Si è tenuta ieri alla corte d’Assise di Udine l’udienza del processo che vede imputato Giosué Ruotolo per il duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, i due fidanzati di Pordenone. Dopo il silenzio di Mariarosaria Patrone, l’ex fidanzata di Ruotolo che ora rischia di essere condannata per favoreggiamento, i genitori delle vittime hanno accolto con rabbia il suo atteggiamento. Come riportato da Il Gazzettino di Padova, Elonora Ferrante, madre di Trifone, ha dichiarato:”Pensano di aver trionfato, ma questo è un silenzio complice”. Molta amarezza è stata espressa anche da Rosario Costanza, papà di Teresa, che ha definito il processo “una farsa”. Di certo a rendere meno negativo il quadro è stato l’intervento di Stella Secondulfo, madre della Patrone, che ha risposto ai pm Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro chiarendo moli dubbi relativi alla posizione della figlia.



Maria Rosaria Patrone, l’ex fidanzata di Giosué Ruotolo, il militare accusato del duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, ha deciso di non rispondere alle domande della Procura nel corso dell’udienza svoltasi ieri alla Corte d’Assise di Udine. La 25enne di Somma Vesuviana, alla quale è stata rifiutata la richiesta di patteggiamento a 8 mesi di reclusione per aver cercato di proteggere l’imputato Ruotolo senza svelare i dissidi intercorsi tra l’ex fidanzato e il commilitone pugliese, rischia adesso una pena per favoreggiamento. Nonostante ciò, la sua strategia è stata quella di sottrarsi alle domande dei pm, avvalendosi dunque della facoltà di non rispondere. Lo ha spiegato a Il Giorno il suo legale di fiducia, Costantino Catapano:”La scelta di non rispondere ci è sembrata la più corretta. Troppa pressione sulla mia assistita. In questi mesi, Patrone non è stata trattata di certo bene dalla magistratura. La decisione del pm di respingere la nostra richiesta di patteggiamento ci ha spiazzato”.



Grazie all’intervento di Maria Rosaria Patrone al processo di Giosuè Ruotolo, avvenuto ieri, emergono sempre più particolari collegati con il duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza. A parlare questa volta è stata Stella Secondulfo, la madre della Patrone, che in aula ha riferito agli inquirenti di un episodio in particolare ed al coinvolgimento della figlia nelle minacce inviate a Trifone via Facebook. “Aveva saputo da Giosué Ruotolo di uno scherzo fatto in caserma”, ha affermato, sottolineando poi che Maria Rosaria Patrone avrebbe fatto solo una volta accesso al profilo di Faceb0ok. In quell’occasione, la figlia le avrebbe riferito inoltre che il militare aveva manifestato un forte fastidio verso lo scherzo, soprattutto per via del rischio di essere accusato di peculato. Secondo la Secondulfo, inoltre, il rapporto fra la figlia e Giosuè Ruotolo era idilliaco, almeno fino a quando i due non erano costretti a stare lontani. In quel caso, Maria Teresa Patrone manifestava una forte gelosia. Agli inquirenti ha inoltre rivelato di aver saputo solo dalla loro voce dell’esistenza di quegli sms in cui la figlia faceva riferimento ad aggressioni subite. “Si è inventata delle storie, delle sciocchezze, per attirare l’attenzione di Giosuè”. INel periodo 2014-2015, sottolinea Il Gazettino, la Patrone stava inoltre vivendo una forte depressione sia per la lontanaza dal fidanzato sia per gli studi, tanto da iniziare delle sedute con una psicologa. Il duplice omicidio di Trifone e Teresa l’aveva sconvolta a tal punto che “aveva paura potesse succedere anche a Giosuè”. 

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