John Galliano è tornato a parlare dello scandalo che portò al suo licenziamento da Christian Dior: lo stilista, finito sei anni fa nell’occhio del ciclone per insulti antisemiti e razzisti, è rinato dopo quel clamoroso errore. «Ho sbagliato, non ero più io, sono stato in cura e ho lottato ogni minuto per quattro anni» ha raccontato, come riportato da La Repubblica, rivelando di essere grato ogni giorno di essere vivo dopo quello che ha passato e ha fatto passare agli altri. Il genio ribelle della moda, che è stato dipendente da droghe, è ripartito dalla Maison Martin Margiela, a cui ha chiesto di nascondere il suo volto. John Galliano si aggira allora come un fantasma, nonostante sia stato per più di vent’anni simbolo del fashion system. La vita gli ha regalato una seconda possibilità: «Ho passato la vita a spingere me stesso e gli altri oltre i limiti, in nome della couture. Ora basta. Fine della storia. Voglio solo essere un creatore di vestiti» ha spiegato lo stilista che lavora per la maison fondata dall’omonimo designer belga.
John Galliano è stato voluto da Renzo Rosso alla Maison Martin Margiela: nel 2014 lo ha nominato a sorpresa direttore creativo. Una scelta sorprendente, considerando il clamore attorno allo stilista per lo scandalo che aveva creato. All’inizio John Galliano ha respinto la proposta, ma quando ha fatto visita alla sede di Parigi di notte, quando non c’era nessuno, ha capito che quel matrimonio sarebbe andato in porto. Come riportato da La Repubblica, ha raccontato di aver espressamente chiesto la libertà di indagare nella psicologia di Martin Margiela, come aveva fatto per Christian Dior. Ora il suo lavoro è apprezzato per la sua creatività. Ma John Galliano è anche un attento osservatore e, infatti, tiene d’occhio la superficialità e il populismo della nostra epoca, a cui risponde scommettendo sull’autorevolezza: «Oggi sembra rischioso investire sulla profondità perché tutto procede nella direzione opposta. Il mio consiglio, però, è di crederci fino in fondo, senza se e senza ma».