Si chiamano Black Bower e sono una delle due gang principali della Nuova Zelanda. Nata intorno agli anni settanta, lo scopo iniziale era contrastare le scorribande dell’altra gang del territorio, i terribili Mighty Mongrel Mob, anch’esso padroni del territorio. Segni distintivi della gang? I numerosi tatuaggi che rivestono il corpo, e anche il volto, sono un segno distintivo di appartenza alla gang: come conoscerli se si è un esterno? Dai colori ovviamente. Quelli usati dai membri del Black Power sono il nero e il blu: dopo un anno, possono iniziare a mettere le toppe sulle giacche da motociclista, ossia passato il primo periodo d’iniziazione. Nonostante sembra che la Black Power e la Mighty Mongrel Mob siano più tranquilli che in passato (forse perché i primi membri sono un po’ cresciutelli), solo un mese si si sono dati a una bella sparatoria durante un funerale. I membri della gang spnp stati fotografati da Casey Morton, un reporter che ha vissuto con loro per un po’ di tempo, immortalandoli nella loro vita quotidiana. Per vedere le foto clicca qui.



L’altra gang della Nuova Zelanda sono i Mighty Mongrel Mob: nati negli anni sessanta, sempre in Nuova Zelanda, si sono distinti per violenza in un paese che è per la verità molto pacifico. Inizialmente non giravano in moto, ma hanno iniziato ad adottare l’abbigliamento da motociclista per darsi un tono. Anche loro sono stati fotografati, qualche anno prima, da un reporter di nome Jono Rotman, che è riuscito a conquistare la loro fiducia, dicendogli che voleva immortalare la loro forza. Come sono queste persone, che spesso hanno avuto duri guai con la giustizia e che fanno della violenza il loro credo? “Sono personaggi interessanti, forgiati da vite dure. Faccio il fotografo da molto tempo e ho avuto anche a che fare con gente famosa e rispettata, ma sotto molti aspetti ritengono che loro siano persone davvero notevoli. Ho scattato circa 200 ritratti. E non ho mai avuto un’esperienza davvero negativa, solo qualche problema iniziale legato all’inesperienza. A volte capita che qualcuno si faccia un’idea sbagliata di quello che vuoi fare, basata su voci e pettegolezzi”, ha detto Jono Rotman a Vice. Per vedere le foto clicca qui.



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