Non cala il sipario sull’omicidio di Alessia Della Pia, la 39enne vittima di femminicidio, violentemente uccisa il 6 dicembre 2015 a Parma dall’ex compagno, il tunisino Mohamed Jella di dieci anni più giovane. Come riporta oggi il sito ParmaPress24, dal giorno del delitto Jella avrebbe fatto perdere le sue tracce. A suo carico la pesantissima accusa di omicidio volontario alla quale si è aggiunta anche l’aggravante della crudeltà. E certamente la crudeltà non è mancata quando Jella massacrava Alessia Della Pia con calci, pugni, botte, colpi di mattarello e con l’asta di una tenda, prima di essere finita calpestandola con tutto il suo peso. Una violenza inaudita che provoca orrore, sgomento e tanta rabbia, anche alla luce della sua sparizione. Jella, infatti, da allora fece perdere le sue tracce, sfuggendo alla quasi pena certa dell’ergastolo (a meno che, nel caso in cui si ripresentasse al cospetto della giustizia italiana, scegliesse il procedimento del rito abbreviato). Eppure, il tunisino resta irreperibile, in fuga dopo aver atteso l’arrivo del 118, quasi certamente nel suo paese di origine. Un anno fa si tornava a parlare proprio di lui, a pochi mesi dall’omicidio di Alessia Della Pia: secondo quanto rivelato da Repubblica.it, infatti, il principale sospettato sarebbe ancora ricercato dalle Forze di Polizia italiane e dall’Interpol, su richiesta della procura di Parma, che ha emesso sin da subito un mandato di cattura internazionale. Una testimone, conoscente della vittima 39enne, tempo fa alla Gazzetta di Parma avrebbe riferito il ritorno di Jella nella capitale Tunisi, dove avrebbe trovato rifugio dopo l’uccisione dell’ex compagna. A riferirle queste informazioni, sarebbero stati alcuni amici che avrebbero visto il giovane tunisino “ridere e scherzare” dopo la violenta morte dell’ex. Intanto, anche a distanza di oltre un anno, la famiglia di Alessia continua a chiedere giustizia.