Lo scorso martedì è giunta l’attesa condanna da parte della Corte d’Appello di Milano a carico di Martina Levato e dell’ex bancario Andrea Magnani, rei delle aggressioni con l’acido, insieme all’ex broker Alexander Boettcher. Una condanna a 20 anni di reclusione per la Levato, accolta con grande soddisfazione da Stefano Savi, una delle vittime sfigurata con l’acido la sera del 2 novembre 2014. A darne notizia è Corriere.it, che riporta la reazione di Savi raccontata dal suo avvocato difensore, Andrea Orabona. “Stefano Savi, unitamente ai propri familiari ha accolto con grande soddisfazione e commozione” il verdetto del giudice, ha dichiarato il legale del giovane. Stefano fu vittima di scambio di persona: al suo posto sarebbe dovuto esserci Giuliano Carparelli, il quale riuscì a schivare un lancio di acido 13 giorni dopo l’aggressione al primo giovane. Il suo avvocato, come riporta il medesimo quotidiano, ha anche ottenuto la conferma da parte dei giudici di secondo grado, in riferimento alla provvisionale di risarcimento pari a un milione di euro a carico dei due imputati ed in favore del suo assistito.
Emergono nuovi particolari sulla coppia dell’acido, grazie alla condanna comminata ieri a Martina Levato. La donna, compagna e complice di Alexander Boettcher, è stata accusasta di diverse aggressioni con il liquido letale, fra cui quella a Pietro Barbini, avvenuta nel dicembre del 2014. Una nuova sentenza che accumula condanne su condanne e che porta ora la giovane ex studentessa a dover trascorrere i prossimi 20 anni in carcere. Una pena mite, se si considera che per la serie di aggressioni, Martina Levato era già stata condannata a 12 anni in via definitiva per l’aggressione a Pietro Barbini e 16 anni in primo grado per le altre, fra cui quella a Giuliano Carparelli. I giudici hanno infatti ritenuto le due pene continuative, riducendo così la reclusione di otto anni. La conferma di oggi arriva quindi per l’attacco nei confronti di Stefano Savi, un evento da cui tuttavia la Levato ha preso le distanze. Come ha riferito il suo legale ai microfoni dell’Ansa, l’avvocato Laura Cossar, la Levato è in realtà l’unica rispetto a Boettcher ed al terzo uomo, Andrea Magnani, considerato il basista della coppia, ad aver amesso le proprie responsabilità fin dall’inizio. Anche per questo si dimostrerebbe credibile nell’affermare di essere estranea all’attacco con l’acido a Savi e “merita solo per questo di essere riconosciuta meritevole di una pena ridotta”. In merito alla presunta associazione a delinquere, che unirebbe i tre imputati in un’unica mente diabolica, il difensore ha invece negato la sua esistenza, ribadendo che i media hanno sempre parlato di “coppia dell’acido” e non di “trio dell’acido” proprio perché a compiere i folli gesti sono stati solo la sua assistita ed Alexander Boettcher. Ora Martina Levato attende quindi di sapere se potrà occuparsi del figlio e se il riccorso contro l’adozione del bambino potrà essere accolta.