Si riaccendono i riflettori sulla strage di Erba, a distanza di oltre 11 anni dal delitto di quattro persone, secondo l’accusa (Cassazione compresa) commesso dai coniugi Olindo e Rosa. Oggi a Quarto Grado si parlerà ancora del caso anche in vista della revisione del processo auspicata dalla difesa della coppia, anche alla luce delle ultime novità. Il riferimento è a quanto reso noto oggi, ovvero al ricordo della difesa di effettuare analisi sui nuovi reperti finalmente accolto e che potrebbe mutare le sorti giudiziarie dei coniugi Romano, entrambi all’ergastolo. Quando si parla di nuovi reperti, come evidenzia Il Giornale nella sua edizione online, il riferimento è ad alcuni peli rinvenuti sulla felpa del piccolo Youssef, la vittima di appena due anni, così come la presenza misteriosa di un mazzo di chiavi, il ritrovamento di una macchia di sangue sul terrazzino di Raffaella e una parziale perizia delle unghie delle vittime. Per la difesa di Olindo e Rosa sarebbero da esaminare anche i mozziconi di sigaretta ritrovati e i giubbotti di Raffaella Castagna e di Valeria Cherubini. Tutti elementi che potrebbero riaprire una vicenda dolorosa e che potrebbe ancora celare enormi colpi di scena. Dopo l’importante notizia, uno dei legali storici di Olindo e Rosa, Fabio Schembri, ha dichiarato al settimanale Oggi nella sua versione online: “Se la Cassazione annullerà il provvedimento, avremo finalmente modo di ottenere queste analisi a Brescia”.
Il prossimo 5 aprile, si svolgerà l’udienza decisiva che potrebbe mutare per sempre le sorti di Olindo Romano e Rosa Bazzi, i due coniugi condannati all’ergastolo ed accusati di essere i responsabili della strage di Erba. La coppia, a distanza di undici anni dal delitto che costò la vita a ben quattro persone, sperano nella riapertura dell’inchiesta e puntano sempre di più sulla presenza dei reperti mai esaminati nel corso delle indagini. Potrebbero essere proprio questi a portare alla revisione del processo. A darne notizia è TgCom24, riprendendo il Giorno, il quale anticipa come sarà la Cassazione a decidere sull’istanza presentata dalla difesa di Olindo e Rosa relativa all’annullamento dell’ordinanza con cui la Corte d’appello di Brescia ha dichiarato inammissibile il ricorso della difesa. Una volta ottenuto l’annullamento, sarà l’appello di Brescia a disporre l’incidente probatorio. Nel frattempo il sostituto procuratore generale Massimo Galli ha considerato fondato il ricorso sull’analisi dei reperti e questo ha portato ad un maggiore ottimismo da parte dei coniugi Romano. In base alla decisione della Cassazione, dunque, potrebbero mutare le sorti della coppia e gettare nuova luce sulla strage di Erba, della quale si occuperà stasera la trasmissione Quarto Grado con le ultime importanti novità sui due condannati all’ergastolo.
Si tornerà a parlare della strage di Erba nel corso del nuovo appuntamento di Quarto Grado, il programma di approfondimento di Rete 4 in onda questa sera. Sono passati oltre 10 anni da quell’11 dicembre 2006, quando furono uccisi Raffaella Castagna, il figlioletto di appena due anni, Youssef e la madre Paola Galli, di 57 anni, oltre alla vicina di casa Valeria Cherubini con il suo cane. Il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, riuscì a salvarsi dalla mano assassina per una malformazione congenita della carotide. I quattro cadaveri furono ritrovati in un appartamento dato alle fiamme, nel quale intervennero per primi altri due vicini rendendosi subito conto dell’orrore. Nel 2011 la Cassazione ha condannato al carcere a vita i due coniugi, Olindo Romano e Rosa Bazzi, ritenendoli i responsabili della strage di Erba. Arrestati l’8 gennaio 2007, confessarono dopo due giorni di interrogatori non prima di aver tentato di scagionarsi a vicenda per un’intera giornata. La vicenda è poi stata caratterizzata da ritrattazioni e vari colpi di scena, fino alla condanna all’ergastolo per entrambi confermata in tutti e tre i gradi di giudizio. Eppure dal giorno della strage ad oggi i dubbi su quanto accaduto restano. La difesa di Olindo e Rosa è convinta di avere per le mani informazioni tali da far riaprire il caso e chiedere la revisione del processo, ma ad avere dei dubbi è anche Azouz Marzouk, che nella strage del 2006 ha perso l’intera famiglia, a partire dal figlioletto e dalla moglie trentenne. Nelle scorse settimane, come rivela Il Giorno nella sua edizione online, Azouz ha rotto nuovamente il silenzio ed ha espresso le sue perplessità sulla vicenda e in particolare sull’arresto di Olindo Romano e Rosa Bazzi, definendoli “due disgraziati”. “Speriamo che ci sia un giudice che faccia riaprire il caso”, ha commentato l’uomo, che non ha mai smesso di difendere i due coniugi condannati all’ergastolo. Al momento della strage di Erba, Azouz si trovava nel suo paese di origine a Zaghouan, in Tunisia (dove vive attualmente), sebbene i primi sospetti ricaddero proprio su di lui. “C’è qualcosa che sfugge. Ho incominciato a pensarlo già nel processo di primo grado, già allora avevo dubbi”, ha asserito Azouz. Per il marito di Raffaella Castagna tanti sarebbero i conti che ancora non tornano e che emergono dalle carte dell’inchiesta. “Secondo me gli assassini sono ancora fuori”, ha chiosato, confermando i medesimi dubbi della difesa di Olindo e Rosa.