Mentre la Camera deve ancora discutere del testamento biologico, prolifera in Rete l’eutanasia fai da te. Il disegno di legge sul fine vita per definire le modalità con cui accettare o rifiutare i trattamenti prima che sia impossibile decidere è stato rinviato per la terza volta e allora c’è chi acquista online i farmaci per porre vita alla propria esistenza. Nel Far West di Internet, ad esempio, si trova il pentobarbital sodico, un barbiturico usato come anestetico in veterinaria. Impiega pochi minuti per fare effetto, poi produce la paralisi dell’apparato respiratorio. Si tratta di un farmaco mortale se vengono assunti almeno tre grammi. Stando a quanto riportato da La Verità, per l’eutanasia fai da te bastano circa 400-500 euro: si effettua l’acquisto, quindi il pagamento e poi si riceve tutto a casa. In Svizzera, invece, l’eutanasia è legale e quindi ci sono associazioni che si occupano del procedimento di accompagnamento al suicidio. «Si diluiscono 15 grammi in un bicchiere d’acqua» spiega l’associazione Dignitas. Acquistare la dose giusta su Internet è facilissimo. Ci ha provato lo stesso quotidiano, che ha effettuato una ricerca sui siti dei “mercanti di morte”. La giornalista Patrizia Floder Reitter ha riportato tutte le conversazioni, dimostrando che nessun sito si è tirato indietro dalla vendita, anche quando ha precisato che cercava quei farmaci solo per depressione. Anzi, un venditore le ha consigliato di assumere il farmaco da sola e le ha chiesto età e peso per calcolare le giuste dosi da assumere. Altri propongono un antiemetico per evitare di vomitare il farmaco. Dunque, mentre il Parlamento si prepara a discutere del principio di autodeterminazione del malato, emerge una realtà preoccupante, nella quale è possibile bypassare la legge e ricorrere autonomamente all’eutanasia.