Riccardo Vincelli, il 16enne della provincia di Ferrara che ha ucciso i genitori a colpi d’ascia con l’aiuto dell’amico Manuel Sartori, potrebbe ugualmente ereditare i beni delle due persone da lui uccise. Lo chiarisce l’edizione online de Il Resto del Carlino, ricordando che attualmente per la legge Riccardo risulta il legittimo erede di una parte degli averi di Salvatore e Nunzia Vincelli, i due coniugi massacrati nella loro abitazione di Pontelangorino lo scorso 10 gennaio. Su Riccardo, che nel frattempo è stato pestato dal suo compagno di cella nel carcere minorile Ferrante Aporti di Torino, pende infatti soltanto una misura di custodia cautelare in quanto indagato per il duplice omicidio. Ad evitare che il giovane, una volta scontata la propria eventuale pena, intaschi l’eredità dei genitori potrebbe essere il fratello: soltanto lui, in presenza di una sentenza di condanna definitiva, potrebbe procedere per vie legali costringendo Riccardo a rinunciare all’eredità di Salvatore e Nunzia.
Sul duplice omicidio dei coniugi Vincelli, Salvatore e Nunzia, massacrati a colpi di ascia da Manuel Sartori su esplicita richiesta del figlio 16enne della coppia, Riccardo, sembra essere calato il silenzio. A Pontelangorino, in provincia di Ferrara, la vita continua e la comunità, dopo lo shock iniziale, sembra intenzionata a voltare pagina ed a dimenticare l’orrore. Eppure per i due protagonisti del delitto l’incubo prosegue anche nei penitenziari che li ospitano. In particolare Riccardo, il 16enne che uccise mamma e papà con la complicità concreta dell’amico, non sembra trascorrere giorni sereni nel carcere minorile Ferrante Aporti di Torino (ben distante dal Pratello a Bologna nel quale è invece detenuto Sartori). Qui, come rivela il settimanale Giallo, nei giorni scorsi è stato vittima di una violenta aggressione che lo ha persino fatto finire in ospedale. Ora Riccardo ha paura, come rivela il suo legale, l’avvocato Gloria Bacca. Al medesimo settimanale, la difesa del 16enne ha commentato: “E’ terrorizzato. Sta male. Ora ha paura per la sua stessa vita”. Ma cosa è accaduto realmente? Secondo quanto trapelato, il figlio di Salvatore e Nunzia Vincelli sarebbe stato aggredito all’interno della sua cella proprio dal suo compagno di stanza. Dopo aver atteso lo spegnimento serale delle luci del penitenziario, il suo aggressore lo avrebbe colto alla sprovvista con calci e pugni in pieno viso, provocandogli la rottura del naso. Per tale ragione Riccardo è finito in ospedale per tutti i controlli del caso. Come rivelato dal suo avvocato, inizialmente nessuno l’avrebbe messa al corrente di quanto accaduto. “Certe cose purtroppo possono succedere anche in un luogo come questo. Perché le notizie, e soprattutto le voci, possono arrivare anche tra le mura di un carcere”, ha commentato l’avvocato Bacca. Il riferimento è certamente al duplice omicidio del quale Riccardo Vincelli si sarebbe macchiato insieme all’amico 17enne. Il 16enne e Manuel Sartori erano diventati inseparabili ed era stato il medesimo settimanale diretto da Andrea Biavardi a paventare la possibilità di un rapporto tra i due che andasse ben oltre la semplice amicizia. Questo potrebbe essere anche il movente del duplice delitto: è possibile che i genitori di Riccardo contrastassero il suo amore per Manuel. Ne sarebbero convinti anche gli inquirenti, sebbene al momento non sia giunta una vera e propria conferma da parte dei due giovani assassini. Come scrive Ester Nicola per Giallo, è probabile che qualcuno, nel carcere minorile di Torino, dopo aver appreso del terribile crimine del quale Riccardo si era macchiato, per qualche folle motivo avrebbe deciso di fargliela pagare con la violenza.