È uscita una nota della Ausl Romagna che spiega il caso di meningite occorso al piccolo di un anno ricoverato a Cesena: il nuovo caso è stato verificato essere infezione di meningococco C, per fortuna non gravissimo anche perché preso in tempo e avviato subito la profilassi del vaccino. «Dalla sera del ricovero le condizioni di salute del bambino sono migliorate e dal reparto di terapia intensiva presto sarà trasferito in quello di pediatria. I familiari e tutte le persone che hanno avuto a che fare con il bambino nei dieci giorni precedenti il ricovero, in totale si tratta di trentaquattro persone, sono state sottoposte alla profilassi antibiotica già tra il pomeriggio di domenica e la mattinata di lunedì 20 febbraio. Il bimbo – ha inoltre fatto sapere l’Azienda sanitaria – non frequenta nessuna collettività e non era stato vaccinato per “ragioni anagrafiche”». Infatti il piccolo era troppo piccolo per essere vaccinato a quel ceppo particolare di meningococco: è uno dei ceppi contenuti nel vaccino antimeningococcico tetravalente che viene offerto ai bambini tra il tredicesimo e il quindicesimo mese e il bambino ricoverato in ospedale a Cesena ha appena compiuto il suo primo anno di età.
Un altro caso di meningite, questa volta in Emilia Romagna con un bambino di un anno ad essere colpito questa volta dal virus meningococco fulminante: dalle prime notizie che filtrano dai colleghi de Il Resto del Carlino il neonato non sarebbe in gravissime condizioni, anzi sarebbero stabili dopo il ricovero immediato a Cesena per il piccolo originario di Bagno di Romagna. Lunedì è scattato l’allarme, i familiari appena si sono accorti che il piccolo stava male lo hanno portato al Bufalini. Dopo i riscontri medici è stato ricoverato in un lettino del reparto di terapia intensiva: segnalata la meningite immediata, con conseguente profilassi vaccino attratta a tutti i familiari e alle altre persone (adulti e bambini) che nei giorni precedenti hanno a auto a che fare a vicino con il piccolo. Per fortuna non andava ancora all’asilo nido e quindi la possibilità di virulenza resta limitata alle persone della famiglia e pochi altri. Il sindaco di Bagno di Romagna, sulle pagine del Resto di Carlino, ha rassicurato la cittadinanza sui rischi del contagio: «Posso affermare, dopo avere parlato con chi lo segue, che il piccolo non è in pericolo di vita e che la situazione non è grave. Dopo essere stato ricoverato lunedì nel reparto di terapia intensiva al Bufalini, ora è in condizioni stabili e sta recuperando. Così essendo la situazione migliorata e più tranquilla è stato trasferito in un altro reparto dello stesso ospedale».
La task force sull’emergenza meningite convocata ieri mattina dalla Regione Lombardia ha espresso un bilancio assai deciso: «a situazione è assolutamente in linea con quella degli anni scorsi, con un picco nel periodo invernale, che si riduce in estate». Nessun rischio contagio, nessun problema emergenza del virus meningococco, anche se i casi (tanti) nelle ultime settimane avevano allertato tanto da convocare d’urgenza la riunione all’Ats Lombardia di ieri. Qui sotto trovate tutti gli esperti che son intervenuti ieri, con la conclusione tirata dall’assessore al Welfare Giulio Gallera con una nota ufficiale: «Gli esperti che abbiamo riunito hanno confermato che le linee guida che stiamo attuando, coerenti con quelle internazionali, sono assolutamente appropriate, ci hanno dato un messaggio rassicurante e cioè che la situazione è assolutamente in linea con quella degli anni scorsi, con un picco nel periodo invernale, che si riduce in estate. Dobbiamo lavorare maggiormente sull’informazione insistendo sulla necessità di vaccinare le categorie più a rischio. Per questo avvieremo corsie preferenziali e chiamate dirette per adolescenti». Due giorni fa l’approvazione in Gazzetta Ufficiale del Piano Nazionale Vaccini ha portato novità in termini anche di anti-meningococco, inserito tra quelli gratuiti dopo le ultime migliorie degli scorsi anni; dopo il caso del 14enne ricoverato al San Raffaele, i tecnici ieri hanno commentato in questo modo. «Gli esperti alla luce dei dati forniti dai nostri tecnici, di cui hanno elogiato la ricchezza, hanno ribadito – ha proseguito l’assessore – che solo una vaccinazione a tappeto dei bambini piccoli e degli adolescenti può contribuire a ridurre l’incidenza dei casi in futuro e che quindi siano loro le categorie che in questo momento andrebbero coinvolte. Per questo motivo – ha continuato – abbiamo deciso di attivare in tempi rapidi la chiamata diretta a tutti gli adolescenti consentendogli anche una corsia preferenziale per accedere alla somministrazione».
Iniziano ad essere preoccupanti a Milano, con due morti e 4 ricoverati che si aggiungono alle due studentesse universitarie morte a pochi mesi di distanza nella seconda metà del 2016. La meningite menigococcica colpisce ancora e l’allarme, finora tenuto sotto controllo, inizia a preoccupare anche le istituzioni, con la regione che ha convocato una task force di medici, infettivologi ed esperti che nella giornata di ieri si è riunita in Regione su invito dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera. Come riporta il Giorno, questa “task force” si è riunita per provare a studiare più da vicino il fenomeno e capire se ci sono realmente i rischi di un allarme contagio come avvenuto ad esempio negli ultimi due anni in Toscana, o se invece i casi sono tra loro isolati e da tenere sotto controllo come avvenuto finora. Ecco la lista di esperti che parteciperà a questo incontro-vertice sulla meningite a Milano: «faranno parte Paolo Grossi, ordinario di Malattie infettive all’Università dell’Insubria; Carlo Signorelli, ordinario di Igiene e sanità pubblica all’università di Parma e presidente uscente della Società italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica; Gian Vincenzo Zuccotti, direttore della clinica pediatrica dell’Ospedale dei bambini Buzzi; Francesco Auxilia, professore di Igiene generale e applicata, scienze infermieristiche e statistica medica della Statale di Milano; Giuliano Rizzardini, direttore e responsabile Malattie infettive 1 dell’ospedale Sacco; Anna Pavan, direttore dell’Ats di Pavia ed esperta di Igiene».