Sono passati quasi tre mesi dall’omicidio di Daniela Roveri, la manager 48enne uccisa con una coltellata alla gola il 20 dicembre scorso all’ingresso del condominio dove abitava con la madre. La Squadra mobile di Bergamo sta conducendo sin da allora immagini serrate per individuare l’assassino, ma non ha ancora un volto il killer della dirigente della Icra spa di San Paolo d’Argon. La pista passionale è stata accantonata perché l’amante della vittima ha un alibi di ferro: è stato ripreso dalle telecamere in un’altra abitazione, lontano da Colognola. È stata seguita poi quella dei vicini: sono state ascoltate circa duecento persone finora, ma non è emerso un conflitto o difficoltà con Daniela Roveri e i suoi familiari. Nemmeno il prelievo salivare per il Dna, per il quale si sono offerti spontaneamente oltre 50 residenti, ha dato una svolta alle indagini: la Scientifica non è stata in grado, infatti, di estrarre un profilo genetico da confrontare con quello di alcuni capelli spezzati ritrovati tra le mani della vittima. È stata poi la volta della pista lavorativa: sono stati passati al setaccio dagli investigatori, con l’aiuto della Guardia di Finanza, i conti di Daniela Roveri, ma non è emerso nulla di rilevante, né screzi con i colleghi. A tal proposito Quarto Grado è andata a caccia di una motivazione che possa essere sorta sul posto di lavoro per capire chi abbia assassinato la manager. A fine ottobre si sarebbe opposta all’assunzione di un’impiegata al punto tale da scrivere ai responsabili, minacciando le dimissioni nel caso in cui quella donna fosse stata assunta. L’inviato del programma di Rete 4 ha contattato la donna che ha sostenuto un colloquio di lavoro nell’azienda nella quale lavorava la vittima: «Stavo cercando un lavoro fisso e, sapendo che studi avevo fatto, la signora Anna pensava che potevo essere inquadrata nel ruolo disponibile», ha raccontato a Quarto Grado la signora, che ha conosciuto Daniela Roveri al secondo colloquio, perché per un problema di lavoro non era disponibile per quello precedente. La donna ha escluso l’ipotesi di non essere stata assunta per colpa di una presa di posizione della vittima, che ha definito come «una persone gentile, carina…» (clicca qui per il video). Niente social, poche amiche, casa, lavoro, palestra e viaggi per lo più con sua madre: una vita senza buchi neri quella di Daniela Roveri, anche per questo si fatica a scoprire chi abbia potuto ammazzarla crudelmente.



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