Il ritrovamento delle impronte digitali di Debora Sorgato su una delle pistole rinvenute dall’ex compagno Giuseppe Verde nel suo appartamento, aprirebbero a nuovi interrogativi anche sul delitto di Isabella Noventa. La donna in carcere da oltre un anno per l’omicidio della segretaria 55enne di Albignasego – insieme al fratello Freddy ed all’amica Manuela Cacco – è infatti indagata anche per un secondo procedimento relativo al riciclaggio di denaro ed alla detenzione illecita di armi. Ora che le sue impronte sono risultate su una pistola e sul suo caricatore, torna all’attenzione una domanda alla quale finora le perizie balistiche non hanno saputo rispondere. La pistola ha mai sparato? E in caso affermativo, lo avrebbe forse fatto nella notte a cavallo tra il 15 ed il 16 gennaio dello scorso anno, ovvero quando scomparve per sempre Isabella Noventa? Domande più che lecite anche alla luce dei lunghi silenzi che hanno caratterizzato l’intera inchiesta sulla morte della segretaria e che non hanno reso possibile, ad oggi, non solo chiarire il movente dietro il terribile delitto ma anche trovare il cadavere della donna, secondo Freddy Sorgato gettato nel fiume Brenta dopo la sua morte sopraggiunta per un “incidente” di natura erotica. Senza il ritrovamento del corpo, di fatto non è possibile stabilire le modalità di uccisione e le reali cause della morte della donna.



Ulteriori guai in vista per Debora Sorgato, una delle tre persone in carcere dal 16 febbraio 2016 per l’omicidio di Isabella Noventa. Le sue impronte, come riporta Il Gazzettino, sono state rinvenute su una pistola con matricola abrasa e sul suo caricatore che l’ex compagno, il maresciallo Verde, aveva rinvenuto lo scorso marzo, insieme a 124 mila euro in contanti, allertando immediatamente i colleghi. Le tracce della donna si fermano qui in quanto sul denaro e sulla seconda arma non sarebbero state rinvenute le sue impronte. Quello legato alle armi ed al tesoretto rinvenuto dall’ex compagno nella sua abitazione, ha portato all’apertura di un secondo filone d’inchiesta che viaggia parallelo a quello sull’uccisione di Isabella Noventa e che vede i due fratelli Sorgato, Freddy e Debora (entrambi in carcere insieme a Manuela Cacco per il delitto della segretaria 55enne) indagati per riciclaggio di denaro e detenzione illecita di armi. Ora, oltre a dover fornire ancora molte spiegazioni sull’uccisione di Isabella, Debora dovrà dare risposte utili anche in merito al ritrovamento delle sue impronte sulla Astra spagnola 9×21 e sul caricatore pronto a sparare con 51 proiettili. Deciderà ancora una volta di restare in silenzio?



Nuovo colpo di scena nel caso legato all’omicidio di Isabella Noventa, la segretaria 55enne di Albignasego uccisa nella notte a cavallo tra il 15 ed il 16 gennaio 2016. Attorno al delitto mancherebbero ancora molti tasselli, a partire dal corpo, per passare poi al movente. Ci sarebbero invece i nomi dei tre presunti assassini, attualmente in carcere e presto a processo (tutti con rito abbreviato) in partenza dai primi di maggio. Si tratta dei fratelli Freddy e Debora Sorgato e della tabaccaia veneziana Manuela Cacco, accusati di concorso in omicidio volontario premeditato e distruzione di cadavere (con l’aggiunta dei reati di stalking e simulazione di reato a carico della terza imputata). In attesa della prima udienza prevista per il prossimo 9 maggio, nelle passate ore è trapelata una notizia molto importante e che potrebbe contribuire a mutare le sorti di uno dei componenti del “trio diabolico”. Protagonista torna ad essere Debora Sorgato, la più silenziosa del terzetto ma anche colei definita da Manuela Cacco come la mente dell’intero omicidio di Isabella Noventa. Le sue impronte, infatti, sarebbero state rinvenute su una delle armi sequestrate insieme a diverse migliaia di euro in contanti nel marzo dello scorso anno, all’interno dell’appartamento dell’ex compagno della donna, il maresciallo Giuseppe Verde. Lo riporta Corriere del Veneto nella sua edizione online, precisando come le impronte della sorella di Freddy Sorgato, ex fidanzato della vittima, siano state trovate nello specifico sulla pistola Astra calibro 9×21 di fabbricazione spagnola, nonché sul suo caricatore pronto a sparare, con all’interno ben 51 proiettili. Quanto rivelato è il risultato di una consulenza biologica effettuata su richiesta del pm Giorgio Falcone su tutto il materiale sequestrato lo scorso anno in casa dell’ex della Sorgato e fatto trovare dallo stesso. Nessuna impronta, invece, è stata rinvenuta sulla seconda pistola, una Beretta calibro 7.65 con il colpo in canna, né sui 71 proiettili, così come sul bottino di 124 mila euro in contanti. Ma le armi hanno mai sparato prima dell’omicidio di Isabella Noventa? Una domanda, questa, alla quale le perizie balistiche non sono state in grado di fornire una risposta. Dopo il ritrovamento delle armi e del denaro, la posizione di Debora Sorgato, già in carcere per l’omicidio della segretaria si era compromessa ulteriormente, tanto da essere indagata anche per riciclaggio di denaro e detenzione di armi. Il dubbio degli inquirenti è che Isabella Noventa sia stata uccisa con una delle armi ritrovate, anche se, in assenza del cadavere della vittima, non si può che fare congetture. Questo però smentirebbe il racconto reso da Debora Sorgato a Manuela Cacco e da quest’ultima rivelato nel corso di un interrogatorio fiume nel quale rivelava come Isabella Noventa fosse stata uccisa in casa dell’ex Freddy Sorgato, con due colpi di mazzetta in testa al culmine di una lite e sotto lo sguardo attonito del fratello.

Leggi anche

Isabella Noventa, Manuela Cacco esce dal carcere per fare volontariato/ Primo permesso 8 anni dopo l'omicidio