Il caso del delitto di Ferrara nel quale poco più di un mese fa hanno perso la vita i coniugi Vincelli, è approdato oggi anche nel corso della trasmissione di Rai 1, La vita in diretta. Nel corso del programma è intervenuta in collegamento l’avvocato Gloria Bacca, che difende gli interessi del 16enne figlio della coppia uccisa, Riccardo Vincelli, il quale avrebbe esplicitamente chiesto all’amico Manuel di massacrare i suoi genitori a colpi di ascia. Qualche settimana fa l’avvocato si è recato in carcere a Torino, dove è attualmente detenuto il minorenne, e qui ha potuto constatare il suo evidente malessere: “L’ho trovato veramente a pezzi”, ha rivelato. Il giovane, poco alla volta starebbe prendendo coscienza di quanto accaduto e anche il personale del penitenziario lo starebbe aiutando in quello che si prospetta essere un lungo quanto difficile percorso. Intanto, il ragazzino ed il fratello sono stati nominati come gli unici eredi della coppia uccisa. In merito alla questione eredità, l’avvocato Bacca ha spiegato che inizialmente era stato nominato come tutore del 16enne il comune di Bologna, ma con il trasferimento del giovane nel penitenziario torinese, la tutela è stata trasferita alla città di Torino. “In vista della necessità di affrontare questo problema il comune di Torino ha chiesto l’esonero ed è stato nominato un altro tutore, un collega di Torino che si occuperà anche della questione eredità, tra le altre”, ha spiegato infine l’avvocato di Riccardo Vincelli.
Si riaccendono i riflettori sul delitto di Ferrara consumatosi lo scorso 10 gennaio, quando Manuel Sartori uccise a colpi di ascia i coniugi Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, su richiesta esplicita del figlio 16enne Riccardo. Proprio quest’ultimo, stando a quanto riportato oggi dal quotidiano Il Tempo, otterrà la sua parte di eredità. In questi giorni, in contemporanea all’inchiesta sul delitto della coppia di ristoratori di Pontelangorino, gli avvocati sarebbero al lavoro sul delicato aspetto legato ai beni intestati alle due vittime e alla relativa suddivisione. A quanto pare l’eredità sarà divisa tra Riccardo Vincelli, in carcere con l’accusa di omicidio nonché unico figlio della coppia massacrata, ed il 26enne Alessandro Vincelli, nato da una precedente relazione avuta dal padre. Al momento non sarebbero giunte richieste di rivendicazione da parte di altri familiari e quindi Riccardo potrà presto godere del denaro e degli altri beni spettanti dall’eredità. Lo stesso accadde a Ferdinando Carretta, il quale si macchiò nel 1989 degli omicidi dei genitori e del fratello: a lui andò in eredità l’appartamento di Parma dove si consumò la strage e che vendette, iniziando con il denaro ottenuto una nuova vita altrove. Il 16enne che decise di uccidere i genitori per mano dell’amico intimo Manuel Sartori, attualmente si trova recluso nel carcere minorile di Torino e presto sarà affiancato da un tutore. Nei giorni successivi al suo arresto, il ragazzo avrebbe manifestato pieno pentimento asserendo di non aver mai voluto uccidere realmente madre e padre. Con il passare del tempo, Riccardo starebbe sempre più prendendo consapevolezza di quanto accaduto, manifestando una estrema fragilità, ma anche depressione, come emerso dalle parole del suo legale, l’avvocato Gloria Bacca. L’attesa maggiore, ora, è in vista del processo che si preannuncia molto complesso e che ruoterà quasi interamente attorno al controverso rapporto con l’amico Manuel Sartori, nonché l’esecutore materiale del duplice omicidio di Ferrara. A distanza di quasi due mesi dalla tragedia che ha sconvolto la provincia ferrarese, il movente sembra ancora legato a mere supposizioni.