Nel giorno dello sciopero della scuola Sinistra Italiana chiede di cancellare la legge 107, della cosiddetta Buona Scuola, e le sue deleghe. E’ quanto ha affermato la neo responsabile della scuola di Sinistra Italiana, Claudia Pratelli, secondo quanto riportato da OrizzonteScuola. Pratelli ha dichiarato: “Siamo convinti che la legge 107 vada cancellata e che ci serva tutta un’altra scuola che valorizzi la natura pubblica, inclusiva e aperta di questa fondamentale istituzione della conoscenza”. “Non servono slogan, né slides, non servono super presidi né gerarchie – ha spiegato Pratelli -: servono finanziamenti veri, un piano di stabilizzazione che dia finalmente risposta alle tante e ai tanti docenti precari che hanno tenuto in piedi la scuola in questi anni di tagli scellerati e di politica inconcludente, la generalizzazione della scuola dell’infanzia. Serve investire a pieno sulla formazione iniziale e in servizio dei docenti per valorizzare la capacita’ della scuola di innovare e misurarsi con la ricerca e la sperimentazione didattica. Serve un diritto allo studio pieno ed effettivo per consentire a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi l’accesso ai più alti gradi dell’istruzione”. Clicca qui per leggere tutto.



Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli commenta lo sciopero della scuola che è stato indetto oggi da alcune sigle sindacali tra cui Anief e Cobas. Secondo quanto riportato da OrizzonteScuola il ministro Fedeli ha parlato anche della questione dei docenti precari sottolineando: “lavoriamo a una soluzione anche per i precari”. E ha aggiunto: “A loro voglio dire che stiamo lavorando per la qualificazione della scuola”. Sulle istanze dei precari il ministro Fedeli ha chiarito: “Dovrebbero sapere, visti anche i pareri che stanno dando le commissioni sul decreto per il reclutamento in particolare sulla fase transitoria, che stiamo puntando a reclutare e immettere nella scuola le persone che sono precarie e hanno superato i concorsi. Stiamo affrontando dunque anche quel tema”. Quello del precariato è infatti uno dei temi caldi per i quali i docenti e il personale Ata sono scesi oggi in piazza in varie città italiane per lo sciopero della scuola.



Lo sciopero della scuola che sta coinvolgendo l’Italia intera in questo 17 marzo 2017, ha portato numerosi problemi e disagi in queste prime ore nella città di Torino: il personale docenti e Ata con i sindacati di base ha incrociato le braccia contro la Buona Scuola provocando una protesta “selvaggia” a catena nelle varie scuole torinesi. Un presidio ingente radunato nella sede dell’Ufficio Scolastico Regionale di corso Vittorio Emanuele II ha portato disagi notevoli nelle strutture scolastiche della città; infatti come riportano le prime cronache cittadine in queste ore, molti genitori sono stati costretti ad andare a prendere i figli nelle scuole per la mancanza quasi totale di personale tecnico, Ata e ovviamente insegnanti. «La Cub scuola di Torino sottolinea che la protesta riguarda anche il blocco dei contratti, che prosegue da 9 anni, e promette una lunga vertenza: lo sciopero è l’inizio di un percorso di lotta che svilupperemo nelle assemblee di scuola e con tutte le iniziative necessarie sino allo sciopero a oltranza in occasione degli scrutini».



Nel giorno dello sciopero della scuola il sindacato Cobas Bologna, come riporta OrizzonteScuola, spiega i motivi della protesta di docenti e personale Ata. Secondo il sindacato la legge sulla Buona Scuola “non rispetta la Costituzione”. “È bene che si sappia – spiega Cobas Bologna – che la nuova legge 107 di Riforma del Sistema d’Istruzione, detta della “Buona scuola”, dimentica volutamente le profonde ragioni dei Costituenti sostituite dalla palese intenzione di inchinarsi a leggi di mercato che nulla hanno a che fare con il diritto all’istruzione e i principi costituzionali che lo fondano”. Il sindacato sottolinea poi che “gli effetti del primo anno di applicazione della 107 sono sotto gli occhi di tutti: caos generalizzato, diritto allo studio negato, aule sovraffollate, collegialità mortificata dallo strapotere dei dirigenti e docenti resi subalterni e ricattabili”. E il sindacato aggiunge che “a questa già drammatica cornice si aggiungono i nefasti contenuti dei decreti attuativi della legge 107 approvati in tutta fretta e senza alcun confronto con il mondo della scuola”. Secondo Cobas Scuola gli effetti negativi si hanno sui diritti dei diversamente abili, sulla scuola dell’infanzia statale laica e gratuita, sulle nuove strutture scolastiche, sull’Invalsi, sui tirocini. Clicca qui per leggere tutto.

Oggi 17 marzo 2017: docenti e personale Ata scenderanno in piazza contro i decreti attuativi della Legge 107/2015, la Buona Scuola, la cui approvazione da parte delle Commissioni parlamentari è prevista proprio entro oggi. Con la protesta si vuole anche riportare l’attenzione sul problema del precariato e sul sistema di reclutamento degli insegnanti. Lo sciopero della scuola è stato indetto da Unicobas Scuola, Anief, Cobas Scuola, Feder.Ata, Cub Scuola, USB PI Scuola e OR.S.A., e prevede sit-in e cortei in varie città.

Ecco quali sono tutte le manifestazioni in programma, come riporta Studenti.it: Roma, alle ore 9.30 ritrovo davanti al Miur a Viale Trastevere, poi il corteo si sposterà davanti a Montecitorio dove ci sarà un sit-in; Torino, alle ore 9.00 in Corso Vittorio Emanuele-USR Piemonte; Venezia alle ore 10.30 a Riva de Biasio-USR Veneto; Bologna alle ore 9.30 a Piazza Santo Stefano; Firenze alle ore 9.00 in Piazza S. Marco; Napoli alle ore 9.30 in Piazza del Gesù; Cagliari alle ore 9.30 in Piazza Giovanni XXIII; Bari alle ore 10.00 in Via Castromediano-USR Puglia; Palermo alle ore 9.30 in Piazza Politeama; Catania alle ore 9.30 in Piazza Stesicoro. Viste le varie sigle sindacali che hanno indetto la protesta è prevista una grande partecipazione allo sciopero della scuola dei oggi 17 marzo 2017 e quindi in molte scuole le lezioni potrebbero essere a rischio.

La scuola come terreno di incontro e di miglioramento, perché una possibilità di trarre qualcosa di positivo dalla Buona Scuola c’è. Questo il pensiero di Angela D’Onghia, la sottosegretaria al Miur e Senatrice, che ha sottolineato come la maggiore attenzione verrà prestata a tutti i soggetti chiamati in causa, affinché vengano vietati gli errori compiuti in passato. Il tutto sempre tenendo presente che al centro ci sono gli studenti, come sottolinea Orizzonte Scuola, ma che è necesaria una formazione qualificata e “sempre più vicina a standad ed obbiettivi internazonali, valorizzando in primis la crescita umana della persona”. Solo in questo modo l’Italia potrà dichiararsi nuovamente competitiva rispetto all’offerta delle altre potenze. Partire dalle basi potrà inoltre dare “quel giusto slancio per entrare nel mondo del lavoro”. L’intento del Miur sarà quindi di apportare un miglioramento significativo nella legge 107 e gli otto decreti attuativi della Buona Scuola.