Mario Cattaneo, il ristoratore della provincia di Lodi che ha sparato ad un ladro che si era introdotto nel suo locale, è intervenuto a L’Arena per rispondere alle domande di Massimo Giletti. Oggi, domenica 12 marzo 2017, ha parlato in collegamento dal suo locale per fornire la sua versione dei fatti insieme al suo avvocato, Vincenzo Stochino. «Sono in una situazione tragica, sono depresso e deluso. Non riesco a rendermi conto quasi di cosa è successo. Mi dispiace per la morte di quella persona, è stato un incidente drammatico. Non doveva andare così» ha dichiarato Cattaneo, accusato di omicidio volontario dal pm Laura Siani. «Ho avuto l’istinto, avendo dei nipotini piccoli, di salvaguardare la mia famiglia» ha spiegato il ristoratore, che ha raccontato di essere stato svegliato dal figlio perché stava suonando l’allarme nella sua osteria. Dopo aver impugnato la sua arma perché sentiva dei rumori, è sceso giù con il figlio, ma si è accorto che non poteva uscire dalla sua abitazione, perché l’accesso era stato bloccato proprio dai rapinatori. «Avevo molta paura, tremavo dall’agitazione, temevo che volessero salire in casa. Il fucile mi dava tranquillità, anche se non volevo usarlo. Quando ho aperto la porta mi hanno disarmato e mi hanno bloccato» ha proseguito Mario Cattaneo a L’Arena. Quando Massimo Giletti gli chiede conto della colluttazione: «Mi sono sentito afferrare e mentre cadevo è partito accidentalmente il colpo». L’uomo colpito non era quello che lo stava trascinando, ma un altro rapinatore: lo precisa Mario Cattaneo, che è stato trascinato per cinque-sei metri da un altro uomo. «Voleva portarmi via l’arma, ma io non mollavo, perché temevo che mi avrebbe sparato. È intervenuto anche mio figlio per aiutarmi, poi sono scappati» ha raccontato il ristoratore, ancora sconcertato per quanto accaduto. «Ho riaperto il locale, ma non so se riesco ad andare avanti» ha concluso. Clicca qui per il video dell’intervista.