Si è svolto oggi il primo incontro in carcere, a Torino, tra il team di esperti psichiatri e Gabriele Defilippi, giovane assassino reo confesso di Gloria Rosboch. Il ragazzo 22enne, in carcere da oltre un anno, sarà sottoposto dalla giornata odierna a perizia psichiatrica con la quale la difesa intende dimostrare la sua semiinfermità. Una scelta strategica, atta a evitare l’ergastolo o il massimo della pena in caso di condanna, pari a 30 anni nel caso specifico del procedimento scelto con rito abbreviato. La scelta del gup di Ivrea di permettere la perizia psichiatrica, ha riacceso la rabbia ed il dolore da parte degli anziani genitori della professoressa 49enne di Castellamonte. Qualche settimana fa, infatti, era stata proprio la madre di Gloria Rosboch, la signora Marisa Mores, a riservare un acceso sfogo sul settimanale Giallo, rimandando al mittente le richieste di perdono avanzate spontaneamente da Gabriele Defilippi nel corso della prima udienza del processo sull’omicidio della donna, consumatosi il 13 gennaio 2016. “Quel ragazzo è un bugiardo assassino: ha chiesto una perizia psichiatrica solo per ottenere uno sconto di pena”, ha commentato la donna. Dopo non aver avuto alcuna pietà per la sua ex insegnante, dunque, il giovane, visibilmente cambiato rispetto ad un anno fa, ora starebbe tentando la carta della pazzia al fine di ottenere uno sconto di pena, se non addirittura farla franca. In caso di incapacità di intendere e di volere, infatti, la legge prevede l’assoluzione.



Nella giornata odierna tornano ad accendersi i riflettori sul delitto di Gloria Rosboch, la professoressa 49enne di Castellamonte uccisa il 13 gennaio dello scorso anno. Secondo l’accusa, ad aver tirato una corda attorno al collo della donna, mentre si trovava nell’auto guidata da Roberto Obert, sarebbe stato il suo giovane ex studente, Gabriele Defilippi. Il ragazzo appena 22enne ha confermato l’omicidio ma ha sempre negato di aver fatto tutto da solo, in un continua rimbalzo di accuse con l’ex amante e complice Obert, entrambi in carcere per l’uccisione di Gloria Rosboch. In attesa di entrare nel vivo del processo per Gabriele Defilippi sarà oggi un giorno importante poiché si svolgerà presso il carcere delle Vallette nel quale è detenuto il primo incontro con gli esperti che sottoporranno il giovane a perizia psichiatrica. Nei giorni scorsi, infatti, come ricorda Cronacaqui.it, il giudice per le udienze preliminari di Ivrea, Alessandro Scialabba dopo aver dato l’ok per la perizia psichiatrica voluta dalla difesa dell’assassino reo confesso di Gloria Rosboch al fine di ottenere la semiinfermità mentale, ha proceduto con gli incarichi. Sarà il professor Franco Frellone, psichiatra di Torino ad eseguire l’intera perizia su Gabriele Defilippi. L’esperto sarà coadiuvato dai consulenti di parte, ovvero Silvio Venuti, nominato dalla procura, affiancato dai colleghi Enrico Zanalda e Stefano Zago, rispettivamente nominati dalla famiglia della vittima 49enne e dalla difesa del giovane 22enne. A partire da oggi, dunque, gli esperti avranno a disposizione 90 giorni per ultimare la perizia i cui esiti saranno discussi nel corso del prossimo appuntamento in aula. La nuova udienza è infatti già stata fissata al 23 giugno venturo. La decisione del gup di concedere a Gabriele Defilippi il rito abbreviato condizionato dalla perizia non è affatto piaciuta ai genitori di Gloria Rosboch, i quali hanno sempre evidenziato la lucida ferocia con cui l’ex allievo ed amico di famiglia avrebbe sempre agito, a partire dalla truffa dei 187 mila euro, messa a segno a scapito dell’insegnante uccisa nei mesi precedenti al suo delitto. Ovviamente la scelta della perizia psichiatrica avrà come naturale conseguenza l’allungamento dei tempi del processo ma potrebbe avere dei risvolti positivi sulla posizione dell’imputato in quanto, in caso di semiinfermità o infermità totale potrebbe ottenere una riduzione della pena in caso di condanna (già ridotta per effetto del rito abbreviato) se non addirittura l’assoluzione. Eventualità, questa, che continua a fare molto arrabbiare gli anziani genitori della vittima, ad oltre un anno dal terribile omicidio.

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