Un trentenne di origine albanese è stato dichiarato clinicamente morto dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola alla testa. Il ragazzo, che stava provando a scappare alla guida di un’auto rubata, ha tentato di investire due carabinieri in borghese, uno dei quali ha sparato il colpo con la sua arma di ordinanza. Con il ladro c’erano due complici, che potrebbero essere arrivati dall’Umbria, ma in quei momenti concitati si sarebbero divisi e ora sarebbero in fuga. La vicenda è accaduta intorno alle 19 di ieri a Monte San Giusto, in provincia di Macerata. Il giovane non è stato ancora identificato, perché le condizioni del volto rendono complessa una comparazione fotografica. Con sé aveva solo un certificato albanese, quindi per il riconoscimento formale si dovrà ricorrere alle impronte digitali. Stando a fonti mediche dell’ospedale di Macerata, non è stato possibile operare il ragazzo per estrargli il proiettile. Il caso è seguito dal pm di Macerata Enrico Riccioni, che ha disposto una perizia balistica. Sono due filoni di indagine: quello dei furti e quello legato allo sparo. Al momento non c’è un’accusa formale, ma potrebbero configurarsi alcune ipotesi di reato: lesioni colpose gravissime, eccesso di legittima difesa, eccesso di uso legittimo di armi.
Due carabinieri erano in giro ieri a Monte San Giusto per servizi contro furti in appartamento, quando sono partite le segnalazioni di alcuni residenti di via Giustozzi. I militari in borghese hanno notato una Fiat Bravo che era stata rubata a Terni, poi la rivedono in via Don Minzoni e quindi decidono di appostarsi. All’improvviso vedono il ragazzo correre in direzione dell’auto, quindi – come riportato da Il Resto del Carlino – gli intimano di fermarsi, ma il 30enne sale in auto, la mette in moto e prova a investirli. A quel punto uno dei due carabinieri spara e lo colpisce alla testa. Nell’auto sono stati poi trovati un piede di porco e un cacciavite, addosso al ladro invece alcuni gioielli. La perizia balistica sarà decisiva per studiare la traiettoria del proiettile e ricostruire quindi quanto è accaduto a Monte San Giusto, in provincia di Macerata. I due militari hanno fatto rapporto in caserma e tra oggi e lunedì saranno ascoltati dal pm Enrico Riccioni.