Maria Rosaria Patrone ha rivisto dopo un anno il fidanzato Giosuè Ruotolo, unico imputato per l’omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, uccisi a Pordenone il 17 marzo 2015. Il legale della ragazza, che si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ha reso noto che i pm hanno rifiutato a settembre la richiesta di patteggiamento a 8 mesi di reclusione per il reato di favoreggiamento e – come riportato da Il Gazzettino – quindici giorni fa ha richiesto una seconda proroga di indagini. «Dal punto di vista emotivo sarà un impatto abbastanza forte perché questi ragazzi si incontrano dopo molto tempo» ha dichiarato Roberto Rigoni Stern, legale di Giosuè Ruotolo, entrando in aula. «Non vede e non sente da un anno questa ragazza a cui è ancora intimamente legato, così come è stata la stessa Patrone a dichiarare – ha aggiunto l’avvocato, che poi ha parlato della prospettiva di matrimonio che aveva la coppia – Questa vicenda ha troncato tanti aspetti del progredire della vita di queste due persone, ma anche di tanti altri ragazzi che sono stati coinvolti in questa vicenda sia pur indirettamente, penso ai due coinquilini».



C’era attesa stamattina alla Corte d’Assise del Tribunale di Udine per la testimonianza della fidanzata di Giosuè Rutolo, l’unico imputato dell’omicidio di Trifone e Teresa. Maria Rosa Patrone, che è anche indagata per favoreggiamento, si è però avvalsa della facoltà di non rispondere. L’avvocato di parte civile Nicodemo Gentile ha, quindi, chiesto che venga acquisita l’intervista rilasciata a “Quarto Grado” e le due rilasciate dal legale Costantino Catapano a Chi l’ha visto? e A porta a porta. La difesa – come riportato da Il Friuli – si è opposta all’acquisizione di tali interviste, ma la Corte si è riservata la decisione a dopo l’audizione di Stella Secondulfo, madre di Maria Rosaria, che ha confermato il timore della figlia riguardo un possibile allontanamento di Giosuè da lei per Trifone. Le viene chiesto poi di Denise Verrecchia: «Mi disse che era una bella soldatessa, la temeva. Forse aveva trovato qualche messaggio tra i due, ma non li ho letti, non so di che tenore potessero essere». Quando vengono letti alcuni messaggi trovati sul cellulare di Giosuè Ruotolo, che Maria Rosaria attribuisce a lei, la testa chiarisce di non saperne nulla e che la figlia disse al fidanzato di essere incinta per tenerlo legato a sé. Dai giornali, invece, avrebbe scoperto che il ragazzo si era recato al palazzetto dello sport la sera dell’omicidio di Trifone e Teresa: «Rosaria mi disse che Giosuè non lo aveva detto prima per paura di perdere il lavoro e per non farla preoccupare». Quando, invece, le vengono mostrate foto trovate nel cellulare di Ruotolo, nelle quali Rosaria ha il volto tumefatto, dichiara: «Non le ho mai viste. Non ho mai visto mia figlia così».



Poco dopo le ore 10:00, questa mattina è arrivata nell’aula del Tribunale di Udine anche Mariarosaria Patrone, la ex fidanzata di Giosuè Ruotolo, il 27enne ex militare accusato di essere il killer di Trifone e Teresa. La presenza della ragazza era molto attesa, come emerso nel corso degli aggiornamenti sul processo da parte dell’inviato della trasmissione Chi l’ha visto 12.25. La Patrone era accompagnata dal suo avvocato Costantino Catapano e dalla madre Stella Secondulfo, la quale dovrebbe essere anche lei sentita in qualità di teste. La giovane ex fidanzata di Ruotolo è stata ascoltata non come semplice testimone ma come persona indagata per reato connesso e per tale ragione si è avvalsa della facoltà di non rispondere, garanzia che le era riservata per la sua condizione, appunto, di indagata per favoreggiamento. La ragazza, dunque, non ha dato alcuna risposta ai giudici della Corte d’Assise che quasi certamente attendevano una giustificazione o maggiori dettagli in merito ai messaggi molesti inviati da Ruotolo a Teresa per screditare l’immagine del fidanzato Trifone. Gli stessi messaggi sono stati ribaditi nuovamente nel corso della trasmissione di Rai 3, prima di dare spazio alle parole della madre del militare ucciso di Adelfia, la quale ha commentato l’ennesima mancata occasione da parte di Mariarosaria di redimersi. La stessa Eleonora Ferrante, madre di Trifone, in merito all’invio dei messaggi ha ricordato come era stato proprio il legale di Mariarosaria, ai microfoni di Chi l’ha visto, a confermare la creazione del profilo Facebook “Anonimo anonimo” parlando di un mero “gioco da caserma”.



