Se già l’omicidio di Luca Varani, giovane 23enne ucciso nell’ambito di una vera e propria mattanza quasi un anno fa conteneva tutti gli elementi per poterlo definire uno dei più cruenti degli ultimi anni, emergono ora nuovi particolari shock. E’ notizia dell’ultima ora, resa nota dal settimanale Giallo, la presunta sieropositività di uno degli autori, secondo l’accusa, del delitto del Collatino. Una notizia che scuote ulteriormente gli animi e che vedrebbe protagonista Marco Prato, il 30enne atteso il prossimo 10 aprile al cospetto della Corte d’Assise di Roma per l’omicidio di Luca Varani (Manuel Foffo è già stato condannato a 30 gradi in primo grado con rito abbreviato). Dopo l’indiscrezione, gli inquirenti dovranno capire se il giovane fosse al corrente della sua condizioni, in caso contrario rischierebbe una nuova imputazione. Non solo: come riporta il settimanale diretto da Andrea Biavardi, il nuovo particolare shock rischia anche di far tremare una buona fetta della “Roma bene” frequentatrice dei festini gay a base di droga, alcool e soprattutto rapporti non protetti. Stando a quanto riporta Tiscali.it, citando Giallo, Marco Prato al momento dell’arresto e dopo il ricovero in ospedale, viene sottoposto ad una serie di accertamenti medici e davanti ai sanitari lo stesso dichiara di non soffrire di patologie degne di nota. Non avrebbe segnalato comportamenti a rischio e soprattutto nel questionario, alla voce relativa “Hiv” lascia in bianco, senza quindi segnare sì ma neppure no. Accetta però di essere sottoposto al test che avrebbe riscontrato la sua sieropositività.



Verrà ricordato probabilmente come uno dei casi di cronaca nera italiana più inquietanti e squallidi degli ultimi anni: eppure l’ultimo colpo di scena nell’omicidio di Luca Varani è ancora capace di rimescolare le carte, di aprire nuovi ventagli di ipotesi sul massacro del Collatino in cui ad essere distrutte, oltre alla vita di un 23enne, sono state anche le tre famiglie dei ragazzi coinvolti, la vittima più i carnefici, Manuel Foffo e Marco Prato. Ed è proprio relativa a quest’ultimo la novità annunciata in esclusiva dal numero di Giallo in edicola oggi, mercoledì 1 marzo 2017. Secondo il settimanale diretto da Andrea Biavardi, infatti, Marco Prato sarebbe sieropositivo. A dimostrazione di questa tesi, un’ampia documentazione che mostra come l’animatore delle serate della vita mondana romana sia risultato positivo ad un recente test dell’HIV. Un esito inatteso, di cui Prato è stato informato all’interno del carcere di Regina Coeli dov’è recluso. Ma adesso spetterà all’autorità giudiziaria cercare di capire se Prato era al corrente della sua condizione: se la sua situazione è simile a quella di Valentino, il giovane romano che consapevole della sua positività all’HIV ha deciso di infetare decine di partner. E adesso, a temere per la propria salute, dovranno essere proprio quei giovani che ai festini a base di alcol, droga e sesso sfrenato erano soliti prendere parte. L’incubo dell’omicidio di Luca Varani è lungi dal potersi definire concluso: per quanto nemmeno nel più brutto dei sogni si sarebbe potuto immaginare uno scenario simile…

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