Resta un giallo la morte dell’ex professore 77enne Anthony Collinssplatt, trovato lo scorso venerdì nel bagagliaio della sua auto, una Nissan Micra. Il motore era ancora acceso e questo aveva portato a rendere saturo di gas di scarico l’intero garage, lasciando così ipotizzare un terribile suicidio. Tuttavia, gli inquirenti non escludono possa essersi trattato solo di una messinscena e per tale motivo è stato aperto un fascicolo per omicidio. Il caso vede ad oggi numerosi aspetti ancora poco chiari, a partire dalle tracce di sangue rinvenute in cucina ma non in altre stanze comprese le scale. L’uomo è stato trovato morto con una ferita alla gola, eppure ci si domanda come abbia potuto non lasciare tracce di sangue durante il tragitto. Ma il vero giallo riguarderebbe le protesi, come evidenzia anche il quotidiano Il Resto del Carlino. Come avrebbe fatto l’ex professore a raggiungere il garage senza le due protesi, al braccio ed alla gamba? Ad ogni modo, cruciali restano i risultati dell’autopsia che sarà eseguita sul cadavere dell’anziano uomo e che chiarirà ufficialmente se, dietro la sua morte c’è un suicidio o se invece c’è l’ombra dell’omicidio, come fatto trapelare dalle indagini.
E’ giallo sulla morte di Anthony Collinssplatt, 77 anni, ex professore di inglese dell’Accademia militare di Modena, canadese e con passaporto inglese, trovato senza vita lo scorso venerdì sera. L’uomo è stato trovato morto nel bagagliaio della sua auto. Inizialmente si era parlato di un gesto estremo, ma ben presto, come rivela il quotidiano Il Resto del Carlino nella sua edizione online, si è fatta sempre più strada l’ipotesi agghiacciante dell’omicidio. Sebbene non vi sia a tal proposito alcuna certezza, è stata ugualmente aperta una inchiesta per il delitto del 77enne. Per tale ragione, dunque, proseguono serratissime le indagini al fine di far luce sulla morte dell’ex professore ed a tal proposito si stanno raccogliendo le testimonianze di amici e conoscenti dell’uomo. Anthony Collinssplatt viveva da solo nel suo appartamento di Pavullo, insieme all’amato cagnolino. L’appartamento era di sua proprietà mentre alcuni garage erano stati dati in affitto ad imprese di costruzioni. Le indagini, al fine di non lasciare nulla di intentato, starebbero riguardando anche questo ambito. Al momento del ritrovamento, il cadavere del 77enne era nel bagagliaio dell’auto aperto, mentre il motore del mezzo era ancora acceso. Eppure, sarebbero numerosi gli elementi che avrebbero portato gli inquirenti a nutrire non pochi sospetti nei confronti dell’uomo ucciso. L’ex professore, infatti, riportava un taglio alla gola e non è ancora chiaro se lo stesso sia stato autoinferto o meno. Inoltre, non aveva le due protesi che portava solitamente alla gamba destra ed all’avambraccio sinistro. Alcune gocce di sangue sono state invece rinvenute in cucina, al primo piano dell’appartamento ma nessuna nelle altre stanze, né lungo le scale che collegavano la sua abitazione al garage.