Caos per 500 aspiranti genitori: dopo che la Clinica Matris di Milano del ginecologo Severino Antinori è stata posta sono sequestro, ammonta a questo il numero di persone che hanno reclamato il proprio embrione. Nonostante tutto però, ci vorrà del tempo prima che si riesca a individuare con esattezza a quale coppia spetti quel determinato embrione e se, soprattutto, ci sono i termini legali per affidarglielo. La situazione è molto problematica dato che gli inquirenti hanno scoperto che Severino Antinori aveva dato il via a una compravendita illegale di ovociti: questi sarebbero stati comprati per la maggior parte in Spagna, ma il dottore nega di aver mai pagato per averli. Severino Antinori si è giustificato che gli ovociti ricevuti sono stati frutto di donazioni e che lui ha provveduto solo al pagamento del vitto e l’alloggio per le donne che andavano alla sua clinica. Per i genitori che stavano aspettando il loro embrione, si apre quindi un periodo di attesa e incertezza.
Severino Antinori non è estraneo a problemi con la giustizia: ha fatto molto scalpore il caso dell’infermiera spagnola di 24 anni che lo ha denunciato dicendo che il ginecologo le ha rubato a forza degli ovociti. Secondo quanto detto dalla ragazza, Antinori le avrebbe fatto prima una visita ginecologica, dicendo che aveva una cistite ovarica: con la scusa di curarla, le ha invece impiantato degli ormoni. Successivamente l’avrebbe sedata e immobilizzata, rubandole almeno sei ovuli che avrebbe usato per fecondare donne sterili. Accuse molto pesanti e che sono state definite da Alessandra Kustermann, la primaria della clinica Mangiagalli di Milano, “una vera e propria violenza di genere”. Severino Antinori si è sempre proclamato innocente e ha definito il suo caso come un grosso errore giudiziario e un attacco alla scienza. “Sono vittima del più grave errore giudiziario degli ultimi 30 anni, peggio di Tortora. È un complotto per punire migliaia di coppie italiane che si rivolgono alla fecondazione eterologa per avere un figlio”, aveva detto il ginecologo.