All’indomani dalle parole del vescovo Cipolla sulla vicenda a luci rosse che vede coinvolto Don Andrea Contin, ormai ex prete in seguito all’avvio delle pratiche per la sospensione a Divinis, la trasmissione Pomeriggio 5 torna ad occuparsi del caso. Come emerso dalle indagini, grazie alla denuncia dell’ex amante 49enne di Contin, pare che l’ex sacerdote fosse solito frequentare un parcheggio per scambisti, dal quale sarà oggi in collegamento l’inviata della trasmissione di Canale 5 insieme ad un ospite. L’accento si sposterà poi su un secondo prete coinvolto nello scandalo a luci rosse che sta facendo tremare la Chiesa di Padova, Don Roberto Cavazzana. Sul suo conto, il vescovo ha preso tempo asserendo che la sua posizione sarebbe del tutto differente rispetto a quella di Don Andrea Contin. Don Roberto, sacerdote di Carbonara, non sarebbe indagato. Come dichiarato dal fratello, ora il religioso sarebbe lontano, rinchiuso in un convento ritenuto un luogo ideale per la meditazione e dove Don Roberto sarebbe andato a espiare le sue colpe. Pomeriggio 5 avrebbe trovato questo luogo segreto e oggi rivelerà nuove indiscrezioni sull’intricato caso a base di incontri proibiti e doppie vite.
Sono giunte nelle passate ore le prime vere conseguenze a carico di Don Andrea Contin, colui che ufficialmente possiamo definirlo l’ex prete dello scandalo esploso nella Diocesi di Padova. Come rivela il quotidiano Il Mattino di Padova, a prendere la parola nell’ambito di una conferenza stampa organizzata in presenza dei giornalisti al fine di informarli sulle novità legate alla scabrosa vicenda relativa a Don Andrea Contin, è stato il vescovo Cipolla. Il religioso ha espresso tutto il suo rammarico, ripercorrendo quanto accaduto nel lungo lavoro attualmente in corso e incentrato sulla ricerca della verità e della giustizia. Trasparenza è stata la parola d’ordine scelta dal vescovo per rivolgersi alla stampa e rendere note le decisioni che sono state prese in merito allo scandalo esploso con prepotenza da ormai diverse settimane e che non smette di regalare colpi di scena e particolari shock sulla doppia vita condotta fino a pochi mesi fa da Don Andrea Contin, ora indagato per i reati di violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. Il religioso ha ammesso come ancor prima dell’esplosione dello scandalo, in realtà la Curia avesse ricevuto alcune segnalazioni importanti, inizialmente anonime, relative al comportamento poco consono del Don della vergogna. Successivamente, le segnalazioni si sarebbero concretizzate con un atto scritto e autografato e questo diede il via ad una loro indagine, prima di consigliare alle presunte vittime di reati, di rivolgersi alla Magistratura per l’opportuna denuncia. Gli episodi denunciati avrebbero portato il vescovo a prendere alcune decisioni indispensabili quanto dolorose. “Le conclusioni alle quali sono arrivato mi fanno soffrire, ma so che sono necessarie. Non sono provocate dal clamore mediatico, ma da verifiche dirette”, ha dichiarato il religioso in conferenza stampa. Solo nei giorni scorsi, a detta del vescovo, Don Andrea Contin avrebbe ammesso i suoi comportamenti immorali al suo cospetto ed a quello del Vicario generale e del Tribunale Ecclesiastico. “Si tratta di comportamenti inaccettabili per un prete, per un cristiano e anche per un uomo”, ha commentato il vescovo, prendendo ufficialmente le distanze da quanti finora hanno tentato di intravedere una mera giustificazione all’intera vicenda. “Il comportamento di don Andrea è stato in totale contrasto con gli impegni che si è assunto con la Chiesa”, ha aggiunto Cipolla e pertanto ha annunciato l’avvio della procedura per la sospensione a Divinis del prete dello scandalo, la cui figura appare talmente compromessa da non poter essere ripresentata ad alcuna comunità anche in presenza di un sincero pentimento. Il vescovo, infine, ha smentito il coinvolgimento di altri sacerdoti e su Don Roberto Cavazzana, ha voluto prender tempo limitandosi a commentare: “Per lui non abbiamo ancora elementi sufficienti per capire come accompagnarlo a fare verità con se stesso. Mi sembra un caso comunque diverso”. Certamente non ci sono al momento responsabilità penali a suo carico, quindi non risulta indagato.