C’è un dettaglio, nel delitto di Garlasco, che proprio non convincerebbe la difesa di Alberto Stasi, il ragazzo e fidanzato di Chiara Poggi, in carcere per il suo omicidio. Il dettaglio in questione ha a che vedere con lo scontrino che Andrea Sempio, il neo indagato, conservò per un anno e mezzo prima di decidere di consegnarlo ai Carabinieri. Quel pezzo di carta rappresenterebbe anche il suo alibi per il giorno dell’omicidio di Chiara. Come mai lo scontrino del parcheggio fu ben conservato in una custodia trasparente prima di essere consegnato alle autorità? A spiegare il giallo è stato lo stesso neo indagato nel corso di una recente intervista rilasciata alla trasmissione Quarto Grado. “Quello scontrino è stato trovato nella mia macchina qualche giorno dopo la prima volta che sono stato sentito”, ha raccontato Sempio. Il primo interrogatorio al 28enne amico del fratello di Chiara Poggi risale esattamente a 5 giorni dopo l’uccisione della ragazza. “Mia madre mi diede il consiglio di tenerlo, visto che era avvenuto un fatto molto grave che tocca una persona a cui noi siamo vicini”, ha aggiunto. Un fatto comunque ritenuto insolito, come quell’immagine tratta dal Piccolo Principe, libro preferito del presunto assassino e pubblicata su Facebook proprio il giorno del suo arresto: “È uno dei miei libri preferiti, questa non è altro che una bella immagine, che riprende una delle più famose frasi del libro. Non c’era alcun collegamento con la condanna di Alberto Stasi”, ha riferito in merito il 28enne, il cui Dna è stato rinvenuto sulle unghie della vittima.



Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati del nome di Andrea Sempio coinvolto nel delitto di Garlasco, il giovane 28enne amico del fratello di Chiara Poggi ha rotto il silenzio, parlando alla trasmissione Quarto Grado. Il ragazzo ha raccontato l’inizio del suo incubo che prese il via nel periodo prenatalizio e che lo vede ancora coinvolto, sebbene abbia sempre manifestato una certa tranquillità. Al programma Mediaset, come riporta Il Giorno nella sua versione online, Sempio ha anche raccontato la grande vicinanza avuta in questo periodo per lui molto delicato, dal fratello della vittima 26enne uccisa quasi 10 anni fa nella sua villetta di Garlasco e per il cui omicidio è in carcere, condannato a 16 anni in via definitiva, il fidanzato Alberto Stasi. “Marco mi è stato vicinissimo, sia lui che la sua famiglia”, ha dichiarato. La stessa famiglia Poggi, infatti, ha sempre sostenuto la colpevolezza di Stasi, ritenendo giusta la sua condanna. Andrea Sempio e Marco Poggi si vedrebbero ancora oggi. “Cerchiamo di scherzare su questa vicenda: siamo passati da ‘conosci quella ragazza?’ a ‘conosci quel giornalista?’. Lui mi è stato vicino, mi ha dato forza”, ha aggiunto nel corso dell’intervista.



Dal mese di dicembre scorso, il delitto di Garlasco è tornato a riempire le pagine di cronaca nera con nuovi inquietanti quesiti. Alberto Stasi, il giovane ex bocconiano condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione, potrebbe nutrire ancora qualche speranza e dimostrare quell’innocenza sempre proclamata dalla sua difesa e dalla madre? In seguito ad una serie di accertamenti messi in atto dagli avvocati del giovane, che per gli inquirenti, la magistratura e la famiglia di Chiara Poggi, la 26enne uccisa il 13 agosto 2007, rappresenta il solo colpevole, sarebbe emerso un altro nome. Si tratta di Andrea Sempio, 28enne amico del fratello della ragazza uccisa, il cui Dna sarebbe stato trovato sulle unghie di Chiara. A detta del genetista che si è occupato di eseguire gli esami, si tratterebbe di un Dna confrontabile e certo, a differenza di quanto sostenuto dall’accusa. Il caso di Garlasco è stato ampiamente affrontato durante l’ultima puntata di Quarto Grado, la quale ha posto l’accento in particolare su Andrea Sempio. Il giovane ha rotto il silenzio ed ha deciso di raccontare l’incubo che da alcuni mesi lo ha travolto, sebbene finora abbia sempre manifestato grande tranquillità nonostante il suo nome sia finito nel registro degli indagati come atto dovuto. Il quotidiano Il Giorno ha ripreso l’intervista rilasciata dal giovane alla trasmissione Mediaset, alla quale ha spiegato di aver appreso del suo presunto coinvolgimento nel delitto di Chiara Poggi solo tra il 22 ed il 23 dicembre scorso. Pochi giorni prima di Natale, dunque, la vita del 28enne è cambiata irrimediabilmente: “Ero a casa e a un certo punto abbiamo iniziato a vedere tante persone davanti a casa con telecamere e macchine fotografiche”. Da quel momento sono iniziate le telefonate degli amici che chiedevano cosa stesse succedendo, poi il suo nome e cognome, accompagnato dal suo volto, è spuntato nei principali Tg nazionali: “E da lì… l’incubo”, ha commentato Sempio. La notizia ha colto di sorpresa non solo il 28enne di Garlasco ma l’intera sua famiglia. Naturalmente l’attenzione si è spostata su Alberto Stasi, fidanzato della vittima ed ora in carcere dove sta scontando la condanna di 16 anni stabilita dalla Cassazione. Il giovane è davvero colpevole? Su questo quesito Andrea Sempio è rimasto sul vago, asserendo di aver appreso ciò che riguarda colui che per l’accusa e gran parte dell’opinione pubblica rappresenta l’autore del delitto di Garlasco, solo tramite giornali e tv. “Avendola vissuta anch’io, questa vicenda, so che molte cose che vengono dette possono o non essere vere o essere vere e travisate”, ha però asserito, in difesa di Stasi. Tuttavia, non conoscendolo personalmente ha preferito non rilasciare alcuna opinione sul suo conto. Chiara Poggi invece l’aveva conosciuta in quanto sorella dell’amico Marco che all’epoca dei fatti frequentava. Ma la conoscenza, a sua detta, si limitava ad un semplice saluto quando si incontravano nella villetta che sarebbe poi diventata il luogo del delitto. “Me la ricordo come una ragazza bella, avvenente”, ha commentato.

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