Amedeo Gagliardi è diventato nelle ultime settimane il paladino dei padri separati dai figli. Una vicenda, la sua del tutto opposta a quella della piccola Emma. Come raccontato da La Verità, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, realizzando e interpretando il corto “Mamma non vuole” al fianco di attori del calibro di Giancarlo Giannini, ha dato voce a tutti quei genitori che giornalmente incontrano delle difficoltà, alle volte insuperabili, per stare vicini ai propri figli dopo la separazione dalla moglie. Amedeo Gagliardi ha spiegato così la situazione:”In Italia prevale una fortissima cultura mother-oriented che, alla fine, ritiene la madere migliore del padre. I giudici decidono a favore della donna e vedono nella madre l’unico genitore in grado di accudire, di dare affetto, di far crescere”. Gagliardi è anche convinto che la famosa PAS (Parental Alienation Syndrome) sia tutto fuorché un’invenzione:”Nonostante la schiera dei negazionisti la sindrome di alienazione genitoriale esiste eccome. Il problema grave è che il minore può avere un senso della realtà distorto: è narcisista, non prova simpatia ed empatia, non rispetta l’autorità, è paranoico e può soffrire di psicopatologie legate all’identità di genere”. Ad essere interessati da questa sofferenza, che Gagliardi ha vissuto in prima persona, sono in 600mila: vuol dire che un genitore su tre non vede i suoi figli. Numeri importanti, che Amedeo Gagliardi spera di rappresentare nel Movimento Nazionale per la famiglia che lo ha eletto presidente lo scorso 5 marzo. Si tratta di un movimento “politico e apartitico”, spiega Gagliardi. Obiettivo “far eleggere in Parlamento dei rappresentanti che difendano davvero i diritti delle famiglie”.



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