Dopo averle rivelate alla trasmissione La vita in diretta, Antonio Tizzani, marito indagato di Gianna Del Gaudio, ha reso nuove dichiarazioni sul misterioso uomo incappucciato anche nel corso del programma Iceberg Lombardia. Lo rende noto L’Eco di Bergamo nella sua edizione online, riportando alcune parole che saranno trasmesse nell’ambito della nuova intervista all’uomo 68enne. Come dicevamo, dunque, al centro dell’attenzione resta il fantomatico uomo incappucciato in merito al quale gli inquirenti non hanno ad oggi trovato alcun riscontro: “L’incappucciato era acquattato”, ha ricordato Tizzani. Poi il marito di Gianna Del Gaudio ha aggiunto qualche importante particolare in più asserendo: “Non ho visto il volto ma solo il baffo che scendeva”. Altro segno distintivo, gli occhiali: “Occhiali che con la luce hanno fatto un riflesso verde, verde pisellino. Erano da vista. Quegli occhiali da vista che si fanno appena appena verdi quando ti giri verso la luce”, ha aggiunto nel corso della sua ultima intervista. Come mai queste dichiarazioni sarebbero giunte solo a distanza di quasi sei mesi dal delitto della moglie?



Il marito di Gianna Del Gaudio, Antonio Tizzani, continua ad essere al centro dell’attenzione dei media e degli inquirenti. Il caso dell’ex professoressa uccisa a Seriate la scorsa estate, sarà oggi affrontato anche nel corso della trasmissione di Canale 5, Pomeriggio 5, la quale trasmetterà le ultime dichiarazioni dell’uomo. Tizzani, che a breve potrà finalmente fare ritorno nella sua abitazione, dopo il dissequestro confermato nelle passate ore dal pm, continua a definirsi innocente ma soprattutto tranquillo rispetto alle accuse che gli sono state mosse sin dall’inizio del giallo. Nei giorni scorsi erano emerse alcune indiscrezioni sul presunto uomo incappucciato visto dal marito di Gianna e rese note dalla trasmissione La vita in diretta. Il presunto assassino della donna, dunque, avrebbe avuto i baffi chiari ed un paio di occhiali con lenti fotocromatiche. Tutto ancora da verificare, ovviamente. Ora, intanto, l’attenzione resta puntata sulla ultima novità nel caso legata al dissequestro dell’abitazione ed al suo presunto ritorno. Questo evento segnerebbe ovviamente anche la fine degli accertamenti compiuti per mesi all’interno della villetta, alla ricerca di tracce dell’assassino e della presunta arma del delitto, di fatti rinvenuta poco distante, all’interno di un sacchetto, ben nascosta dietro una siepe.



Con la chiusura degli accertamenti compiuti nella villetta di Seriate dove si è consumato l’omicidio di Gianna Del Gaudio, ex professoressa in pensione sgozzata lo scorso 27 agosto, il pm Laura Cocucci ha disposto il dissequestro dell’appartamento. Questo permetterà, come evidenziato nel focus principale, il ritorno nella villetta di Antonio Tizzani, il marito della vittima nonché la sola persona indagata a piede libero. Al quotidiano L’Eco di Bergamo, il figlio Paolo ha voluto commentare la novità nell’ambito del caso sull’uccisione ancora misteriosa della madre Gianna Del Gaudio. “Mio padre è sempre stato tranquillo a proposito dell’indagine e come noi è fiducioso nell’operato della magistratura”, ha affermato il ragazzo, il quale insieme al fratello Mario si sono alternati, in questi mesi, ospitando il padre in seguito ai sigilli posti alla villetta nella quale viva con la moglie uccisa. “Ora è felice di poter rientrare nella sua abitazione. Ci tornerà a vivere presto”, ha confermato il figlio dell’indagato. In passato ed in diverse occasioni, Antonio Tizzani aveva manifestato il bisogno di fare ritorno nella sua abitazione, già nelle settimane seguenti all’omicidio della moglie.



