All’indomani della fiaccolata organizzata a Ciò Marina per ricordare Antonella Lettieri, Pomeriggio 5 torna ad occuparsi del caso della 42enne uccisa brutalmente lo scorso 8 marzo. Intanto la famiglia della vittima ha pubblicato una nota per ringraziare tutte le persone che hanno partecipato al corteo silenzioso. «In un momento così tragico e doloroso, quando si cercano risposte dove la ragione non riesce ad arrivare, il sostegno così partecipato e sentito da parte di tutti è in grado di offrire la forza necessaria ad andare avanti» scrive l’avvocato Mariano Salerno per conto della famiglia di Antonella Lettieri. Al momento sono tre le persone indagate per l’omicidio: una coppia, cioè i vicini di casa della vittima, e un ipotetico corteggiatore. La speranza della famiglia della vittima è che venga fatta chiarezza e che «l’autore di tanta crudeltà, possa essere presto affidato all’autorità giudiziaria». Chiede giustizia la famiglia di Antonella Lettieri «per cancellare un gesto così barbaro e spregevole, che, si spera, dal profondo del cuore, venga punito con altrettanta fermezza».
Un’intera comunità si è radunata nella serata di ieri a Cirò Marina, in occasione della fiaccolata silenziosa organizzata per ricordare Antonella Lettieri, la donna 42enne uccisa brutalmente la sera dell’8 marzo scorso. Una grande folla, come ha ricordato IlCirotano.it la quale ha aderito con grande partecipazione sfoggiando il simbolo di colore rosso in segno di condanna contro la violenza sulle donne. Il corteo ha attraversato l’intero paese in provincia di Crotone dove è scesa la paura in seguito al delitto di elevata ferocia a scapito di una donna dalla vita trasparente. Ad aderire alla fiaccolata sono state anche le istituzioni, a partire dal sindaco di Cirò Marina e dall’intera amministrazione comunale, passando poi per le forze dell’ordine che proprio in queste ore sono impegnate al fine di scoprire chi si nasconde dietro la mano assassina che ha spezzato la vita della 42enne Antonella Lettieri. Dopo la santa messa celebrata dal parroco della Chiesa di San Cataldo, sono stati liberati in cielo numerosi palloncini di colore bianco e rosso. Clicca qui per vedere il video della fiaccolata.
E’ terminata nella tarda notte di ieri la drammatica autopsia sul cadavere di Antonella Lettieri, la 42enne di Cirò Marina uccisa in modo violento la sera della festa della donna. Dall’esame medico legale sarebbero emersi dati shock, riportati dal portale della Gazzetta del Sud. Si parla di numerosi colpi inferti con estrema violenza e con il chiaro intento di uccidere Antonella Lettieri. L’assassino si sarebbe accanito sulla vittima anche successivamente ai primi colpi in seguito ai quali la donna sarebbe finita a terra. Due le armi usate (ma è probabile che fosse una sola, munita di due lame) e che avrebbero colpito principalmente testa e tronco attingendo diversi organi vitali. La morte non sarebbe sopraggiunta subito ma anzi Antonella Lettieri sarebbe stata vittima di atroci sofferenze prima di essere finita. La 42enne avrebbe anche tentato di difendersi dal suo aggressore, prima che le sferrasse il colpo mortale con un oggetto contundente poi portato via dall’abitazione trasformatasi nel luogo del delitto. Intanto le indagini proseguono a 360 gradi alla ricerca di fonti di prova utili a confermare o meno la posizione delle tre persone indagate (come atto dovuto) nelle passate ore.
L’omicidio di Antonella Lettieri, la 42enne di Cirò Marina, Crotone, uccisa barbaramente nel suo appartamento la sera dello scorso 8 marzo, è uno dei più cruenti degli ultimi tempi. La ferocia emersa sin da subito alla vista del cadavere riverso in una pozza di sangue, è stata poi confermata anche dai primi esami medico-legali effettuati sul corpo della vittima. Come rivela Lacnews24.it, l’autopsia avrebbe svelato come Antonella Lettieri sia stata uccisa con estrema violenza con ben due armi differenti e che potrebbero addirittura lasciare ipotizzare la presenza di più di un assassino. Un vero e proprio delitto d’impeto, stando alle ferite inferte sul corpo della commessa 42enne, colpita inizialmente con quattro o cinque coltellate all’addome e poi con una ventina di colpi, quasi certamente inferti con una seconda arma (probabilmente una mannaia), usata per fracassare il cranio della donna. Antonella Lettieri avrebbe cercato di reagire, di opporsi all’inaudita violenza, al punto da aver graffiato il suo assassino. Intanto proseguono le indagini, le quali hanno portato fino ad oggi a tre indagati, dopo il primo sospettato attenzionato dagli inquirenti nelle ore successive al delitto e interrogato nella giornata dello scorso venerdì. Stando a quanto rivelato da Quotidiano del Sud, i nomi di tre soggetti sarebbero finiti nel registro degli indagati come atto dovuto. Si tratta di una coppia di coniugi, amici di Antonella Lettieri e rispettivamente di 50 anni lui e 49 lei, oltre al 42enne che da tempo frequentava la vittima e già sospettato nei giorni scorsi. Gli stessi avvocati difensori dei tre indagati hanno sottolineato come si tratti di “un atto dovuto” utile all’esecuzione di alcuni accertamenti, a partire dalla perquisizione delle automobili dei due uomini, la ricerca e la comparazione di tracce e impronte. Interrogati dai Carabinieri, i due coniugi si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere, al contrario del 42enne che ha invece affrontato un lungo quanto intenso interrogatorio dal quale sarebbe emerso quanto Antonella Lettieri fosse per lui molto cara. Caduta definitivamente ormai da giorni la pista della rapina dai risvolti drammatici, gli inquirenti che sono al lavoro sull’omicidio di Cirò Marina, attualmente sembrano essere orientati sul delitto d’impeto di natura passionale. Per tale ragione si sta passando al setaccio la vita privata della 42enne massacrata in quanto gli inquirenti non escludono che la donna conoscesse il suo assassino. L’attesa è ora tutta concentrata sui risultati della comparazione delle tracce dei Ris rinvenute nell’appartamento della donna con quelle dei tre indagati, così come le possibili tracce genetiche che potrebbero emergere da sotto le unghie di Antonella e che potrebbero appartenere all’assassino, probabilmente ferito dalla vittima nel vano tentativo di difendersi.