Negli ultimi giorni la vicenda di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa da Gabriele Defilippi e Roberto Obert, è tornata alla ribalta dopo la fine del periodo di arresti domiciliari di Caterina Abbattista, la mamma dell’ex alunno che ha ucciso la sua insegnante. La Abbattista ha concesso per la prima volta dall’inizio di questa storia un’intervista a Pomeriggio Cinque, il programma di Barbara D’Urso, spiegando il suo punto di vista in un caso di cronaca che ha sconvolto negativamente l’opinione pubblica italiana. In ogni caso, come spiegato da nuovaperiferia.it, dopo la fine degli arresti domiciliari, la Abbattista non è comunque una donna completamente libera. Per lei, infatti, è scattato l’obbligo di dimora. Ciò vuol dire che l’infermiera pediatrica nelle ore notturne non può allontanarsi dall’abitazione di Gassino di proprietà del compagno Silvio Chiappino. La stessa residenza oggetto di una lunga perquisizione nelle ore immediatamente successive al ritrovamento del corpo di Gloria in una discarica di Rivara, la stessa casa che negli ultimi mesi era diventata la meta dei cosiddetti turisti dell’orrore, desiderosi di visitare i luoghi dell’incubo di Gloria Rosboch…



Il caso del delitto di Gloria Rosboch è rimasto centrale per l’intera settimana, alla luce della prima intervista in diretta tv rilasciata da Caterina Abbattista, la madre del 22enne reo confesso Gabriele Defilippi. La donna, tornata in libertà dopo i domiciliari (con il solo obbligo di dimora dalle 20:00 alle 6:00) ed in attesa del processo con rito ordinario nel quale ha chiesto l’assoluzione, è indagata per concorso in omicidio e truffa. In lacrime ha ripercorso tutte le tappe salienti relative al delitto della povera Gloria Rosboch, professoressa 49enne di Castellamonte, strangolata il 13 gennaio 2016 dal giovane ex studente, con la complicità di Roberto Obert. In particolare ha commentato ai microfoni di Pomeriggio 5 anche l’aspetto legato alla perizia psichiatrica, richiesta avanzata dalla difesa di Defilippi ed accolta dal giudice. Un aspetto delicato, in seguito al quale non è mancato il duro commento degli anziani genitori di Gloria, i quali fuori dall’aula del tribunale di Ivrea hanno tuonato: “Me l’hanno uccisa due volte”. L’intento della difesa di Gabriele Defilippi, secondo gli inquirenti è quello di evitare al giovane l’ergastolo, puntando sulla sua incapacità di intendere e di volere. Diverso il parere della madre Caterina Abbattista che durante la drammatica intervista ha sostenuto: “Gabriele ha avuto tanti problemi da quando era piccolo, io ho chiesto sempre aiuto e anche Gloria lo sapeva ma non è che una perizia psichiatrica si fa per uno sconto di pena, se una persona non è a posto con la testa, gli vuoi fornire delle misure adeguate?”. La posizione dei genitori della vittima è ovviamente quanto comprensibilmente opposta. “E’ solo un modo per allungare il processo”, ha dichiarato la madre di Gloria Rosboch ai giornalisti. Intanto, il 3 marzo prossimo i giudici conferiranno a un perito l’incarico di eseguire l’esame, mentre per i risultati sarà necessario attendere tra i due ed i tre mesi. Alla luce della decisione del giudice, il quale ha ammesso per Gabriele Defilippi la perizia psichiatrica, l’avvocato Daniele Bocciolini ha commentato la vicenda sulle pagine del settimanale Giallo. L’esperto ha sottolineato come in caso di richiesta di rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica – come nel caso dell’imputato 22enne – e supportato da un minimo di documentazione medico-sanitaria, il giudice sia solito accogliere la richiesta. Non si può non ricordare, in tal senso, quanto accaduto per un altro caso di cronaca recente con protagonista Veronica Panarello, condannata in primo grado a 30 anni di reclusione per l’omicidio del figlio Lorys Stival. In quel caso tuttavia, ricorda Bocciolini, pur essendo stata riscontrata una ‘personalità non armonica’, la donna fu considerata dai periti capace di intendere e di volere. “Qualora emergerà un eventuale disturbo della personalità tale da escludere totalmente la capacità di intendere e di volere, Defilippi dovrà essere assolto”, ha chiarito l’avvocato. Contrariamente, “qualora verrà ritenuto parzialmente capace di intendere e di volere, in caso di condanna, a lui dovrà essere applicato uno sconto di pena”. Infine, in caso di assenza di alcun disturbo riscontrato dai periti, il rischio a carico di Gabriele Defilippi, sempre in caso di condanna, sarà la reclusione a 30 anni. (Emanuela Longo)

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