Anche la fidanzata del 23enne Luca Varani, massacrato lo scorso 4 marzo nell’appartamento del Collatino, secondo l’accusa da Manuel Foffo e Marco Prato, ha dovuto fare i conti con la decisione del giudice. La condanna a 30 anni di reclusione per Foffo non è andata affatto giù alla famiglia della vittima ed in particolare al padre, il quale a caldo ha commentato, come riporta Corriere.it: “Non è giustizia piena siamo amareggiati. Non si può dare il rito abbreviato dopo quello che hanno fatto”. A dover apprendere della condanna in primo grado, anche Marta Gaia Sebastiani, assente in aula e costituitasi parte civile nel processo sul delitto di Luca Varani. Il suo legale difensore, l’avvocato Savino Guglielmi, è intervenuto all’indomani della sentenza ai microfoni della trasmissione di Rai3, Chi l’ha visto 12.25, commentando la reazione della ragazza, contattata telefonicamente subito dopo la decisione del giudice: “In un primo momento era sicuramente disorientata perché comprendere la portata di questa sentenza non era semplice per lei ma soprattutto sotto il profilo emotivo è stato un momento per lei difficile”. Quello che si è appena concluso è solo il primo capitolo legato all’omicidio di Luca Varani, del quale nei prossimi giorni ricorrerà il primo tragico anniversario.
E’ stato condannato a 30 anni con rito abbreviato in primo grado Manuel Foffo, accusato dell’omicidio di Luca Varani. Una condanna per nulla condivisa dal padre della vittima, che ha ritenuto questa una “non giustizia”. Intanto, il giovane 30enne ora dovrà anche pagare una provvisionale di 200mila euro ai genitori di Luca Varani, ucciso con oltre cento colpi tra martellate e coltellate lo scorso 4 marzo nell’appartamento al Collatino. A darne notizia è il quotidiano Corriere.it, che rivela come sarà poi in sede di processo civile che verrà stabilita la somma esatta del risarcimento che dovrà essere reso ai genitori del 23enne massacrato. A definirsi del tutto contrario alla sentenza emessa nei giorni scorsi, è stato anche il legale della famiglia Varani, che ha asserito: “Non c’è un motivo, in base alle carte, che possa giustificare questa decisione. La premeditazione secondo me c’è”. Dalla condanna, infatti, restano fuori la premeditazione e i futili motivi. A tal proposito l’avvocato Florita ha esposto quelli che, a sua detta, rappresenterebbero gli elementi in grado di dimostrare la premeditazione, ovvero il giro in macchina e l’invito a Luca Varani: “Appena entrato nell’appartamento c’era l’intenzione di ucciderlo”, ha chiosato il legale.
Sul delitto di Luca Varani, a tutti gli effetti definito uno dei più efferati di sempre, di recente si è espresso anche l’avvocato penalista Daniele Bocciolini. Dopo la sentenza che ha portato alla condanna a 30 anni in primo grado per Manuel Foffo (che ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato) e il rinvio a giudizio per Marco Prato (che ha invece optato per il rito ordinario), Bocciolini ha voluto commentare il nuovo capitolo relativo al delitto del Collatino, intervenendo ai microfoni di “Legge o Giustizia” su Radio Cusano Campus. Anche a sua detta, così come già dichiarato dal padre della vittima dopo la sentenza, occorrerebbe rivedere il codice di procedura in merito al rito abbreviato, procedimento scelto per qualunque tipo di delitto e che comporta uno sconto di un terzo della pena in caso di condanna. “Penso che le parole del padre di Luca Varani siano da mutuare. La pena è troppo poca, non c’è giustizia. È difficile spiegare che una persona che ha commesso un delitto del genere abbia diritto ad uno sconto di pena, quasi un premio”, ha commentato l’avvocato Bocciolini, supportando così le parole del padre di Luca Varani. Mentre per Foffo, i 30 anni rappresentano il massimo della pena con il rito da lui scelto, Marco Prato rischia invece l’ergastolo. Quest’ultimo ha infatti scelto di essere giudicato con rito ordinario, ed in merito l’avvocato Daniele Bocciolini ha asserito: “Se questa è la linea che si intraprenderà non penso cambierà nulla. Prato andrà incontro ad un ergastolo, salvo che non si punti su altro. Peraltro nel processo in Corte d’Assise che si terrà nei confronti di Prato parlerà Foffo, ovviamente a sfavore di Prato”.
Lo scorso martedì 21 febbraio, il gup di Roma, Nicola Di Grazia, si è espresso in merito al delitto di Luca Varani, il giovane 23enne massacrato (secondo l’accusa) da Manuel Foffo e Marco Prato. Al termine di una giornata in cui si paventava l’arrivo di una sentenza a carico dei due trentenni, il giudice alla fine ha confermato la richiesta avanzata dal pm Francesco Scavo, condannando a 30 anni di reclusione Manuel Foffo (per effetto della riduzione della pena prevista dal rito abbreviato), mentre ha rinviato a giudizio Marco Prato. Quest’ultimo affronterà il processo con rito ordinario, la cui prima udienza prenderà il via il prossimo 10 aprile davanti ai giudici della Prima sezione della Corte d’Assise di Roma. Al termine dell’importante udienza, a prendere la parola è stato il padre della vittima, Giuseppe Varani, il quale non si è ritenuto affatto soddisfatto dalla decisione del giudice. L’uomo, raggiunto dai microfoni della trasmissione Chi l’ha visto nella striscia quotidiana di ieri, ha espresso il suo parere senza nascondere la comprensibile delusione. Una soddisfazione a metà, quella emersa dal padre di Luca Varani e che racchiuderebbe parte dell’opinione pubblica: “Giustizia è stata fatta, a 30 anni e via… Una giustizia vera e propria non è stata fatta perché il rito abbreviato a questi omicidi non si può dare. Non è pagato bene un omicidio, per quello che hanno fatto non è giustizia”. Il prossimo 4 marzo ricorrerà il primo anniversario della terribile morte del 23enne, massacrato nell’appartamento al Collatino. Una morte violenta ed ingiusta per la quale la famiglia Varani, come ha commentato l’avvocato difensore Andrea Florita, chiaramente auspicava come unica pena all’ergastolo per Manuel Foffo e Marco Prato. “Alla famiglia non fa piacere perché sa per certo che non è un ‘fine pena mai’, prima o poi la pena finirà e questo chiaramente porta del dolore”, ha aggiunto l’avvocato dei genitori di Luca Varani, giustificando la mancata piena soddisfazione in merito alla sentenza di condanna a 30 anni per Foffo. A prendere la parola è stato anche il legale del 30enne reo confesso, l’avvocato Michele Andreano, anche lui deluso per la decisione del giudice: “E’ andata male perché 30 anni non sono una pena giusta”. A detta della difesa di Manuel Foffo, il non riconoscimento delle attenuanti generiche rappresenta un problema che non riguarda soltanto il caso del delitto di Luca Varani, “ma è un segnale anche brutto come a dire che non conviene pentirsi, collaborare e in qualche modo costituirsi”. Anche l’avvocato Pasquale Bortolo, difensore di Marco Prato, ha infine detto la sua ai microfoni della trasmissione di Rai 3: “Non si può essere soddisfatti in processi come questi”.