La procura che indaga sul duplice delitto di Trifone e Teresa non avrebbe dubbi: Mariateresa Patrone, ex fidanzata dell’imputato Giosuè Ruotolo non avrebbe detto tutta la verità. E’ quanto rivela Il Gazzettino nella sua edizione online, che ribadisce come la ragazza di Somma Vesuviana, per gli inquirenti avrebbe taciuto qualcosa. Ecco perché i pm l’avrebbero indagata per favoreggiamento respingendo al tempo stesso l’istanza di patteggiamento. Tutto potrà assumere una nuova piega dopo la sua presenza in tribunale a Udine, attesa per oggi, in occasione della nuova udienza in corte d’Assise nel processo a carico dell’ex fidanzato e presunto autore del delitto di Trifone e Teresa. La ragazza è stata convocata come teste assistito, ovvero sarà affiancata dal suo avvocato difensore, Costantino Catapano. In qualità di indagata potrà anche avvalersi della facoltà di non rispondere ma la procura da tempo le starebbe lanciando messaggi invitandola a collaborare al fine di spazzare via definitivamente il reato di favoreggiamento. Tante le domande alle quali potrebbe finalmente rispondere, dal motivo dei suoi messaggi deliranti a Giosuè, al timore che proprio il suo ex fidanzato potesse essere l’autore del duplice omicidio di Trifone e Teresa.

A prendere la parola oggi, nel corso della nuova udienza a carico di Giosuè Ruotolo, presunto assassino di Trifone e Teresa, sarà la giovane ex fidanzata Mariarosaria Patrone, la quale racconterà la sua verità al cospetto della Corte d’Assise. Quella odierna dunque, si preannuncia un’udienza particolarmente interessante in quanto la giovane potrà rivedere il 27enne di Somma Vesuviana dal quale avrebbe però deciso di prendere le distanze. Intanto nei giorni scorsi, a prendere la parola è stato il fratello dell’imputato, Giovanni Ruotolo, che alla trasmissione Quarto Grado ha parlato della difficile situazione a carico di Giosuè. Nell’intervista Giovanni ha anche parlato del rapporto tra il fratello e Mariarosaria, dichiarando, come riporta Il Messaggero Veneto: “Il suo rapporto con la fidanzata Rosaria era completamente normale, come accade per tutte le coppie”. Al ragazzo è stato domandato anche cosa ne pensasse dei messaggi deliranti che la Patrone era solita inviare al fidanzato fingendosi in alcune circostanze anche terze persone e parlando del presunto aggravarsi del suo stato di salute. In merito, l’intervistato non ha aggiunto molti particolari, limitandosi a commentare: “Giosuè è sempre stato molto protettivo nei miei confronti, non mi ha mai confidato nulla circa una cosa del genere”. Alle medesime domande, potrebbe oggi rispondere direttamente la giovane campana, presente in aula insieme alla madre, anche lei chiamata a testimoniare nell’ambito del processo sul duplice omicidio di Trifone e Teresa.

E’ giunta una nuova udienza del processo sul duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, la coppia di fidanzati uccisa a colpi di pistola il 17 marzo di due anni fa, nel parcheggio del palasport di Pordenone. Diciannovesimo appuntamento in Corte d’Assise ad Udine per Giosuè Ruotolo, unico imputato e – secondo l’accusa – il solo responsabile dell’uccisione del suo ex commilitone ed ex coinquilino e della fidanzata. Quella di oggi si preannuncia un’udienza importante, se non altro per i testimoni che siederanno in aula. Dopo essere stata citata qualche settimana fa come la mente dei messaggi scritti da Ruotolo tramite il profilo Facebook “Anonimo anonimo”, indirizzati a Teresa e mirati a screditare l’immagine di Trifone, oggi è attesa in aula Mariarosaria Patrone, la ex fidanzata dell’imputato. A testimoniare anche la madre della giovane di Somma Vesuviana, Stella Secondulfo. Ne dà notizia il quotidiano online Messaggero Veneto, che evidenzia l’importanza delle ultime udienze. Durante il passato appuntamento con la giustizia, andato in scena lo scorso 20 febbraio, l’attenzione si è concentrata quasi esclusivamente sulla vita privata del militare di Adelfia ucciso in circostanze ancora poco chiare. A parlare al cospetto della Corte d’Assise sono stati il padre Francesco ed i fratelli di Trifone, Giovanni e Giuseppe Ragone. Con la loro deposizione si è chiuso il cerchio attorno ai familiari delle due vittime, dopo la testimonianza di Eleonora Ferrante, madre del giovane pugliese, avvenuta nelle precedenti udienze e dei genitori di Teresa. Con l’udienza di oggi e la presenza di Mariarosaria Patrone e della madre, si completerà ufficialmente la rosa dei testimoni dell’accusa. Il processo a carico di Giosuè Ruotolo, dunque, si avvia velocemente verso la sua conclusione ed a questo punto, prossimamente toccherà alle audizioni dei testi di parte civile ed infine a quelli della difesa. Per la sentenza di primo grado, si dovrà attendere ancora qualche mese in quanto, stando al calendario finora stabilito, dovrebbe non arrivare prima del prossimo maggio. Come si può prevedere, quello che andrà a concludersi sarà soltanto il primo capitolo sul duplice omicidio di Trifone e Teresa poiché, indipendentemente dalla decisione dei giudici della Corte d’Assise di Udine, si andrà incontro all’Appello e successivamente alla Cassazione. Proprio in vista della conclusione del processo, il fratello dell’imputato, Giovanni Ruotolo, ha di recente raccontato qual è l’attuale stato d’animo di Giosuè, nel corso di una intervista alla trasmissione Quarto Grado: “E’ molto provato, ma ultimamente l’ho visto più sereno perché sta finendo il processo e stanno emergendo molte prove che dicono che non può essere stato lui a commettere il duplice omicidio”. Lo stesso ex militare 27enne di Somma Vesuviana e l’intera famiglia, dunque, continuano a sostenere la sua innocenza.