La poligamia può essere la soluzione per risolvere l’emergenza delle donne rimaste vedove, divorziate o nubili a causa della guerra: ne è convinta Jamila Ubaydi, deputata che in Iraq ha avanzato questa proposta, suscitando la dura reazione delle altre parlamentari. Queste ultime sostengono che i problemi delle donne vadano affrontati con politiche mirate, non permettendo agli uomini di sposarne più di una. La poligamia comunque è una pratica legale, ma limitata e regolata severamente: per prendere una seconda moglie l’uomo deve ottenere un permesso da un giudice e lo ottiene solo se dimostra di poter sostenere le spese derivanti da più matrimoni e se ha esigenze legittime. Ad esempio, che la prima consorte sia sterile. L’esponente della Coalizione delle forze sunniti vuole, invece, rendere meno restrittive queste regole e incentivare gli uomini sposati a prendere altre mogli. Ubaydi ha affermato che «la cultura di una sola moglie per un ogni uomo va a discapito delle nostre sorelle». I benefici della poligamia sarebbero stati sottovalutati a causa dell’egoismo. Durissima la protesta di Hanan al Fatlawi, deputata a capo del partito indipendente Irada, secondo cui la proposta produrrebbe un «traffico di donne irachene». Contraria – come riporta la Gazzetta di Parma – anche la deputata Van Dakhil, del Partito democratico del Kurdistan (Pdk): «Le parlamentari irachene devono mostrare più attenzione e sollecitudine per il miglioramento delle condizioni delle donne, e migliorare la vita difficile che conducono, uno dei tanti problemi e delle crisi che investono la società irachena in generale».



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