Svolta nel giallo sul duplice omicidio di Villagrazia, nel quale rimasero vittime, il 3 marzo 2016, Vincenzo Bontà e Giuseppe Vela. Adele Velardo, definita la “moglie killer”, nella giornata di ieri è stata rinviata a giudizio; la prima data del processo in Corte d’Assise a Palermo è già stata fissata al prossimo 10 aprile. A darne notizia è il Giornale di Sicilia nell’edizione palermitana online, che ricorda come questo importante passo nel terribile caso sia avvenuto dopo il suicidio del marito della donna, Carlo Gregoli, avvenuto in carcere. Secondo l’accusa rappresentata dal pm Claudio Camilleri, Adele Velardo è accusata di omicidio volontario premeditato. La donna, tuttavia, ad oggi non ha mai ammesso le sue responsabilità in merito al duplice omicidio di Villagrazia, il quale sarebbe stato eseguito materialmente dal marito suicida. Il movente dietro il duplice delitto consumatosi quasi un anno fa, sarebbe ancora ignoto. Stando alla ricostruzione avanzata dagli inquirenti, la coppia avrebbe ucciso Vincenzo Bontà, proprietario del terreno di fronte alla loro villa e successivamente il bracciante Giuseppe Vela in seguito ad un presunto furto d’acqua. La duplice uccisione avvenne a poca distanza dall’abitazione dei Gregoli, in strada. Inizialmente il duplice omicidio di Villagrazia fu considerato di matrice mafiosa, solo in seguito grazie alle immagini delle telecamere e le dichiarazioni di un testimone oculare presente al momento dell’agguato, fu possibile ricostruire le dinamiche del delitto. Una ulteriore conferma del coinvolgimento di Adele Velardo e soprattutto del marito Carlo Gregoli, come rivela Repubblica.it, giunse dalle successive analisi della Scientifica che evidenziarono tracce di Dna del killer sui bossoli trovati sulla scena del crimine. A sparare contro le due vittime, infatti, sarebbe stato proprio Gregoli, impiegato comunale con la passione per le armi. Non fu un caso che la coppia detenesse diverse armi nella propria villa. Sempre secondo la ricostruzione, la moglie era in auto al momento del duplice omicidio che, per gli investigatori, resta legato alle frequenti liti di vicinato, sebbene tale pista ad oggi non avrebbe ancora trovato conferma. Il processo a carico di Adele Velardo potrebbe finalmente fare maggiore chiarezza sulle morti di Vincenzo Bontà e Giuseppe Vela.



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