Resta alta l’attenzione dell’opinione pubblica sull’omicidio di Vasto: Fabio Di Lello ha ucciso Italo D’Elisa, il ragazzo che aveva investito la moglie Roberta Smargiassi, con l’aiuto di un “complice”? L’indiscrezione, rimbalzata anche oggi a Pomeriggio 5, deve ancora trovare conferma, ma nel frattempo nella trasmissione di Barbara D’Urso si è tornati a parlare della scelta del killer di intestare i suoi beni materiali ai genitori. Il contenitore pomeridiano di Canale 5 ha mostrato in esclusiva l’atto notarile con cui il ragazzo ha lasciato tutto alla sua famiglia. Una strana coincidenza sarebbe poi quella relativa alle date, con la ricorrenza del numero 1: il primo di luglio Roberta Smargiassi è stata investita, il primo di dicembre Fabio Di Lello ha passato i suoi beni ai genitori, e il primo di febbraio si è consumato l’omicidio di Italo D’Elisa. Una casualità o un disegno ben preciso?
Potrebbe essere più complicato di quanto appare la vicenda dell’omicidio di Vasto: Fabio Di Lello, il vedovo giustiziere che ha vendicato la morte della moglie Roberta Smargiassi, ha ucciso Italo D’Elisa facendo tutto da solo o ha beneficiato dell’aiuto di un complice? E la vittima è stata colta alla sprovvista o aveva confidato a qualcuno il timore di poter essere oggetto di un agguato da parte del suo killer? Stanno cercando di stabilirlo gli inquirenti, come riferisce l’edizione di Pescara de Il Centro, che non a caso ieri mattina davanti al sostituto procuratore Gabriella De Lucia hanno dato il via ad un accertamento tecnico irripetibile sui cellulari della vittima e del suo carnefice. Saranno i tabulati telefonici a chiarire se Fabio Di Lello si è precipitato da Cupello a Vasto in seguito ad una chiamata che gli annunciava la presenza di Italo D’Elisa; sempre l’analisi dei messaggi e delle telefonate a chiarire se l’omicidio di sei giorni fa è stato il frutto di un raptus o figlio di una meditazione coordinata tra più soggetti.
Fabio Di Lello, l’autore dell’omicidio di Vasto in cui ha perso Italo D’Elisa, il giovane che alcuni mesi prima aveva investito e ucciso la moglie del killer, Roberta Smargiassi, potrebbe essere presto sottoposto ad una perizia psichiatrica. Ad esprimersi sulla situazione mentale del Di Lello è stato un esperto come Alessandro Meluzzi, che intervenendo al programma “Genetica oggi”, ha dichiarato:”La situazione psichiatrica di Fabio Di Lello va sicuramente approfondita. Credo che una perizia verrà richiesta e forse anche concessa. Bisogna fare però attenzione ad una dilatazione della psichiatria forense in funzione dell’eliminazione della responsabilità penale. Il rischio è alla fine di tradurre in psicopatologia quello che psicopatologia non è. Se c’erano gli elementi per chiedere un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) questo poteva essere richiesto”. Ma cosa può essere scattato nella testa di Di Lello? Meluzzi ha le idee chiare:”Il dolore può fare perdere l’equilibrio psichico. C’è una sindrome che si chiama: Raptus del malinconico. E’ una situazione in cui il soggetto sviluppa una depressione così grave di sentire il bisogno di uccidersi e uccidere coloro che vuole portarsi con se per varie ragioni, anche per proteggerli. Non è questo il caso dove evidentemente lui non si è suicidato ed ha ucciso con dei tratti forse un po’ paranoici visto che diceva: Mi sfidava”.
