Era nell’aria e ora è arrivata la conferma ufficiale: sul caso di Tiziana Cantone, questa mattina il gip di Napoli, Pietro Carola, ha respinto la richiesta di giudizio immediato fatta dalla procura dalla famiglia della ragazza suicida a settembre contro l’ex fidanzato Sergio Di Palo. Tiziana, arrivata all’estero gesto dopo mesi di processi e insulti sul web per i video hard diffusi online che la ritraevano, subisce un altro piccolo “sgarbo” con la decisione del gip effettuata questa mattina: il giudice non ha ritenuto che sussistano gli elementi dell’evidenza della prova, requisito necessario per l’adozione del rito abbreviato che determina il rinvio a giudizio «saltando» l’udienza preliminare. La mamma di Tiziana Cantone non ha ancora commentato ma di certo non sarà contenta della decisione legittima avvenuta in Procura, contro la richiesta fatta dalla stessa famiglia della ragazza sucida; Di Palo è accusato di calunnia, reato che avrebbe commesso insieme con la Cantone, per aver indicato cinque persone come responsabili della diffusione in rete dei video, circostanza che secondo le indagini della procura di Napoli è risultata falsa. L’avvocato Bruno Larosa che assiste l’ex fidanzato aveva presentato la richiesta di opposizione espressa invece nella memoria dell’accusa e ha dunque ottenuto battaglia vinta prima dell’Udienza Preliminare che a questo punto si dovrà tenere nei prossimi mesi.



Una settimana dopo la richiesta del pm di processo immediato per l’ex fidanzato di Tiziana Cantone, cui seguirà la decisione dei giudici nelle prossime settimane, il punto sule indagini attorno al suicidio e alle calunnie subite dalla bella 31enne di Mugnano risulta complicato. In sintesi, le indagini sul suicidio di Tiziana Cantone sono ben tre: la prima, quella per diffamazione scaturita proprio dalla denuncia di Tiziana stessa e del suo ex fidanzato Sergio Di Palo contro chi ha diffuso i video in rete (cui però i pm reputano in realtà falsa e per cui vi sarebbe responsabile sempre il suo ex). La seconda invece è quella che ha portato al giudizio immediato per Di Palo, accusato, tra l’altro, di calunnia; la terza e ultima inagibile è invece quella della procura di Napoli nord che procede per l’ipotesi di istigazione al suicidio. Un complesso giro di procure, indagini e personaggi che ovviamente si intrecciano, avendo come quasi unico punto certo che le tempistiche sono destinate ad essere ancora molto lunghe prima di dare giustizia alla famiglia Cantone…

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