A Roma non si pagano più le multe: è questa la triste fotografia scattata da Quattroruote. L’inchiesta del mensile ha riguardato gli incassi delle multe erogate dai vigili urbani: dal 2015 al 2016 sarebbero crollati del 78%. Anche le tabelle fornite dagli stessi vigili urbani confermano un andamento al ribasso degli incassi delle multe: si è passati da 2 milioni e 538mila euro nel 2015 a un milione e 944mila euro nel 2016. E pensare che lo scorso gennaio dal Campidoglio trapelarono diverse indiscrezioni sul presunto “bonus multe”, cioè una sorta di premio per quei vigili che avessero effettuato più verbali. L’idea fu criticata aspramente da Federconsumatori Lazio, secondo cui il provvedimento è dannoso e poco corretto per far fronte all’assenteismo del corpo municipale e ai tagli degli stipendi dei vigili nella Capitale. Anche i sindacati hanno osteggiato questa iniziativa, che trasforma il Corpo in motivati esattori, mentre invece dovrebbero occuparsi di garantire prevenzione e sicurezza.



A Roma si incassano meno multe e ciò non perché ne vengono comminate meno, anzi dal 2016 sono stati effettuati più verbali. L’aumento è, infatti, del 0,37%. I dati dell’inchiesta di Quattroruote, dunque, non riguardano le multe erogate, ma gli incassi. E tra queste due fasi ce n’è una complessa ed è quella dei ricorsi, evidenziata proprio dai vigili. C’è, però, una quota di automobilisti che non fa ricorso e che preferisce non pagare le multe, confidando in una sanatoria. Nonostante il numero di agenti del corpo dei vigili urbano sia diminuito, l’attività sanzionatoria ha fatto registrare un incremento, in linea con quello dell’anno precedente. La realtà descritta dall’inchiesta di Quattroruote, dunque, suscita diversi interrogativi: solo a Roma le multe vengono contestate? Il confronto tra Roma e gli altri capoluoghi di provincia italiani è impressionante: a Milano sono stati incassati 157 milioni di euro, nella Capitale poco più di 31 milioni di euro.

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