Continuano le indagini sull’omicidio di Gianna Del Gaudio. L’unico indagato per il delitto resta Antonio Tizzani, il marito della donna. Gli inquirenti che stanno portando avanti le indagini devono stabilire chi sia stato e perché a uccidere l’ex professoressa sei mesi fa. Il marito di Gianna Del Gaudio continua a dirsi innocente ma la sua versione è ancora al vaglio: l’uomo ha raccontato di aver visto uscire un uomo incappucciato dalla villetta di Seriate dove viveva con la moglie. Finora non sarebbe però stato trovato alcun riscontro alla versione di Antonio Tizzani su quanto accaduto la notte tra il 26 ed il 27 agosto 2016 quando Gianna Del Gaudio è stata uccisa. Antonio Tizzani resta quindi indagato a piede libero e potrà tornare ad abitare nella villetta visto che che sono stati tolti i sigilli. Il mistero sulla morte di Gianna del Gaudio prosegue in attesa di nuovi sviluppi investigativi.

E’ un mistero lungo sei mesi quello che avvolge il delitto di Gianna Del Gaudio, ex professoressa in pensione, uccisa in circostanze ancora ignote la notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso. Antonio Tizzani, marito della vittima 63enne ed unico indagato a piede libero per il suo omicidio continua a dirsi tranquillo ma soprattutto innocente, certo di poter dimostrare la sua totale estraneità rispetto alle accuse a suo carico. Eppure, la verità su quanto accaduto nella villetta di Seriate ad oggi appare ancora molto lontana. Intanto, mentre le indagini procedono nel tentativo di far luce su arma, tracce di Dna e presunto uomo incappucciato, lo stesso Tizzani potrà fare finalmente ritorno nella sua casa. E’ questa l’ultima novità attorno al giallo di Gianna Del Gaudio, resa nota dal quotidiano Il Giorno nella sua versione online. I Carabinieri, infatti, nelle passate ore hanno tolto i sigilli alla villetta divenuta il luogo del delitto e finalmente, dopo le numerose richieste, il marito indagato potrà farvi ritorno. Fino ad oggi, infatti, l’uomo era stato inizialmente ospitato in casa del figlio minore Paolo, sebbene questa sistemazione avesse allontanato momentaneamente la nuora, la quale aveva ritenuto la presenza dell’uomo troppo “ingombrante”. Successivamente Antonio Tizzani aveva manifestato diverse problematiche nel riuscire a trovare un appartamento in affitto, alla luce del suo presunto coinvolgimento nel delitto di Gianna Del Gaudio. Ora, dunque, potrà fare ritorno dove tutto ebbe inizio quasi sei mesi fa. Sul piano investigativo, gli inquirenti continuano a cercare indizi e riscontri alla versione di Tizzani legata al presunto uomo incappucciato, di fatto visto solo dal 68enne indagato. In merito alla presunta arma del delitto, un grosso cutter rinvenuto qualche mese dopo l’assassinio di Gianna Del Gaudio in una busta, dietro una siepe distante qualche centinaia di metri dalla villetta di Seriate, nei giorni scorsi sembrano essere emersi i primi riscontri ufficiali. L’anatomopatologo Andrea Verzelletti, consulente dell’accusa, ha depositato la sua relazione nella quale definisce l’arma rinvenuta “astrattamente compatibile” con le ferite ritrovate sul collo della vittima. Il taglierino trovato, dunque, potrebbe realmente essere l’arma usata per sgozzare Gianna Del Gaudio. Ora toccherà ai Ris di Parma dare l’ultima parola in merito alla traccia genetica rinvenuta sul manico del cutter e che, secondo le indiscrezioni, sarebbe riconducibile al marito dell’ex professoressa uccisa. Se ciò dovesse trovare conferma, la posizione di Antonio Tizzani rischierebbe seriamente di complicarsi.