È morto ieri in America Joseph Nicolosi, un luminare e psicologo noto negli ambienti LGBT come uno dei “nemici” numero 1 vista la sua carriera spesa per provare a curare le persone omosessuali e con altre tendenze di genere: polemiche a non finire su questo psicologo che ora non c’è più ma che certamente ha segnato tutta la scienza che ha cercato di approcciarsi al mondo gay negli ultimi 20-30 anni di decisivi passi avanti in materia. Nicolosi è stato il co-fondatore del Narth – National Association for Research and Therapy of Homosexuality nonché uno degli esponenti principe delle terapie riparative. Alla ideologia LGBT che Nicolosi nominava omosessualismo (attenzione, l’ideologia e non l’omosessualità in quanto tale) contrapponeva una cura integrale della persona per cercare di scavare a fondo su cause e possibili traumi. Inevitabili le polemiche scatenate dalle tante persone gay e lesbiche che vedevano in questo approccio un attacco alla loro libera espressione di amore e sessualità e per questo non hanno mai visto il Narth, comprensibilmente, come un’autentica possibilità.



Se ne va lo psicologo Joseph Nicolosi e per provare a capire chi era e cosa rappresentava, ci presentiamo due testimonianze opposte di chi ha conosciuto Nicolosi e ha tratto, nelle rispettive posizioni, un giudizio ben preciso sullo psicanalista americano. Alla notizia della sua morte, il segretario nazionale di Arcigay, Gabriele Piazzoni, ha scritto una nota in cui afferma quanto segue: «È morto Joseph Nicolosi, padre delle teorie riparativeper “curare” le persone omosessuali. Responsabile di tanto dolore e sofferenza causata a milioni di ragazzi e ragazze, donne e uomini, che hanno subito violenze fisiche e psicologiche di ogni tipo, giustificate dalle sue tesi. A differenza di Nicolosi e dei suoi supporter a noi l’umanità è rimasta e per questo non gioiamo della sua morte. Speriamo che nel futuro vi sia spazio solo per l’amore, il rispetto e l’uguaglianza e che le teorie diNicolosi facciano presto parte di un oscuro passato». Di contro sul portale Pro Vita, viene riportata la testimonianza di Luca di Tolve, una persona che ha pagato in prima persona i danni dell’omosessualismo e che oggi si fa testimone della bellezza dell’eterosessualità: «Con tristezza e gratitudine onoriamo la persona del dottor Joseph Nicolosi. Grande amico e maestro, e devoto cattolico. Grazie a Dio per la sua amicizia e i suoi insegnamenti. Grazie per la sua persona e la sua disponibilità per insegnarci la verità e la profondità psicologica. Rendiamo grazie a Dio per i momenti che abbiamo potuto condividere con lui, per i progetti con rinascere. Ora ha finito la sua missione. E ci lascia con un grande impegno. Un impegno apparentemente sempre più gravoso: l’omosessualismo si sta oramai insinuando ovunque. Eppure Nicolosi c’insegna che la cosa più importante rimangono sempre le persone, nella loro integrità».

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