E’ morto Fernando Pucci, l’ultimo dei “compagni di merende” insieme a Pietro Pacciani, Mario Vanni e Giancarlo Lotti nell’ambito del caso sul mostro di Firenze. L’uomo aveva 86 anni ed era definito il teste alfa nel codice degli inquirenti. Il suo decesso, come rivela Il Fatto Quotidiano nella sua edizione online, è avvenuto la scorsa domenica in un ospizio di San Casciano, in provincia di Firenze, per cause naturali. La notizia, tuttavia, sarebbe stata resa nota solo dopo i funerali. Pucci fu supertestimone in due omicidi attribuiti al mostro di Firenze deponendo contro Pacciani e Vanni nei processi per i delitti di Vicchio e Scopeti. L’uomo, come ricorda Fanpage.it, rischiò in più occasioni di essere accusato di falsa testimonianza in seguito alle sue dichiarazioni spesso definite contraddittorie. Dopo essere stato chiamato in causa da Giancarlo Lotti, Fernando Pucci salì sul banco dei testimoni nel 1997, rivelando di aver visto Pietro Pacciani con Mario Vanni entrambi sul luogo del delitto. A sua detta, i due lo intimarono ad andarsene, minacciando di ucciderlo. Il caso del mostro di Firenze assunse una grande importanza poiché per la prima volta in Italia fu usato l’appellativo “serial killer”. I fatti di omicidio si verificarono tra il 1968 ed il 1985 e solo dopo lunghe indagini gli inquirenti giunsero a collegare le varie morti che vedevano vittime giovani coppiette appartate in atteggiamenti intimi. Le donne venivano mutilate mentre gli uomini uccisi a coltellate. Dopo l’arresto di Pacciani si interruppero anche i delitti. Eppure, sulla vicenda l’attenzione non è mai realmente calata ed anzi le indagini sono proseguite fino ai nostri giorni dopo il ritrovamento di una Beretta calibro 22 – la medesima usata dal maniaco assassino per uccidere – in uno dei luoghi nei quali il mostro di Firenze aveva agito. Per i delitti sono stati condannati in via definitiva Mario Vanni e Giancarlo Lotti, considerati gli esecutori materiali di quattro dei duplici omicidi. Pacciani, condannato in primo grado per 7 degli 8 duplici omicidi e successivamente assolto in Appello, morì in attesa di giudizio. Archiviate invece le inchieste su Francesco Calamandrei e su Francesco Narducci.



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