In tanti, in queste ultime ore, hanno commentato con estremo dolore la morte assurda di Luca Adami, il giovane ventenne annegato nel tombino lo scorso venerdì notte ad Abbiategrasso, alle porte di Milano. Il giovane aveva intenzione di recuperare le chiavi della sua auto cadute proprio nel tombino nel quale poi Luca ha trovato la morte. Gli amici, i parenti e l’intera comunità milanese ha voluto ricordare la solarità ed il grande impegno sociale e politico di Luca Adami. Il portale Ticinonotizie.it ha riportato anche il commento del Movimento Giovani Padani dell’Est Ticino, i cui ragazzi non sono affatto rimasti indifferenti rispetto alla tragica morte. Per tale ragione, nelle passate ore hanno postato sulla propria pagina Facebook un ricordo a Luca, aderente al movimento dei Giovani Democratici. “A differenza di quello che molti pensano, ci sono ancora tanti ragazzi che sognano, lottano, dedicano tempo alla passione ideale. Perché’ un ragazzo di 20 anni che non sogna è come un albero avvizzito, senza radici. Abbiamo idee diverse, ma nutriamo lo stesso amore che Luca aveva per la politica e la sua comunità”, si legge sulla pagina Facebook del MGP Ticino – Giovani Padani, unendosi al saluto al giovane 20enne. Clicca qui per leggere lo stato completo.



E’ stata una morte inquietante quella che ha colto il giovane Luca Adami, annegato nel tombino nel vano tentativo di recuperare le chiavi della macchina. Chi lo conosceva oggi piange la sua fine drammatica, come riporta Il Giorno nella sua edizione online. E’ soprattutto sui social che gli amici hanno riservato i loro messaggi di addio commossi. “Per chi ti ha conosciuto e voluto bene, il primo giorno d’estate non sarà ora mai più come prima”, scrive un amico. Il riferimento è al 21 giugno, il giorno più lungo dell’anno ma anche il giorno del compleanno del ventenne morto annegando nel tombino ad Abbiategrasso, alle porte di Milano. “Tu eri proprio come quel primo giorno d’estate: radioso, ricco di vitalità, di buonumore e voglia di fare. Ora invece tutto appare triste, ingiusto e senza senso”, prosegue il messaggio indirizzato a Luca Adami ed alla sua sconvolgente morte. L’intera comunità di Abbiategrasso è sotto shock per quanto accaduto al giovane, conosciuto da tutti per il suo grande impegno sociale e politico nell’ambito della Consulta dei giovani del Partito Democratico. Tanti i messaggi di cordoglio giunti nella giornata odierna, dalla vicina di casa che ha descritto Luca Adami come “un ragazzo sempre gentile, educato e cordiale”, agli amici di università ed ex compagni di scuola. Luca aveva tanti progetti per il futuro, come ha raccontato una sua amica. “Era un come un raggio di sole e non voglio credere che ora non ci sia più”.



Un giovane appassionato di fede e politica, un giovane amico ed esempio per gli altri: la storia di Luca Adami annegato nel tombino nell’assurdo tentativo di recuperare le chiavi cadute nella notte tra venerdì e sabato, prende i contorni di una tragedia, tanto casuale quanto evitabile che sta facendo piangere una comunità intera, quella di Abbiategrasso alle porte di Milano. Sul Corriere della Sera oggi si legge il ricordo affettuoso di Don Flavio Pace, parroco di Santa Maria Nuova di Abbiategrasso nel periodo dell’oratorio di Luca. Oggi vive in Vaticano ma è ancora molto legato ai quei ragazzi: «Ho ricevuto una telefonata dopo la messa delle sette. Sono rimasto sconvolto. Luca faceva parte di un gruppo giovani del 1996 che negli anni è rimasto molto unito. Dopo l’esperienza in oratorio, alcuni compagni hanno mantenuto l’impegno nel sociale. E Luca era uno di quelli. Timido da ragazzino, è fiorito negli anni dell’adolescenza». Per il coadiutore il ricordo di Luca Adamo è vivissimo e speranzoso: «È riuscito ad aprirsi alla vita e a darle senso impegnandosi per gli altri e per la sua comunità. Quando si è candidato alla Consulta mi sono complimentato con lui — conclude —, era un esempio per tutti gli altri. E la sua eredità deve essere portata avanti».



La comunità di Abbiategrasso piange quel giovanissimo compaesano morto in una maniera assurda, annegando nel tombino sotto casa sua per recupero le proprie chiavi cadute là sotto: sfila la grata e si sporge con le braccia e la testa nel pozzetto nel tentativo di recuperarle. Il cunicolo è profondo un metro e mezzo e l’acqua lo riempie per almeno trenta centimetri, riportano i soccorritori. Eppure ancora non si riesce a capire di cosa realmente è stato preso vittima poco prima di morire annegato. Potrebbe essere morto dopo avere perso i sensi a causa dei miasmi provenienti dalle fogne e dalla posizione a testa in giù. A riportarlo è La Provincia Pavese, sottolineando che i carabinieri di Abbiategrasso, diretti da Antonio Bagarolo, hanno ricostruito la tragica dinamica dell’incidente mediante le immagini delle telecamere di sorveglianza. Il giovane, secondo la ricostruzione, stava camminando con le mani in tasca quando ha visto scivolare il mazzo di chiavi all’interno della grata. Dopo aver sollevato il tombino con l’intento di recuperarle, Luca si è calato a testa in giù, ma dopo pochi minuti deve avere perso i sensi ed è morto annegato con le gambe che ancora sporgevano al di fuori della cavità quando i primi passanti lo hanno rinvenuto chiamando i soccorritori. Un incidente assurdo e fatale, un ricordo vivissimo di un ragazzo che era davvero amato dai tanti che lo hanno conosciuto.