Continua la battaglia dell’Associazione Luca Coscioni a sostegno di Dj Fabo, Fabiano Antoniani, il cui appello alle istituzioni per una legge sul testamento biologico finora è rimasto inascoltato. Dj Fabo è tornato all’attacco e con lui l’associazione, che ha duramente criticato la classe politica italiana, indifferente al tema. «Ci sono dei temi sui quali nessun partito ha da guadagnare potere, e sono proprio quelli i temi che, alla prima occasione utile, finiscono in fondo all’agenda. Uno di questi è il diritto dei malati ad essere liberi di decidere fino alla fine, anche attraverso il testamento biologico» ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e promotore della campagna Eutanasia legale. La speranza di Fabiano Antoniani, Dj Fabo, e di Cappato è di essere smentiti. Qualche giorno fa invece Cappato aveva lamentato la lentezza dei lavori parlamentari. Clicca qui per visualizzare il post su Facebook.



Continua la sua battaglia per l’eutanasia Dj Fabo, Fabiano Antoniani, il 39enne che dopo un incidente d’auto si è ritrovato cieco e tetraplegico. Dopo un primo video messaggio, inviato nei giorni scorsi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere che si arrivi a una legge su testamento biologico, ecco un nuovo appello. Dj Fabo commenta la situazione di stallo riguardo alla legge sul testamento biologico: “Ho sentito che il Parlamento ha rinviato di tre settimane la legge sul testamento biologico e c’è il rischio che tutto vada perso. È scandaloso che i Parlamentari non abbiano il coraggio di prendere la situazione in mano per tanti cittadini che vivono come me”. Nella sua battaglia Dj Fabo è supportato dall’Associazione Luca Coscioni che ha lanciato la campagna #FaboLibero e lo ha aiutato a raccontare la propria storia al presidente Mattarella. “La politica italiana vive in mezzo alle urgenze, ma le scelte dei malati non sono tra queste”, afferma Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione e promotore della campagna ‘eutanasia legale’. E aggiunge: “Se infatti PD e M5S riescono a mettersi d’accordo sui tempi della legge elettorale, sui tempi del testamento biologico prevale la politica del rinvio”.



Dopo il nuovo appello di Dj Fabo affinché il Parlamento si occupi della legge sul testamento biologico, Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni che sta aiutando Fabiano Antoniani nella sua battaglia per l’eutanasia, fa il punto sulle tappe dell’iter parlamentare relativo al Biotestamento. Un anno fa, il 4 febbraio 2016, la Commissione Affari sociali della Camera ha avviato la discussione sul testamento biologico ma dopo varie audizioni degli esperti il dibattito non è ancora approdato in Aula. A metà gennaio 2017 la conferenza dei capigruppo della Camera dei deputati aveva fissato al 30 dello scorso mese il dibattito e la votazione in Aula sulla proposta di legge in materia di testamento biologico senza la dicitura “ove conclusi i lavori di commissione”: significava che anche se la Commissione non avesse concluso il suo lavoro si sarebbe presa una decisione. Ma il 22 gennaio l’Ufficio di presidenza della Commissione Affari sociali ha spostato almeno al 20 febbraio il passaggio in Aula. Almeno, perché ci sono da esaminare quasi 288 emendamenti ammessi. Il caso di Dj Fabo ricorda quello di Piergiorgio Welby. E Cappato si chiede: “Dopo 10 anni dal caso Welby, 3 anni e mezzo dal deposito della legge di iniziativa popolare dell’associazione Luca Coscioni, un anno di dibattito in Commissione con dodici sedute di audizione, sorge spontanea una domanda: cosa impedisce al Governo di fare un passo indietro e ai Parlamentari favorevoli (con qualche eccezione: PD, M5S, SEL, socialisti e altri) di unire le proprie forze in una strategia comune che preveda l’approvazione rapida della legge e il passaggio senza emendamenti al Senato?”.