Potrebbe perdere sempre più consistenza uno dei dubbi attorno alla vicenda che si è consumata lo scorso venerdì notte a Casaletto Lodigiano, provincia di Lodi, dove un ristoratore, Mario Cattaneo, ha ucciso un 33enne romeno durante un tentativo di furto. Secondo fonti vicine alla procura, come rivela Il Giorno nella sua versione online, quanto asserito dal testimone potrebbe non corrispondere a verità. Stando alla testimonianza resa agli inquirenti, infatti, il ristoratore avrebbe esploso non uno bensì due colpi di arma da fuoco. Il secondo colpo però, potrebbe non essere mai esistito poiché potrebbe non trattarsi affatto di uno sparo. Secondo le ipotesi, infatti, non si esclude che il secondo rumore sia stato rappresentato da un colpo che Mario Cattaneo avrebbe dato alla porta sul retro che aveva intenzione di aprire con calci e pugni, al fine di assicurarsi che i ladri lasciassero la sua proprietà. Ad alimentare questa tesi anche la testimonianza di una donna che avrebbe asserito di aver sentito solo uno sparo e non due.
Sarebbero ancora tanti i punti oscuri nella vicenda relativa all’uccisione del ladro nella provincia di Lodi. Il ristoratore 67enne, Mario Cattaneo, a tal fine sarà nuovamente risentito per chiarire alcuni nodi della terribile vicenda che si è verificatasi Casaletto Lodigiano, quando ha sparato alcuni colpi di fucile nei confronti dei ladri che fecero irruzione nella sua osteria, uccidendo il 33enne romeno Petre Ungureanu. L’interrogatorio a carico dell’indagato, come riporta Provincia Pavese, avverrà nella giornata di domani e l’intento degli inquirenti è riuscire a chiarire tutti i dubbi sulla dinamica dei fatti. Il ristoratore avrebbe riferito di aver esploso un solo colpo, sebbene un testimone avrebbe asserito invece di averne uditi due. Ma questo sarebbe solo uno dei dubbi emersi nell’intera vicenda. Lo stesso 67enne avrebbe riportato lesioni al braccio destro ma queste non sarebbero da trascinamento bensì la conseguenza di un colpo, a differenza del racconto del ristoratore che agli inquirenti aveva spiegato l’intenzione dei ladri di strappargli il fucile trascinandolo per alcuni metri nel tentativo di difendere l’arma.
Nuova svolta sul caso di Lodi con il ladro rumeno ucciso dall’oste Mario Cattaneo: sembra infatti che vada a scemare la testimonianza sui due spari sentiti da un testimone vicino al luogo della strage mentre si rafforza la posizione del ristoratore. Come riporta Il Giorno questa mattina, tra le nuove testimonianze spunta quella di una donna, una vicina di casa di Gugnano di Casaletto Lodigiano, che ha sentito distintamente venerdì notte un solo colpo nel cortile interno dell’Osteria, come ha raccontato proprio Cattaneo parlando di una colluttazione da cui sarebbe partito un colpo fatale di fucile contro uno dei malviventi. «La vicina dice di aver sentito chiaramente quel colpo, ma di aver scelto di non aprire le persiane per cercare di capire di più perché aveva paura», riporta la fonte del Giorno. Inoltre, il testimone che propenda per i due spari sarebbe ritenuto in errore dagli inquirenti visto che potrebbe aver anche sentito uno dei colpi dati da Mario alla porta sul retro che voleva a tutti i costi aprire, prendendola a calci e pugni, per assicurarsi che i malviventi lasciassero la sua proprietà.
L’esito dell’autopsia ha potuto chiarire qualche particolare in più in merito alla morte del ladro ucciso a Casaletto Lodigiano, in provincia di Lodi, mentre stava rubando in un’osteria. Sorpreso dal titolare Mario Cattaneo, quest’ultimo avrebbe imbracciato il fucile e scaricato i colpi sul 33enne di origini romene. Secondo gli investigatori, ci potrebbero essere tuttavia dei punti da chiarire nella dichiarazione del gestore del locale, riguardo alle dinamiche del tentativo di furto subito. Secondo il Procuratore Capo della cittadina, Domenico Chiaro, si tratterebbe infatti di “contraddizioni”, come sottolineato a La Repubblica. In seguito alla vicecnda, Mario Cattaneo è inoltre intervenuto nella puntata di Porta a Porta, aggiungendo un particolare alla propria dichiarazione. La notte del furto, il figlio lo avrebbe aiutato a contrastare il gruppo di malviventi e soprattutto da uno che cercava di rubargli il fucile. Uno dei punti che gli inquirenti vorranno chiarire è proprio questo, oltre ai due spari che alcuni testimoni avrebbero sentito quella notte e che risultano diversi da quell’unico colpo di fucile di cui ha parlato il ristoratore nella sua deposizione. La vicenda, come si poteva immaginare, sta interessando anche i partiti politici, che in questi giorni si sono schierati a favore o contro l’intervento armato di Cattaneo. La Lega Nord in particolare si è schierata dalla parte dell’esercente, dato che “la difesa è sempre legittima”, ha sottolineato il governatore Roberto Maroni della Regione Lombardia, “se uno difende se stesso, le sue cose e i suoi familiari da uno che entra e fa violenza e viene indagato per omicidio volontario, siamo in un mondo al contrario”.