Bisogna provare a ripartire a Vasto, dove l’omicidio di Italo d’Elisa ad opera di Fabio Di Lello, già ribattezzato il vedovo giustiziere, rappresenta un’altra tragedia dopo quella della morte di Roberta Smargiassi. E a cercare di porre fine alla scia di odio che ha portato all’uccisione di D’Elisa è stata proprio la mamma della vittima, che ha affidato allo zio del ragazzo ucciso un messaggio da leggere durante la puntata di ieri di Pomeriggio 5:”Infondete sempre sentimenti di amore ai giovani, perchè il futuro sono loro”. Parole che hanno ottenuto il riscontro positivo da parte del pubblico di Barbara D’Urso, e che lo stesso zio ha giudicato come “importanti” perché “significa che comunque guarda avanti”. Un monito da rivolgere soprattutto ai media e ai social, ritenuti da alcuni responsabili di avere acceso la miccia che ha portato Fabio Di Lello a meditare la vendetta nei confronti di Italo D’Elisa.
La famiglia di Italo D’Elisa, ucciso presumibilmente da Fabio Di Lello a Vasto, chiede a gran voce che il web venga giudicato corresponsabile di istigazione all’omicidio. Secondo i familiari, Di Lello sarebbe stato infatti incitato all’odio da alcuni leoni da tastiera, che trincerandosi dietro la protezione di uno schermo, spesso di ergono a giudici sommari. Il legale dei D’Elisa, l’avvocato Pompeo Del Re, ha sottolineato inoltre che Italo D’Elisa è sstato uciso psicologicamente e moralmente prima che il suo assassino gli strappasse la vita. Per la famiglia e soprattutto per Angelo, il padre della vittima, i veri colpevoli sono dunque coloro che hanno alimentato l’odio, facendo leva sul fatto che Italo avesse “rubato” la moglie di Fabio Di Lello. A sua volta, anche quest’ultimo viene visto come vittima di fronte a chi ha creato due siti per denigrare Italo D’Elisa, anche dopo la sua morte. A 24 ore dall’incidente probatorio per l’omicidio di Vasto, non ci sono ancora indiscrezioni su quanto veifiato dal giudice. Sono stati raccolti infattti sia i contatti web di Di Lello sia i tabulati telfonici. Il legale della famiglia D’Elisa chiederà immediatamente di identificare gli istigatori. “Persone che hanno inventato moltissime circostanze”, sottolinea a Il Centro, “a cominciare dall’atteggiamento supponente di Italo D’Elisa e le sfide a Fabio Di Lello”. Una circonstanza considerata impossibile dall’avvocato, dato che in seguito alla morte di Roberta Smargiassi, la vittima era tenuta a debita distanza dai familiari della donna. Gli insulti sul web invece erano iniziati subito, tanto che Italo aveva paura di ritornare a Vasto e di essere aggredito.
Il dolore continua ad essere molto per la perdita di Italo D’Elisa, il ragazzo di 21 anni che sembrerebbe essere stato ucciso per vendetta. Lo zio della vittima ha sottolineato infatti più volte come l’omicidio del giovane sia “una tragedia nella tragedia”, riferendosi alla morte di Roberta Smargiassi, avvenuta in seguito ad un incidente mortale provocato da D’Elisa. In questi giorni sono circolate diverse voci riguardo al ragazzo, alcune che lo dipingevano come distrutto dal dolore e dalla confusione riguardo all’appellativo “assassino” che spesso gli veniva rivolto. In particolare, Italo avrebbe ricevuto numerosi messaggi via whatsapp in cui veniva messo alla gogna. Altri testimoni giurano invece di averlo visto strafottente, una delle micce che avrebbe scatenato la furia omicidia di Fabio Di Lello. Durante l’intevista de La vita in diretta, lo zio di Italo D’Elisa ha anche rivelato che il perdono richiesto dal nipote alla famiglia di Roberta è arrivato solo in seguito alla morte del giovane. In studio, la criminologa Roberta Bruzzone ha sottolineato invece come Fabio Di Lello presentasse un quadro psicologico già compromesso, in seguito al lutto ed all’odio verso chi, ai suoi occhi, gli aveva strappato la donna della sua vita. Intanto, la Procura continua a cercare una possibile telefonata che il presunto assassino avrebbe ricevuto prima del delitto, in cui gli veniva comunicato il luogo in cui trovare la vittima. Clicca qui per rivedere il servizio de La vita in diretta su Omicidio di Vasto, disponibile a partire dal minuto 01:19:00.