Interviene, non senza polemiche, anche la filosofa femminista Luisa Muraro, co-fondatrice della Libreria delle donne a Milano, sui papà gay riconosciuti genitori. La filosofa, in un suo intervento in vista della Festa della donna dello scorso 8 marzo, ha sostenuto che l’omosessualità maschile è il “fondamento simbolico” del patriarcato. Storica esponente del femminismo italiano Luisa Muraro è contraria alla gestazione per altri e sostiene che l’omo-patriarcato non sia finito.
Come riporta Gay.it, Muraro ha detto la sua sulla sentenza della Corte d’Appello di Trento che ha riconosciuto per la prima volta in Italia il legame non biologico tra due padri gay e i figli nati grazie alla maternità surrogata in Canada. I due, arrivati in Italia, avevano chiesto la trascrizione all’anagrafe dei bambini ma avevano ricevuto il rifiuto da parte delle impiegate di Trento. “Non possiamo trascriverli, hanno obiettato le impiegate, per fare un bambino ci vuole una madre – scrive Luisa Muraro -. Le giudici, invece, avendo studiato filosofia, hanno detto sì, quello che conta nella generazione di un essere umano è l’amore (detto anche eros) e la disposizione spirituale; il corpo è secondario. Anzi, in questo caso, surrogabile”. E, conclude la filosofa, “morale della favola: una madre in meno. La Cassazione casserà, già lo prevedo e mi chiedo: chissà che cosa ci avremo guadagnato noi donne”.
Tra i commenti alle dichiarazioni della filosofa Luisa Muraro, ci sono quelli in particolare, riporta Gay.it, degli attivisti e delle femministe delle nuove generazioni, che puntano invece a non collegare genere e cultura alla biologia.



Leggi anche

Auguri Santa Laura 2024 domani, sabato 19 ottobre/ La frasi più belle per l'onomasticoAllerta meteo oggi 18 ottobre/ Arancione in Liguria, Lombardia e altre 3 regioni: piogge e maltempo