I giudici di Torino sono tornati a pronunciarsi sulla vicenda dei genitori-nonni di Casale Monferrato che nel 2010 diedero alla luce la loro bambina, poi allontanata da mamma e papà in quanto considerati troppo anziani. 75 anni lui, 63 lei, anche per la Corte d’Appello di Torino non sarebbero in grado di prendersi cura della bambina, oggi di quasi sette anni, proprio a causa della loro avanzata età. Per tale ragione, i giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla coppia e hanno decretato l’adottabilità della piccola, come riporta oggi Corriere.it. Dopo la decisione della Corte d’Appello torinese, dunque, la bambina avuta dai genitori-nonni, Gabriella Carsano e Luigi Deambrosis resterà con i genitori adottivi con i quali si trova ormai da tempo. La piccola era stata allontanata dai genitori naturali a pochi mesi dalla nascita ma dall’età di quattro anni ha interrotto definitivamente i contatti. Quella condotta dai genitori-nonni è una battaglia che ha preso il via sin da subito, dunque, e che per questo oscurò le gioie della genitorialità. Ora l’avvocato della coppia, Adriana Boscagli, ha già fatto sapere che intende impugnare il provvedimento della Corte d’Appello. Lo scorso giugno, la Suprema Corte aveva cancellato il provvedimento della Corte d’Appello che si era pronunciata nel 2013 così come la successiva decisione della Cassazione. In entrambi i casi, infatti, veniva promossa l’adottabilità della bambina. Tuttavia, i supremi giudici la scorsa estate avevano ribadito come la legge non preveda limiti di età per “chi intende generare un figlio” dando ragione al ricorso straordinario dei genitori-nonni. La Cassazione aveva dunque rinviato la decisione alla Corte d’Appello che si è espressa però oggi in senso opposto. La coppia di Casale Monferrato aveva avuto la bambina con la fecondazione eterologa eseguita all’estero nel 2010, dopo aver tentato invano per 20 anni di avere un figlio anche attraverso l’adozione (nazionale e internazionale). L’inizio dell’annosa battaglia legale è da attribuire ad un episodio specifico: nel giugno 2010 Deambrosis lasciò la piccola per alcuni minuti in auto, mentre sistemava la spesa in garage. A denunciarlo furono i vicini di casa con i quali il 75enne aveva dei dissapori, stando al suo legale. Da tale episodio si sottolineò la “scarsa capacità di gestione della minore”, come emerso dalle perizie psichiatriche, ribadendo il grave stato di pericolo nel quale era incorsa la bambina. Pericolo che invece non fu affatto intravisto dalla Cassazione quando si espresse la scorsa estate.



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