David Rossi si è davvero suicidato? E’ questa l’ipotesi sostenuta dalla procura di Siena, per la quale dietro la morte dell’ex capo dell’area comunicazione Mps ci sarebbe solo un drammatico gesto da parte dell’uomo. Una tesi che andrebbe a cozzare con quanto invece sostenuto dalla famiglia Rossi, a partire dalla moglie, e che tramite i suoi legali avrebbe già presentato opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dai pm. Del giallo di David Rossi e della controversa questione legata alla sua morte, si discuterà questa sera nel corso della trasmissione Quarto Grado, durante la quale saranno ripercorse le principali tappe con i dubbi della famiglia. Ad intervenire sul caso, come riporta il portale Gonews.it, sono stato anche il M5s che tramite i deputati Daniele Pesco e Giulia Sarti, hanno presentato oggi una interpellanza urgente al governo al fine di fare luce sul lavoro svolto dalla procura senese in merito alla morte di David Rossi. “Le indagini sulla morte di David Rossi non procedono come dovrebbero. Siamo al punto di partenza e la nuova richiesta di archiviazione da parte della procura non convince affatto. Ci teniamo a precisare che il nostro obiettivo non è affermare a prescindere che l’ex capo della comunicazione Mps sia stato ammazzato, ma dobbiamo fugare ogni dubbio sulla dinamica dei fatti”, hanno dichiarato. A detta dei deputati M5s, Rossi conosceva bene le attività di Mps, motivo per il quale andrebbero approfondite le dinamiche della morte e le indagini svolte. “La famiglia, i senesi e tutti gli italiani hanno diritto di conoscere la verità”, ha chiosato il portavoce del Movimento 5 Stelle.



Nei giorni scorsi la Procura di Siena si è espressa sulla morte di David Rossi, ex capo dell’area comunicazione di Mps, avvenuta in circostanze misteriose la sera del 6 marzo 2013. Per i pm, tuttavia, dietro il decesso dell’uomo, precipitato dalla finestra del suo ufficio, vi fu un terribile gesto suicidario, motivo per il quale per la seconda volta è stata chiesta l’archiviazione dell’inchiesta. Anche di questo caso controverso si occuperà questa sera la trasmissione Quarto Grado, la quale ripercorrerà le tappe del giallo, fino a giungere all’ultima svolta sulla quale ora dovrà esprimersi il gip. La famiglia del giornalista ovviamente ha sempre sostenuto una tesi diversa, ma al termine delle indagini, il procuratore Vitello, come riporta Repubblica.it, aveva ritenuto “ragionevole l’ipotesi del suicidio e altamente improbabile quella dell’omicidio”. Tuttavia, secondo la stessa procura qualcuno avrebbe visto il corpo di David Rossi sull’asfalto ma non gli avrebbe prestato soccorso, motivo per il quale è stato stralciato il provvedimento per l’ipotesi di omissione di soccorso a carico di ignoti. David Rossi, dunque, secondo l’autopsia non sarebbe morto subito dopo l’impatto. E’ quindi evidente che se fosse stato soccorso immediatamente dopo la caduta, forse ora sarebbe ancora vivo. Ciò che però in questo momento sembra premere fortemente la famiglia dell’ex capo dell’area comunicazione di Mps, sarebbe il rischio di archiviazione in seguito alla richiesta giunta come una doccia fredda nei giorni scorsi. Alla luce di ciò, al fine di non fare scadere il limite di dieci giorni previsto per legge entro il quale è possibile presentare opposizione, lo scorso lunedì mattina i difensori della famiglia di David Rossi rappresentati dagli avvocati Luca Goracci e Paolo Pirani, hanno consegnato l’intera documentazione con la quale si oppongono ufficialmente alla richiesta di archiviazione della procura senese. A darne notizia è Il Corriere di Siena nella sua edizione online, il quale rivela come la difesa della famiglia dell’uomo morto in circostanze poco chiare, avrebbe chiesto nuove indagini con l’intento di fare finalmente chiarezza su un giallo che si trascina da ormai quattro anni. Alla documentazione di opposizione sono state allegate nuove consulenze. I legali della famiglia Rossi, inoltre, avrebbero anche confutato la tesi avanzata dai periti della procura i quali sarebbero giunti ad evidenziare la pista del suicidio ma che invece, secondo la difesa della moglie di David, lascerebbero aperti ancora molti quesiti. Tra i tanti, quello legato al cellulare della vittima, dal quale sarebbe partita una telefonata in un momento successivo alla caduta. L’attesa, ora, è per la data nella quale il gip si esprimerà sulla richiesta di archiviazione.

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