che probabilmente verranno isolati; al momento gli scontri con la Polizia sono arrivati poco fa, anche se la situazione almeno in termini di violenza pare rimanere sotto controllo.

Improvvisamente anche Genova partecipa allo sciopero taxi indetto da sei giorni nelle principali piazze italiane, in attesa del vertice sindacati-Delrio in programma questo pomeriggio. Niente Taxi fino dal primo turno del mattino, scattato alle ore 5: «le auto ci sono, ma sono pochissime, facciamo molta fatica a organizzare il servizio», afferma il servizio Radio Taxi ai colleghi de Il Secolo XIX. Nessuno sciopero proclamato ufficialmente ma una protesta anti-Uber proclamata spontaneamente da moltissimi tassisti che non si sono presentati in turno; intanto a Roma, Milano e Torino proseguono le proteste con migliaia di tassisti e manifestanti in piazza contro la norma inserita nel Milleproroghe.

È il giorno del giudizio per i tassisti che vedranno alle 15 il ministro Delrio per definire al meglio lo sciopero dei taxi e la protesta anti-Uber che ormai da sei giorni porge senza sosta, con incalcolabili danni al traffico e al servizio dei clienti inviperiti per intera situazione. n tanti, provenienti da tutta Italia, si sono radunati in piazza Montecitorio in occasione della discussione alla Camera del Milleproroghe contenente un emendamento che, secondo la categoria, deregolamenta il settore. Poi ancora a Milano, a Napoli, a Torino e Firenze, insomma in tutta l’Italia dove i tassisti sono in maggior numero non si trova un taxi libero, a meno di essere anziani  disabili, almeno per loro infatti i servizi sono garantiti. Il tavolo col Governo vedrà le principali sigle sindacali al lavoro per trovare una mediazione e soprattutto una fine a tutto questo sciopero dal lavoro: i vertici di Uber ancora non sono tati contattati e forse al più presto avverrà per capire come venirne a capo, con il ministro Delrio che insieme al problema Alitalia si dice assai “preoccupato”.

-Lo sciopero taxi continua per il sesto giorno consecutivo anche a Milano, dove ieri 800 tassisti hanno manifestato di fronte alla sede del comune meneghino, Palazzo Marino, al fine di ottenere risposte concrete sulla questione Uber. Ad accogliere il corteo sono state, come  riportato da Il Corriere della Sera, due esponenti dell’opposizione al sindaco Sala. Da una parte Silvia Sardone di Forza Italia, che ha invitato ad entrare in Comune una delegazione di 30-40 persone; dall’altra Patrizia Bedori del M5s, che ha fatto notare come l’assessore Marco Granelli avesse spento appositamente il telefono dopo che la stessa lo aveva informato dell’opportunità di un incontro con i tassisti. Proprio i manifestanti, però, hanno deciso di non entrare in Consiglio per evitare la precettazione, come avvenuto ai rappresentanti che lo scorso anno, dopo aver parlato in Prefettura, furono accusati di sciopero illegale. Nel frattempo, con l’inizio della Fashion Week di domani, il rischio è che la mobilità milanese arrivi al collasso. Dal canto loro, però, i tassisti non hanno dubbi:”Stavolta siamo pronti a rinunciare ai guadagni per difendere il nostro lavoro”.

I tassisti incrociano le braccia a Roma anche oggi, quindi prosegue lo sciopero dei taxi. Si è aperta, però, una giornata importante per le associazioni di categoria, perché oggi è previsto l’incontro con il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. La protesta riguarda la proroga di un anno per emanare un nuovo regolamento contro gli abusivi che operano servizi di trasporto pubblico non in linea. Nel mirino l’affaire Uber, l’app che permette di prenotare facilmente autisti Ncc. La norma per la quale c’è lo sciopero dei taxi è l’emendamento al decreto Milleproroghe firmato dai senatori PD Linda Lanzillotta e Roberto Cociancich. I due senatori hanno spiegato di aver firmato l’emendamento per dare altro tempo al ministero, in modo tale che possano ripartire le trattative tra le associazioni di categorie e le società di noleggio con conducente per giungere ad una soluzione soddisfacente per tutti. Oggi, dunque, sono attesi nuovi sviluppo dall’incontro con Delrio.

Quello di oggi è il sesto giorno consecutivo di sciopero dei taxi a Roma e il Codacons non sta a guardare. Con una nota ufficiale ha, infatti, chiesto ieri la «sospensione della licenza per quei tassisti che scioperano in modo illegale e rinvio dell’incontro del Governo con le organizzazioni dei taxi fino a che il servizio non sarà tornato regolare». Le amministrazioni locali possono sospendere o revocare le licenze ai tassisti, nel caso in cui abbiano condotte particolari o non osservino gli obblighi della legge. Per il Codacons lo sciopero dei taxi è illegittimo, perché non c’è stato il preavviso di 10 giorni e la predeterminazione della durata dell’astensione, oltre che il mancato rispetto della garanzia delle prestazioni indispensabili. «Per tale motivo i Comuni devono intervenire con la sospensione della licenza nei confronti dei tassisti che hanno violato gli obblighi di legge, perché sono gli stessi regolamenti comunali a stabilire tale sanzione» spiega il Codacons.

Non si placa la furia dei tassisti impegnati nello sciopero taxi più lungo mai visto negli ultimi 10 anni: siam al quinto giorno di fila per le auto bianche, ferme per protestare contro Uber e NCC e tutti i servizi considerati dai tassisti illegali e in concorrenza sleale. Il problema sono poi i livelli di tensione provocati, che non portano certo maggiore serenità nella contrattazione; ad esempio, questa mattina alcuni tassisti hanno aggredito e lanciato alcune uova contro un’auto di servizio con conducente a noleggio in piazza Luigi Savoia, davanti alla Stazione Centrale di Milano. Il problema è che l’uomo di tutto punto ha “risposto” estraendo una pistola poi verificata essere giocattolo. Grazie al numero di targa, l’autista Ncc è stato rintracciato e denunciato per minacce: come riporta Tg Com24, l’uomo poi fermato dalla polizia non aveva più l’arma giocattolo con sé, ma ha spiegato che «ho estratto la pistola perché i tassisti avevano assunto un atteggiamento minaccioso».